Critica Sociale - Anno XIV - n. 7 - 1 aprile 1904

CRITICA SOCIALE 107 a trasformare il mondo. Una selva di sofismi, di incoe– renze, di controsensi, entro alla quale si vorrebbe rin– serrare e legare l'azione del partito, che ha bisogno, in– vece, di tutte le luci e di tutti gli orizzonti, di tutte le libertà o di tutte le audacie, audacie riformi:-tiche e au– dacie rivoluzionarie. Noi chiediamo al partito di richiamarsi alle ragioni della sua esistenza e del suo sviluppo, e di sanzio– nare con un voto deflnith·o la libertà di tutti i suoi m0\'imenti. n'on sarà questa libertà che gli farà per– dere il suo carattere di partito di classe, come la me– desima libertà non farebbe perdere il carattere loro di classe ai partiti che potessero temporaneamente col– laborare coi socialisti. Perchò donebbe avere il nostro partito questa siugolare J)rh•ativa? L'e\'0luzione del pro– letariato non può es:;ere il risultato che di una serie di esperienze. È questione di concepire organicamente questa e,•oluzione 1 di concepirla come un di\•enire ,•asto, mul– tiForme, intrecciato, lungo una linea di condotilLela'itica, varia, SJ)erimentale. Si imJ)Orrà qui l'intransigenza. e là l'alleanza, in un tempo questa e in un altro quella; in Parlamento si imporrà l'opposizione sist2maticu. o l'ap– J)Oggio continuativo; la lotta senza quartiere o la par– tecipazione al potere. !}arrestarsi a qualcuna di que~te taJ)pe, il rare rra di esse una selezione di preferenza, interamente soggettiva, è dar pro\'a di mancanza di lo• gica, è non a,•erc il co.-aggio della logica, diffidare della coscienza di classe del proletariato, segnare le colonne d'J~rcole della sua azione politica. Sono logici gli anarchici, i quali dichiarano a1,erta– mente cli non a,·ere fiducia nei mezzi parlamentari e perciò sooo degli astensionisti j illogici 1 i1H'ece, i cen– traioli, inconcludenti i ri,•oluziouari-ultra, che'dell·azione parlamentare vogliono rare, gli uni un perpetuo mono– logo cP.Amleto 1 gli altri uuo spaventa-passeri rivoluzio– nario. l coreografi della nuova )lontagna connettono questo loro atteggiamento a un'altra proclamazione stupefacente: della inconciliabilità. d'interessi delle attuali istituzioni col JJri11cipio socialista. Bella scoperta, per dio! )la tL1tto è inconciliabile col principio socialista, che nou :-ia... il socialismo: anche le repubUliche più democratiche e più sublimi del mondo. Oh! allora, invece di andare a fa.re il bel gesto a Montecitorio, siate pili logici: Uandite la rh•oluzione sociale .... non a parole; oppure date alle masse la consegna di ntsiiare fino ail'eli111inazione auto– matica di quell'inconciliabilità! •""* Può un partito la\'orare proficuamente e andare in- nanzi con questo po 1 po 1 di materia disintegratrice e di– strntti\•a che ha nel suo seuo? La storia degli ultimi due anni prova di no; essa ò tutta una terribile docu– mentazione delPinerzia, della paralisi, dello sracclo, in cui i dissensi interni, dottrinali e pratici, hanno ridotto il partito. Ogni partito ,•ive di due elementi C05Jlituth•i essenziali: la comunanza di un fine e l'identiti'tdei mezzi per raggiungerlo, tra coloro che ne fanno parte. Togliete o l'uno o l'altro di questi elementi, e il partito uon e:-;i~ steri\ pili. L'ap1>ello alla disciplina in questo ca'iO è uno iroma ìnsub;a, quando non :,ia un'ipocrisia calcolatrice. Il Uougresso di Bulogn<t clc\'e guard11re in faccia il dualismo che spezza il partito, e pronunciarsi chi11r:i.– mente1 nettamente: o da un:\ 1,a.-te o dall'altra. Il per– petuarsi ctcll'equ1voco sarebbe più fatale al proletariato, di tutll i guai che i pavidi compagni del Centro potessero temere da cento scissioni. PER LA SINCERI'L'À .