Critica Sociale - Anno XV - n. 3 - 1 febbraio 1905

CRITICA SOCIALE 41 ln Germania) nelle ultime elezioni del Reichstay, il Centro con circa due milioni di voti ebbe 100 seggi, i socialisti con oltre tre milioni di voti ne ebbero soli 81. n Belgio, avanti la introduzione della Rappresen– tanza proporzionule, ci porge numerosissimi resultati, spl<'ndidi per il nostro asserto: in una elezione po– litica parziale, ai cattolici con 20.000 voti furono attribuiti 40 eletti, ai liberali con 22.000 voti ne vennero attribuiti invece 26. Nel Ticino poi tale ingiustizia aveva rnggiunto sl aspra violemrn, cho i liberali dovettero fare la ri,•o– luzione per ristabilire l'equità nelln ripartizione dei seggi. E la Rappresentanza proporzionale fu imposta dalla "'piazza 11• In tutte le elezioni cli tutti gli Stati il sistema maggioritario si ostinò a creare artificialmente maµ-gioranze parlamentari in disac– cordo con la maggioranza dei cittadini e si mostrò semJJTe un metodo, se altro mai, anarcoide, nel voler mettere il paese legale in immancabile, l'ivoluzionarìo contrasto col paese vero. Perciò di una nuova riconferma italiana non v'era necessità. Ma le nostro ultime elezioni, a continua– zione delle precedenti, 11onostante 1 vollero ad ogni costo lussureggiare; e di esse ci servimmo per dar risalto, mentre em ancor Yiva l'impressione della recente lotta 1 nlle prove d 1 iniquitll, che anche a 11oi porge il Sistema maggioritario. La giustizia del principio "proporzionale,, è am– messa per consenso unanime e la Rappresentanza. proporzionale infatti non è da quasi nessuno 1>il1 combattuta nel suo fondamento teorico. l nostri oppositori, dandosi la comoda aria di po– sitivisti" ultra.,,, parlano del meccanismo ciel istema proporzionale, come di un'astruseria matematica, quasi corno della quadratura del circolo. E l'ohie– zione massima che essi muovono alla. nostra riforma è - dicono - la gravissima cliffìcolti'L di tradurla in atto, dello scrutinio complicato ecc. ccc., credendo essi con simili critiche di dimostrare ad esuberanza la inattuabilità del metodo " proporzionalo,,. Però all'obiezione su riferita noi possiamo esau– rientemente rispondere, che la Rappresentanza pro– porzionale è attuabile perchò attuata. Così il Lyltou nlla Camera riel Comuni rintuzzò i focosi avversari elci sistema Ha.re, gridando a loro 1 che pretendevano mostrarne la impossibilità pratica: 1-; praticalo! . .. Numerosi e vari sono i sistemi dì Rappresentanza proporzionale (il Defuisseaux alla Camera belga ne elencò 76); noi diremo solo di quelli che hanno tro– vata più larga applicazione legislativa. Senza occuparci del sistema Ilare, il quale ebbe lim\tatissima applica1,ionv (1) e contro cui sono state formulate molte gruvìssime critiche, specialmente di online pratico, noi guarderemo i due grandi sistemi dì Rappresentanza pro1>orzionale - già largamente sperimentati - che oggi si contendono il campo: l'uno il sistema belga, l'altro il sistema svizzero. Ambedue riposano sul principio clolla concorrenza delle liste, cioè presuppongono la vasta circoscrizione e lo scrutinio di lista, a cui applicano 1 per la di– stribuzione dei seggi, la Rappresentanza proporzio– nale. - l'noltre nml,edue hanno, come altro essen• ziale fondamento, il doppio Yoto simultaneo, cioè il ,•oto dato 1 noi medesimo bollettino elettorale, alla. lista ed ai cancliclnti. 11 sistema svizzero consiste sostanzialmente in questo: Ogni partito presenta la sua listri uu certo tempo prima ciel giorno fissato per le elezioni. L'o· lettore vota contemporaneamente in una medesima {1) •·11adottato nclln Oanlmnrca per le elezioni del Landstl1h1u, dallB rC'J)U\)\lllcndi Coetarlen e dalln Tnsmnnln. volta e in una sola scheda per una lista, a cui il suo voto sarà contato quando si ripartiranno i seggi fra le varie liste, e per uno, duo, tre o pili candi– dati, cui il voto sarà contato quando Ri ripartiranno i seggi fra i vari candidati delle varie liste ammesso alla ripartiziono. L'elettore può votare anche per candidati che si trovino fuori della lista sua, inclu– dendoveli; cioè è ammesso quello che i ginevrini chi a• mano il " J)(marlwgr ,,. 1M ò sah•a così nuche la tanto decantata libertà dell'elettore. La riparlizione dei seggi avviene nel modo se– guente: Sieno 10 po3ti cli deputati da distrihuire; abbiano preso parte alla votazione 60.000 elettori i tutte le loro schede siano valide e, distribuendo i loro ,·oti fra le liste A, IJ, e, si abbia: A li e \'Oti 36.000 , 18.000 G.000 11quoziente ò GO.OOO 10 6.f>OO E la repartizione quindi è 36.000 . A G.000 == 6 clepuhlti J3 18.000 _ 3 G.000 - C 6.000 = I G.000 Si scelgono poi, delle tre liste, coloro che hanno avuto il maggior numero di rnti individuali e si proclamano eletti deputati. Però non è detto che la divisione possa sempre avvenire in maniera così semplice e chiara. Può darsi spesso il caso che IH somma dei voti ottenuti da ciascuna lista non sin 1>erfettamente divisibile per il quoziente e che, ad operazione finita, manchi qualche deputato. I seggi vacanti a chi si attribuiranno al– lor,1? Secondo alcuni (ed è questo il principio adottato dalla legge ticinese), essi debbono esser attrihuiti alla lista cho ha raccolto il maggior numero di suf– fragi; secondo altri, essi debbono essere attribuiti alle liste con più forte frazione, e <1uesto criterio sembra a noi più giusto. In ogni modo verranno sempre ad esser eletti deputati che non ave,·ano raggiunto il quoziente, ciò che ò una derog,1zione al principio proporzionale. E poi, una minoranza. che non è a1Tivata nl quoziente, ma che ha un resto Hnperiore ai resti clollc liste) che il quoziente hanno raggiunto, per qual ragione non avrebbe essa di– ritto al seggio ,•acanto? La legge belga invece chiama l'elettore a votare per una lista o per un'altra; vieta il "JJ(machage,,; l'ordine in cui saranno eletti i candiflati di una lista è quello con cui sono stati presentati, avanti le ele– zioni, dal Comitato elettorale, vale a dire dal par– tito. Solo, l'elettore, che vota per una lista, ha di– ritto di spostare un sol nome dall'ordine di presen– tazione. Egli non può spostarne di 1>iùe tanto meno i. pa11acher ., la sua lista con nomi di altre. 'l'uttc le liste sono stampate, per cura del Oo,•erno, sopra una sola scheda, secondo Pordiue determinato dulia sorte. L'elettore riceve questa scheda al momento della votazione; vota, o facendo una crocettina col lapis in alto (e allora il voto ò per la lista tale e c1uale è stata presentata) o facendo la crocettina accnnto al nome di uno dei candidt1.ti (e allora il voto è per la lista, modif icandone p erò l'ordine, m<'ttendo cioè primo il nome segnato). fl voto av– viene in maniera segretissima, in una cabina, ove l'elettore non può esser ,•isto da alcuno.

RkJQdWJsaXNoZXIy