Critica Sociale - Anno XIV - n. 7 - 1 aprile 1904

CRITICA SOCIALE 111 I.l'opinione di an indeeiso C'ol titolo Fra Sril/a, e ('fll'i<lcli, Tito Barboni ci in Yia da B<'llinwna un rarticolo, ('hC pur troppo lo i: -paz.io ci ,·iC'ht di pubhlir1UC'per inh•ro. Ne salvinmo tu ttavia akuni i)rani <'ho d sembri-mo m-1sai piì.1 de– risi che non vog-liano 1>nrere, e ai quali sotto~cri– ,·iamo con amhc le mani. Jln1.io11c rh 1 olu1.io11nria tlellc riformf', ConO'<Cendo il corredo eh cultura di molti compn1tni 1< rivolutionarì ~, non mi riesce di rendermi conto come -.iano potuti arrirnre a concludere che u qualunque at– tività. rirormatrice in regime IJorghe'le, ,111,·lu• se mO.iSO <l<tlla 1n•f>1U1io11;, prolet<ll"i<t e anche se parziafmenlf' 1tlile <ti l<tfl)r<tfori, non intacca ma.i il meccanismo rondaml"'n• tale df'lla J)roclu;,ione C'apitali.,.tica." (OrdillP dl'l giorno cli /JrPSt:ifl). Che sii;rniftca ciò? Lo riforme, dirette i,.lla tra.srorma– zione dell'economia SO<"i:Lle da indh•iduale a collett1,•a 1 in 1>il1 modi avvicinano al socialismo: pcrrhè, aumen– tando il honcs"ere del proletariato, ne aumentano il ,•alore morale e la combattiYità. pl"r ultC'riori riforme .... sino alla rirorma rondamcntal<', chi} è l'nholizione della proprietà. privata; perC'hè vengono co,;tringcndo il c:qli• talisb.~ a c-ontontar~i di un profitto via ,·in. più basso, lo vengono di-iciplinanclf) o qua ... i preparando alla ~ra.duale e~propriazione ... dell"appropriazione del prodotto altrui; perchè -· infine - i capitalisti, incalzati dalle preteso ,lei lavoratori, si studiano di supplire alla diminuzione di rendita, a cui vanno incontro por questo ratto 1 inten• -.ifleando o pcrrozionanclo la procluzione - che se no a\"va.ntaggia. <:ompre e SO\'Cnte ne è rìvoh1zionn.ta . \"orrei domnnclare ai compagni ·· rh·oluzionarr., quanto le rirorme, introdotte col mezzo delle pro•miche J.c,ihe contadine noi rapporti fra capitalo o lavoro nell'agri– coltura, abbiano influito n dcterrninn.ro i capitalisti ter– rieri a so.;itituiro ai "occhi metodi di coltura metodi più moderni e piì1 ra1donali. Coo;ì l'ar,ricoltui-a sta di\'cn– tando un·111d1t.'l/fria. llontro il fisco si di~pora pcrchò sce• mano le entrate del dazio sulla rame coll'aumentare del grano nazionale 1 nelle campag-:1e si creano le condizioni per le quali il proletnriiltO n~ricolo più facilmente si solidalizza col proletariato industrialo o dh•icne pili ac– ces ..ibile alla nostra propaganda E, so la cittadella del C'apitali'!mO rlonà carlero <;Otto gli a... •,rnltidel proleta– riato fatto cosciente, uon si dovrebbe porre in dubbio che tutto quanto au1uent1L la co:.ciouza o la forza. nume– rica. cloll'o'lercito a"'l"'ledin.ntodeve aHicina.ro l'espugna– zione della rortezzn. nemica. ~la o poi.... non è mica " il mcccani.:;mo della pro~ duzionc,, quello che nella società capitali,;lica attira la nostra critica e i colpi della no~tra azione. La produ– zione capitalistica - tanto pil, quauto piì1 ò eYoluta. - è, in rondo, procluzione collettiva, e noi, anzi, conC'lu– diamo1 nello no-;tre conrcrenze, che, como ru naturale e legittimo elle la proprietà. fOSie indiYidualo fin che ru iudividuale la prortuzione (artigianato\ CO!IÌ è naturale e legittimo cho alla odicrnfl produzione collettiva debba corri.:;pondcro la proprietà colletth·a. Proprietà indh-i– duale con produzione collettiva è l'a-t•mrdo economico che diviene in~opportabilc ingiu ... tizia sociale. Dunque nel 1 • mcccani,;:mo fonda.mentale della. produzione cnpi-1 talistica,, noi non dobbiamo inttuire che nel senso di... estendere q11esto meccanismo a tutti i campi rtella pro– duzione; o, compiuto questo processo 1 distruggere il