Critica Sociale - Anno XV - n. 3 - 1 febbraio 1905

CRITICA SOCIALE 35 LABURLETTA DEL SINDACALIS.~O R VOLUZIONARIO (!utl t·he c'è (leufro nella famosn u rrzione <lfrettn ., Ho Vincenzo Gioberti JJOt088J wll(•1·0 dul suo sc– pok1·01 Hi pentirebbe amarRrnonto cl 1 1t.vcr proclamato il prinrnto degli italiani. Noi Riluno co!\Ì poco « i primi,,, dicanche nella politi<'R 1 cioè nella cosa più sottoJmHtu ulle mutevoli conting-en,.c dC'l11am1Jiento, non nhhiumo miglior ambi.dono ili (1uella. di YCl'!tir IC' fogl!e for('Stiere. Quando poi l'ultimo fil,!urino della mo1l11.politieu viene ùi Frnnria. nnzi 1ht Parigi, noi l'indo~sinmo in tutta frettn e lo portiamo iu giro con la 13h•t1sn. vanitit petulantC' dC'llf' h{'I)(' signore. Purtrop1>0 anche il socialismo italiitno non sa di– femlort1i da questa nostalgin dell'esotico. Dopo aver importato dalla l;,rancin quo! hizzarro mis,.mglio cli 1-tucsclii-1110 o di blanquismo eh<' hn jour sou r()[e nelle nostro c•ontcac pro e contro l'rtppog-gio al i\lfoistoro lanurdl'lli, (' dopo aver estrntto dulie eterne heghe dc,J t1nri.1lil'.'lmogallico quanto bn!itavn a inveleni1·c– lt.• 110 .. r" t• ,. ·'l'.Jtf\ l~ ·, :ta tir>! •01·i,1J: .. ,11 • ~orf'}i~JM. f'in1l1te~h•, 111,ertario, rivoluzic,n11r10 (questi nomi ~i– ~nitirano le ~fumature e le screziature del nuovo e mirncolo~o troYato}, im·itantc tutti i buoni giostra. tori clellr duo rh·e a combattere un'altra battaglia, se non n profitto del prolctnriato, a miglivr gloria d1•1lnolu~ticit1\ tlell 1 ingegno latino. Decisamente noi non siamo il paese dell'ozio! So non che gli organi::imi tmpiantnti sono sempre pili deboli e rn.chitici degli indi~oni; e il nostro neo– Rocialismo sindacale fa ogg-i Io suc- prime prove in ltalin con una tale reticenzn. nella. proclamazione delle i:IUCfinalità. sostanziali, con unu tuie preocru- 1mzione di apparire ortodosao, e sopratutto con tale uno studio di vestire le forme di un'opJ)Osizione alla frazione im1,ropriamence dotta riformista, da non lnscinr scorg-ere dove e quando si starchi aperta– mente dal sochtlismo tradizionnl" e quale sia il con– tenuto teorico e pratico della _aua IHlrticolarc conce– zion('. l'orò, se questa incert('zztt'<\i contorno 1 ambi– guità di formolo, dissimulazione di scopi, t·ende pili diffìcilo SttggiRrno la naturn. o ci costringe ad una criticrt frfunmontaria, ciò non ci impPdiri't affatto di rica,•nro dn. olcuni dei suoi carattliri salienti la di– reziono della nuova temlenza. Diriamo di 1>roposito "tcndenzA- ,, 1 perchè qui siamo ,•crnmrnte in J>resenza di qunlchc ro~a che tende a. dh·er,l!er~ dul concetto 1ntiro del mo,·imento socia• i lista. 1-'inorit questa. parola f u us ata quasi a nobili– tare le nostre dispute su la tr.rn~ igPnzrl o l'intransi– g-c-nza elettorale, sutrappogg-io c ontinuo o saltuario iul 1111 \Jrnhit-.ro; ma quì i.i trutf11y1t <'-IJ~ì poco di vero h nllon1.o d1t r,;.tnnodar\; a duo co1tt•ezioni op polite, li~ 1·ifon11ista e hLrivoluzionarin, che - come affernmmmo, consenziente il Pn1·tito, nl Congresso di hnoln nppC'na mancate certo condizioni acciden– tali, le due tendenze si ritrornrono sulla stessa di– retlh·n, <1uella.antica e non mai disertnta del socia– lismo internazionale. Jnve('C nel caso odierno le due tendenze CRistono di fatto J>Prch()conducono a due azioni pratichr diverse, cioè a dire a due movimenti di!dinti. l~~aminurc i caratteri piì1 app1,risrt•nti di questo nco-sodnlismo operaio che si tonta. di importare in ltaliu, por misurarne i pericoli o corrrr<' ui ripari, è dunquo opera doverosa PN q111111Li rimu11g-onoa. Cl'C· cloro o speriamo che si;rno ancom mnggioranza noi l'11rtito che il movimento socialistn, nella sua duplice OJlern economica o politica, con la sua du- 1>licc nzionc, vicendevolmente integrantesi, nel Par– lamento ~ nel paese, quale insommn è stato foggiato dall'cRpC'rienza lunga e ratico~a ilei proletariato in– t('rnnziorrnle, è ancora quello C'ht~ ha. mag,g-iori e più sicure prohahilit:'t di ,·ittorin. . .. l'rrn