Critica Sociale - Anno XV - n. 3 - 1 febbraio 1905

34 CRITICA SOCIALE ripercussione nello spazio, a impedire che si estingua, per quante forze Pagonizzante Autocrazia adoperi a. soffocarlo. La palingenesi dolhL Bussia. è ora la meta neccssnrifl, indefettibile di un Jayoro a cui cooperano non puro tutti i rivolm•jonari delle popolazioni slave, di ogni scuoln e di ogni partito, ma, nncora tutta hl domocrozia europea. 1 lihcrnli come Struve si nppoi:r µ;iano ai sociolisti democratici come Axclrod o Ple– chanoff; Plechanoff e Axclrod accolgono 1 nel grande srno della pura e rigida dottrina marxista, come :,.:-lorioso spite, il piccolo popr Gnpon, l'ultimo cza– rista. I partiti nazionali riYoluzionari o evoluzionisti di Polonia e di J<'inlandin rendono omaggio al pro– fondo, ostinato Ja,·orio delle lime marxiste, che ro– dono implacabilmente le basi di tutte le frontiere. I $alnrinJi delle grandi città industriali, di Mosca 1 di Varsavia, di Lodz, di l{icw, di Srbastopoli, di 1-'ic– troburgo, stringono le falangi tebane delle nuove ins11r1·czioni. I " vRgabondi .,, che MnHsimo Oorki ha prcdih•tto e cho ora gli consolano con visioni cl 1 arte e di amore IC' tetre ore della c('lla nclln. forteua di Pietro e Paolo, ne portano gli echi e i sofni ai mugikki, sperduti cd ignari nella steppa lontana e silenzios:.1, simili a <1uei pellegrini ciel medio evo, che recavano lt' ingenue noYelle del rinascimento, che si schiuclen1 nelle opulenti città, ni barbari castelli fasciati di tenebre ed ai piccoli Comuni, tuttora pavidi come colombelle sotto gli occhi dei falchi baronali. L'in· lelligenfht modella lo forme < lei plasma che esprime dall'intimo suo il proletaria.to urbano e rurale. Poi• chè le forme st atiche di u na rivoluzione politica, diretta a investire le classi della rappresentanza giuridica. dei propri intercMsi, sono sempre il pro· dotto di una aristocrazia cli minoranze diverse che l\!:ISnmonola responsabilità storica dell'anonima O[>era colletti,·a 0 1 • in sullo sbocciare clell'iniziatirn, elimi– nano per un certo periodo le intestine divisioni di metodo e di finalità estrema, celebrando un fecondo compromesso, talora tacito, tal'altra. YOlta espresso, in ('lii si solidarizzano gli ijforzi. Così la Convenzione rivoluzionaria, stretta or fon due mesi a Parigi tra le quattro pii.i potenti organizzazioni degli esuli russi cd a cui ora, sotto la pressione degli eventi, accenna ad accostarsi altresì il partito socialista democratico, C'he prima se ne era astenuto, diventerà in Russia, per necessità di cose, ossia per la comunione del dolore, delle speranze e delle difese, piì:1 intimi\, più salda, meno condizionata cli articoli e più materiata di fatti. I~ dal di fuori risponderà la solidarietà della demo• crazia europea .. Anzi ha già risposto. Xon è invero una fatua cosa questa fiumana cli comizì popolari, di manifesti degli intellett11ali, di proteste parlamentari, che rompe irresistibile eia tutte le parti, abbattendo i cancelli della diplomazia, superando le regole del protocollo e della etichetta. rndnrno Teofilo Delcass0 tenta la rirnndirazione cl(>llapolitica delle alleanze dalla tribuna di Francia; indarno !'on. 'rittani, con quella sua aria dì pan:e111t della Cancelleria) tenta opporre una fin cle non recel'ofr alle interrogazioni dei deputati socialisti. 'J'utti intC'nclono che anche nei rap– porti della ,,ita e della società degli Stati la rivo\u. ;'.ione russa è già penetrata, squassando gli artifizioi:1i equilibrii di cui l'Autocruzia aveva fin qui costituita. hl principale forza staticn. Giovanni Jaurés non e~primo un 1 opinione meramente personale procla• mando la fine clell'alleunz.u franco russa. Il 22 gcn- 11aiolrn virtualmente Hpezzato il patto, poichè sarel,bo 1111 1 ironia troppo lttrocc nella. storin 1 che un dì po– tesse toccare proprio alltt Francia. di ricondurre i Bomanoff a Pietroburgo come gli " nlleati ,, dovevano riJJOrtare gli OrlCans a PMigi. 8e un 1 alleauza frnnco• russa sarìt ancora possibile, non lo sarà che a con– dizione della eliminazione dcll'.