J>ll· rR'l'liti.:;mo rnpitali<1tico so.,titueudo alla proprictÌL privata la pro1>riotà sociale. !la le riformo ;;ono appuuto tanti M<Jalti alle rendite capitalistiche; in princi1>iO i proprietari riusciranno a pro,·ocarnc la ripcrcus'!ionc sui proletari; i quali im1>e· gneranno nitre battaglio JlCr sottrarsi a queste ripercus– sioni o tentare nuO\'O conquiste. E co,;1 gli a<,,;edianti i proletarii - !!erreranno sempre 1>iùda ,•icino la rorca della proprietà. privata fino al!'a~salto decisivo. Cho proprio tutto ciò non intacchi il capitalismo?! Non solo. l~ello stesso ordine do\ giorno (di Brescia.) si fa obbligo ai propagandisti di diffondere la loro azione contro la monarchia ... ,·aie a dire per lil repub– blica. Ma nemmeno la repubblica - i pro1>oneuti lo conres!:mno - sia. pure una riforma imJ)Ortantisiima, in– tacca il "meccanismo capita.lidico clella produzione ,,. J,; allora non s'intendo J>Crchè m:li donommo interes– sarci dello rirorme politiche, che solo in modo indirelto po-.sono age,•olare la lotta contro il capitalismo, e non delle riforme eco11omicho, che dirflttamente rtiminuhicono ii parn~~itismo capitalistico. Chieller/11 sento rispondermi - ma non fo1·1111tlarle, 110n laro1·(lrl'i attorno. Eh! ,,ia! come chi doves~c doman– dare qualche cosa che però ave'i"O !i!Chirodi toccare! .... f,'iscrh:ione delle Leghe :11 Partito. "'Oli uui rngliono - leggo noll'Ara11ti / dell 1 8 mar1.o - perpetuare il conru'!ioni~mo delle organizzazioni com– poste di 11\voratori apolilid, di open~i che non hanuo una co-;cicnza, o che hnnno una convinzione magari re– pubblicana, monarchica o democratiro•eristiana (e que– gli uni sarebbero coloro che rifiutano la inscrizione delle Leghe nel partito). Oli altri (i \'incitori di Urcieia) vogliono organizzazioni <li clllSSf', con precisi intenti (li classe, con saldo spirito (li classe". Curio-.a gente che sarebbero quegli ,mi! Essi si nn– drebbero 51golando - a.nche col rischio di qualche scal• fittura giudiziaria - por rilrc delle società di " 1,~vorn– tori <ipoliliri e di operai ehe non hanno una coscienza ,,.... quando sono preci'1a.mente queste lo condizioni del pro• letariato non organizzato! O non sarebbe più semplice, per CiSI o poi loro scopo, combattere a dirittura l'orga– nizzazione? )ltL gli ò che quegli trni ~ ossia noi - \'ogliamo cs1lt– tameute il contrario; valo a dire, in "' lavoratori a.poli· tici ., ecc., ecc., creare lo spirito clt classe, intenti tlì clas.'/r; e perciò li raccogliamo in Ol'!J(min<tzioni <li cl<tsse. Il 1,artito socialista ò n-tsai meno o assai pili. è dunque cosa a"isai di,,ersa, di un'organiz.zaziono di cla.sso; n,sai meno, 1>orhL sua composizione, che ammette i profes– sionisti, magari i milionari; a-,saì pili, perchè l'azione '<ua va oltre i conflitti di classe, ,•erso una societa ru– tura cho sopprime le cla~-tl, che ò 11 al di llLdelle claHi ,,. Invece ò bone un'organizzazione di classe quella in cui si lrovnuo ussieme anarchici, socialisti 1 repubblicani, monarchici e magari dcmocristi, tutti però pi·olelw·i 1 tutti appartenenti alla medesima clas..;c. E siccome, in coteite organizzazioni, nò essi 1 i lavo– ratori, nò noi, gli organizzatori 1 non stiamo a. contem– plare le !ltolle 1 m:Lappunto a. S\'iscerare, a sperimentare, ad agitare i conflitti di classe, i qua.li non trovano la loro soluzione finale che nel sociali•m1O; ne viene che quei lavoratori apolitici, monarchici, democratici, repubbli– cani e democristi, che l'unione rafforza e l'esperienza ammaestra, finiscono per gravitare tutti quanti verso il partito socialista. :Uentrc, col sistema caro ai a rivoluzionari ,,.... di Bre•

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