d('!le formule ch1• h1t fatto pii1 fortuna, e cho ,·il'HI' 0JJ()0'ìta con grardo Cfl'l'tto trihunizio ~1ll'opern lonbt por la graduale conqnhJta dPi potrri pubblici, ò qucabt: og-ni conquista do,•o otn1cro frutto dell'a zionr rtirrltCt del proletarifito. u Aiiouo diretta 11 !... t•:cro lit ric<'tht infallibile, il rimNlio t1iruro, lo strumento vittorioiso 1 Ja virti, tau– m1tturg-ic.tcon cui la c·la11:~p OfH'l'UÌH non 111l1 ltt clt1i:;~eJ)rolotaria raccolta in Jntrtito J)Olitico, come si us,1,a dire ingenuame111r nfl'gli unni delrinf anzitt o dt·ll'ignoranza - può C0IH(Ui8t:trr riù che inrn.no e~111t ha chiesto alle ma,:?g-ior,rnzc parlamentari, ai Oon'rni della borghesia, a tutti i poteri pubblki dPllo Stato. " Noi voglinmo strnppn.re le riforme con l'azione diretta del proletnrinto 11 , ha detto al recente Co11g-rosso di Genova il rapprcsontunto della Camcrn elci lnvol'0 cli .Milano. I◄! i l'ivoluzionnr1 lmnno ap• plaudito. Om rhl' è, in sostanza, qur"ll'nzione diretta? In Y•·l'it1l. s,, noi chiedi11mo unr1 r .-mm1t· ,d dotti Mm- 1.1t:-,1tulot1 lii t'orrnuJ , non ~apn.•11,u pi l r1tccape2.za1ci. Infatti, mentre tutti capiscono ciò tf1e vuol <lirt• " uzione diretta ., in un momento veramente ri\·olu• zionnrio, quando il popolo una !IU'.'{8(' o piÌI cla!ò!!.i in~orgc C'Ontro i poteri clrllo St. to e a,g-isce non ro11 quusti, ma contro qucstì; la 1:1 icgazione non è CORÌ facile quando si tratta di eacm1,l~cnre l'azione prntica quotidiana, nella quale la fisiologia ha le suo leggi - non si può Htnre 1wrp<'tuamcnte coi mu• iscoli turg-idi a minacciare una rivolta nll' "odiato horghcsc 11 • Per qursto, scambio di csunrnrc u1M definizione n<'gli involuti periodi dei clottrinnri, ricorreremo al– l'C"RPm1>liflcazione che ne di'1. un OJH'raio rh·oluzionario, \'idor Oriffuelhes, segretario della ('Q11fhlrratio11Gr– nlmle ''" 1'mmil, in una conrerenza iu contraddir torio col soriulilna. riformista J<eufl'r, l'una e raHra pubhlicaf(' in questi giorni n(') Jlouument sorlalistr, l'inteqiroto pili autorevole clt>Isindncnlismo riYolu– zionnrio. 11 Orifl'uelhes, dopo aver tentato di definire l'a• zio1rn diretta come quella cho ò 11. m1erritata soltanto clt1gli interessati 11, riconosro cho " lo definizioni teo– ril'h<' 11011 IJastaao.,, e ricorrC' iHI un <'t-empio reeente: l'agitazione J>Pr la liberazione del capitano Dreyfntl. " Se QUC'ita liberazione si fos'le attrsa dal !=OIO effetto del meni l<'gnli, certo non si sarebbe mai raggiunta. Fu medlnnto un'agitazione, morcò una rampajrna gior– nali!fti<'n, per me1zo di meelùt{J!f, di riunioni, di manife– stM.ioni, di 1limostrazioni per lo stndc, le quali riu.:;ci– rono talvolta n dei ma!-o:;arri (i'- 1 eh, ropinif)nO pubblir:, potò \Oniro irnprè:tsionaia, propn111nt10~ico:u un arnt1eme "avorovolo nlh\ causa dal ror7,ato. Fu la folla in sollo– vnzlono cho esercitò la sua pressione sul poteri costl– tuitli o lfl pesante macchina giudlziarln, messa cosi in movimento, potò rendere la libertà. nl CRJ)itano . ., J.: nncora. Oli impiegati, nel luglio l903 1 chiede– vano al Henato francese l'approvazione di una leg-r:e per l'istituiioue dei prohiviri ron un manifesto in ,•ui t1i diceva di riporre o~ni fiducia nella bonfa della pro1>ria causa. [n seguito 11erè1 ad un ostinato rifiuto del Renato, un i-econdo manire!;to invitava ,:?li impieg, n.ti di Frnncia ad i.. un'enrr~ira <•ampag-na di protcstn 11• (lriffuelhes riferisco qUl'8to episodio e ,Ji. chinrn.: "l 1 'rn l'uno c l'altro uppr:llo vi è molta dif– fel'on;m: il secondo proclama l'nzio1u' indiHpcnsahill· cd l'll<'rgica; ed ecco ciò rho si,-rnificn azione di– retti~ 1 1 ) .,. 1 ) I. •11111•! lnum .. notare q111 the mm ~1 trat111 di t>lll>O•lzlune di dli(' nwh>11I, IDI' ~ollanto di ;;ucc+·~~tunp di duo fui. 'icl111. !•rima fll"t" m•\111d,lu('IA ('ht Il ~eniUo ('ollftnll~"e al vuto della Camt"hl era nllturah· un lln'l'uagglo non VIOlt'nlo ntll,l .., ..onda. da~anll

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