\utocrazia. L'Autocrazia è oggimai una contraddizione in fer• minis coi fini della alleanza. L'alleanza mirava a gua• rentire la }!..,ranciacontro un'aggressione della Ger– mania od anche clell'ltalin. Ma l'Autocrazia, agitata dal demone della conquista, necessitata alla molti– plicnz.ione barbarica dei chilometri quadrati per al• \argare il campo di saccheggio su cui vive, ha finito per anelarsi a spezzare le reni nell'J~stremo Oriente, mettendo in mostra l'impotenza sua a mantenere i propri impegni verso la li'rancia, mentre pure conci– tava contro di sè i sospetti e le paure delJ'lnghil• terra, abboz.zando così involontariamente di sua mano il disegno ideale di un accordo - che il grave 1'emps deride tra le potenze " liberali ,, di Europa, l'Tn– ghilterra, la Francia e P.rtalia. Che più? L'Autocrazia, minata dalla rivoluz.ione, umiliata dalla guerra, strc– nrntn dalla carestia, non appare piÌI in grndo di of. frire nemmeno una sicura ~uru·entigia per i miliardi di prestiti contratti nelle Borse di Francia e di Ger– mania. La stessa finanzi\. intonrnzionale auspica e fa. vorisco un rinnovamento di regime, che ponga fine alla guerra rovinosa, consenta lo s,Tiluppo libero delle energie produttrici della patria russa, oggi devastate da un sistema asiatico di sfrenata dilapidazione, che non trova riscontro se non in quello dell'epoca di Luigi X IV e di Luigi XV. rl commercio europeo so– spira di penetrare in U.ussia senza pagare le tag-lie ladresche alla burocrazia moscovita. La Germania ha pronto un fresco esercito di commessi viaggiatori che, per mettersi in marcia verso la frontiera crorionte, aspettano soltanto che siano soppresse le vessazio11i soprn le persone e le inquisiz.ioni sopra le religio1:1e confessioni dei tedeschi mm~saggeri di :Mercurin .... Per tutto ciò, se ht co1wenienza dei Governi reil– zionari e delle Corone impaurite oggi può appena, contro l'urgere dei sentimenti umanitari e liberali reclamanti un'azione diplomatica moderatrice degli ecccRsi selvaggi della criminosa repressione, richia• marsi al principio del non ù1ferve11fo nelle faccende interne dello Stato russo per la nota ragione dell'au– tonomia degli Stati, corto è che tale connivenza non ardirebbe mai, davanti a un atto decisivo, di qualun• que natura, anche di elezione e di iniziativa indivi– dualo, che desse l'ultimo crollo all'albero mortifero doll'Autocrazia 1 tentare uu intervento per impedirlo o scongiurarne le conseguenze legittime, troppo es– sendo gìustificato il timore che ad un tale fatto possa rispondere un contraccolpo rivoluzionario interno, che getterebbe il proprio paese in convulsioni gravi e forse fatali per il Governo così ciecamente improv• vido da tentare Pavvontura. Ora adunque, poichè tutle le condizioni interno della Russia sembrano maturo e i partiti rivoluzio– nari sono uniti e la società degli Stati liberi ò piì1 presta a soccorrere che a<l arrestare il moto, ben si può bandire dall\inimo ogni dubbiezz.a. La. sommossa del 22 gennaio ha iniziato h, grande rivoluzione. Tra breve la Russia sarà. liberata eia\ calcagno della Au– tocrazia che la schiaccia, sarà emancipata dal Santo Sinodo che ne soffoca il pensiero, sarìt affrancata dalla oppressione della laclrn burocrazia che la bt– glieggia. Un popolo vivrà. Un popolo si ordinNà secondo il suo genio, liberamente. Le nazioni e le stirpi che lo compong-ono si ricostituiranno su haRi contrattuali, liberamente .... Quanto tempo ancora? Quanti dolori 1 quanti martiri, quanto sangue, quante lacrimo ancora? Chissà! Le miniere, le casematll' 1 le forche quanti eroi f1ncora inghiottiranno primi., cli quel dì? ... Ebbene, che monta, se la. certezza è ln noi? L'Autocrazia ha vissuto. Ora è un 1 agonia oiscena, orrenda; agonia di un mostro insaziabile, che cresce in ferocia più si sente perduto .... Ma il mostro è agli ultimi guizzi, alrestremo sospiro .... Quaud()U s<mr1ur farlt ros.-:eygiare la nere ... (', ,.

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