Critica Sociale - Anno XV - n. 3 - 1 febbraio 1905

Critica Sociale NIVIST.ll QUIN[)fC/N.llLE DEL SOC/.llUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50, Lettere e vaglia atl'Ufftclo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XV - N. 3. Non si vende a numeri se,xirati. MIiano,1 ° febbraio 1905, Agli abbonati in ttitarrdo INnnoviwnw la, preyh1crtt wt 1"ifa1·clata1"i cli Vuvia;rci t'Vrnpm·to dell'abbontt1uento pe1• l'anno 1905. b~:,;,,n: 1,..,,"f;uu anthe p1·entlcrc l'abbona– niento cu11utlatlvo col Tempo, -il quofli– <liano :1oclctli:sta,'lnilanese cUretto dli Olau– ddo :L'reveH, cominciando, ve,· quest'ttlti1no, dal 1• lebbra-lo, e invfrmdo qiii11wi sole L. i 7 (il1wece di 18) fino a tutto ,Ucemb1·e, e sole L. 9 (in:vece wi 10) jlno a tu.tto giugno. SOMMARIO Att.ualllà. t le, r-li:0111zio11e ,.•. (c. t.) Lll 1)111·/ttta dtt Slmtacausmo rJvo/11:ilomu·lo: q1at cltt c'è dt11tro titlla famoda" aztaue dh·etta ~ UVANOt:nosor,11). li f(1to eco1101111co dtU'L11gM/tt1·1•a (l'ror. GIO\'ANN_iMt:KJ,O?H), Ptr lrl 1·<1pm·eswta11zaproporzloualt, Il, H slstem« /Jeta<1 e U sistema (i'Vizztro (PIETRO LASISI). Studi sociologici. U11 capito/o di (I/oso/fa della solldaritfd soclalt: o. proposito di Luisa lllchel, I. (Doti. ASO&LO CJ'lESPI). u plttolt lnd11sfrlt ,·11raU 1 Il. Uelglo, s,1zzera, Oermnnla (Avv. ET· TORE llARCIIIOLI). [,a COllctZIOnt economico dt//(1 famlgU,1, Il. (Dott .• \TTII.10 c.uUATI). Fllosoflo., !etterat1· ra e varietà. C1·011l1WSotlale: Orgn11lzzazlo11t optr<1U1 (l,o. stnml)a nello organlz– z1,zlonl todesolle). - Rim1mt1·azlo11e dtl lavoro (l'arteolpnzlone del poreona\e nl 1,rofltto nelle forro\·le di Stato cianosi). - Ltgl– slazlo11e sorkllt (Aeslcurazlone 011ern1n. In Austria. - !Uposo fe– stivo). - Cooperazlo11t, (S&°COIIA'.res10cooperativo di Oran llre– tagna ed Irlanda ~ Cooperative tede1tcho) {f. p.) Pr(I Libri, Ulvlste:'" Ele1nent1 di 11oe101ogla ~di.A. G,·oppaU {x,-.) lllbllotec<1 di propoga11d(I. Ai prossimi numeri I Scgretarinti operai delle orgnnizznzioni socialiste tedesche del prof. FAUS'fù PAOLIAHI; Azione sindacale e ;1zione soeialistn. ciel prof. ]I'E– J~ICE CERAMJCOLA j Il socinJismo como" Volouti1, lii l'otonza:, lii Gte– SEPPE RENSJ. È LA RlVOLUZIONE? ... Si è verificato il vaticinio cli Arrigo lfeine: Quando il sangue farà rosseggiarela neve ....P I~ questa una rivoluzione o una sommossa? ... Quel piccolo pope Gapon ò della stirpe dei re<lentori rhe il destino e~ prin è dulia ter-·a quando fral o •ca -i piPnezza. dei tempi, oppure è un altro dcg-li e1fìmeri duci di piì1 effimere sòtte, pullulanti nell'immenso misticismo della steppa slava? E"orse una cosa e l'altra. Forse, nell'indeciso agitarsi del sottosuolo su cui erige il suo impero di morte e cli miseria l'Autocrazia, le icone levate sui battaglioni inermi dei proletari mar– cianti verso il Palaz:1.0 cl'Jnverno, frettolosamento abbandonato dal " piccolo padre 11, non avvertivano l'aura premonitrice della catastrofe ... Afa la catastrofe guatava la sua preda -- In. cataatrofe insaziata, la catastrofe che aveva camminato assai dalle pianure nrnncm1i,incalzata dagli uomini gialli vincenti - la. catastrofe, Nemesi di sè stessa! La catastrore fu veramente degna della fine di un Impero e di un mondo. Nel gorgo immenso procom– bettero a migliaia i lavoratori, ma. trovò altresì la sua tomba la religiosità fetioista dei lavoratori per lo Czor. 'l1ra i lampi e i tuoni clel1 1 uragano 1 scate– nato dai cosacchi e dagli ulani, fucinato nelle te– nebre notturne <lai granduchi ladri e dai ministri ignavi, tutti gli incomposti elementi della rivolu– ziono russa ai riconobbero, si scontrarono, si fusero. Orrido o magnifico spettacolo! Le insofferenze libe– rali dei semslu;os, le epistolari insolenze della no– biltà. impoverita e mortificata dei 'l'roubetskoy, nuova stirpe cli Lafayette, i corrucci profondi della bor– ghel'.liaindustriale, torturata tra lo pretese dei lavo– ratori od il fiscalismo atroce del Governo e della burocrazia, la disperazione incoercibile del proleta– riato senza salari, decimato dalla guerra, dalle ma– lattie, dalla disoccupazione, minato nella sua fata– jistica rassegnazione d t una sorua ecl ostinata -.:d eroica diffusione di foglietti incendiari, venuti non si sa donde, scritti non si sa da chi, la giovenile passione ribelle degli universitari, il marasma dolo· rantc o pessimistico dei professionisti della coltura e clell'intelligenza 1 la ton•a collera degli ebrei ane– lante cupidamente alla imminente vendetta del lungo ludibrio, del lungo martirio, le angosciose incertezze della milizia, superstite di ,sconfitte crudeli, invele• nita dallo mortificazioni, saccheg~iata clni capi, dai fornitori, internamente rosa dal sospetto e percorsa da. impeti di gelosie di razza - 'utto, tutto ciò, mentre le bestie ulane e cosacche, selvaggiamente htboriosc a ingrossare l'olocausto, si lanciavano, ulu– lanclo, sugli inermi tolstoianì seguaci del piccolo pope, si illuminava cli una grRn luce improvvisa, insospet– tata, diventava un unico fenomeno, il fenomeno del– l'unica coscienza rivoluzionaria della gente slava. Ora il " movimento 11 sarà represso, ma non sarà pii, vinto. Tutto il vasto corpo dell'lmpero ne è percosso, o i fremiti suoi b11stano,colla loro ritmica

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