\ lla. vigilia del Congresso cli Bolog11:1 1 uoi e-i osti• niamo a dir<' che il socinli:-.1110 (, u1101:iolo. 'l'utti, nel partito socialista, hanno questa opinione. '.\oi ~oste– nhrnw che i rh·oluzional'Ì sono anarchici e i ri\'olu• zionar'ì ai;sicurano che noi siamo radicali. Tutti, aclunquc, si;uno concordi nel rifìut:uc olle magnp " tendenze ,, l'interpretazione cqui\'oCa di flspetti vari ed arrnloghi delht !:!tessa duttrina, dì rami dolio stesso tronco. All\ttto pratico, h' tende111.c ri!:!ultano opposizioni. Ciò nonostante molti, da una parte e dl.lll'i.lltra, u per misoneismo o per opporrunismo o per altre brutte C08C' in is111(), ,•ogliono cond,rnnan.:i all'nniono forzata.: ~ono i nemici del di,·orzio . .I rnnoc Bonomi dimostrò quanto l!nllld<' sia la co– munione di penfiiero f' l\1ffinità di trmpC'rnmC'nto trn i nostri rivoluzionari e gl'indiviclualisti alla l':111- taleoni. (') ~011 è (Jlll'StO soltanto. I riv0lu;,io1wl'i fanno all"amore anche CO,!..!'lì anarchici dC'lla p'.1-1zza r scaml)i11110 parole zuccherate con Pietro Gori. Trn di loro, per loro stessa confe~siom', le ditft•1-enzc 11011 sono molto e non sostanziali; tra <li loro è ,·era questione cli tendenze. L'ordine del g:iorno ,·otaro nel Con1.p·es;10 di BrC'scia è la pront pron1ta. La nrnsrhorirrn anarchica non inganna più alcu110 1 anche sa, por quell'oppo1·tnnismo elio clh·cntH ossei:,:iione in questi giorni, si fa prestare un travcsfrnento d,t Carlo Kaursk~-- .Pulcinella è sempre riconoscil)ile al– l"ticcento. Ma tra due litig-anti il terzo g-ode; tn1 questi e quelli si ò ven11to formando il p~lrtito del '- Centro ,,, il quale !'lj propone di congiun~ore H sè gli uomiui meno con8istenti di una parte e de!Paltra, e di cac– ciare coloro che peccano per troppa. logica o che danno omhra. li Cl'ntro fa capo al Ferri. Alcuni at• teggia.menti fornu11i cli questo per l'unifa del partito socialh;ta. hanno lu~ingato l'anima ingrnua di l'a– millo Prnmpolini, il quale già dimentica ('hc proprio il !,'erri turbò, J•rimo, l'unitit con la gnrn fazio::m delle tendenze. lo credo, d'altronde, molto più per– niciosa al sociaJi-,mo l'opera di lui, perchè !"essenza anarchica dei ~uoi atti è abilmente dis~ìmu!at;L Ilo detto essenza. anarchira e non tenden:m wci;:ilista. 1';: d1.t ossernue, avnnti tutto, l"identitlt dottrinale nel 1;,erri e nei l'ivoluzionari dichiarati: infarti, il li'c1Ti calò tra nol dall'indi,,idualismo spf'nrNiauu. Appena egli lanci{, i razzi delle temlem:e, chi trovò intorno a sè: l Lahriola, i 80\tli e compagnia. ~e questi oggi nel Jnn·tito socialista contano per <1ual– che cosa, il merito ù del !•'erri che li copri col manto della propria autoritÌL Che oggi quei bravi g-iovi– notti siano diYeutati incomodi per la petulante Yel– leit,\ di sottrArsi Hlla tutela, è faccenda che non ri– guarda noi. r pulcini fatti galletti salt1rno in groppt_t anc-he alla nrnmma. Ciò nonostante, è vero che il l◄'orri, fìnchè tliscu– tcva della propria tenclenz,~ confortandola cli un paio di proverbi toscani e di una. manata di erba trastulla, 11011 riuscì a chiarire le tliffcrenze :.pec-i– fiche trn il suo prcte:-o metodo o il metodo generale del parrito. Anzi, poichè haduva a ripetere " pro– pl'iet,\ colletti"a e lotta di cl1-1sse"' era lc<:ito con– tludere che il suo socialismo (per dirla an<:he noi con un pro,·erbior, se non ertt- 1.Upp:1 1 era pan mollej un poco scipito se si ,·uol<', clH\ 110110::n,111rc le va11- tazio11i in contrario, Na meno r1g-it.lo e meno intran• si~entc di quello praticato comu11rme11tf', per e$Se1·8i impegnato troppo a fondo nella. battaglht contro le camorre del ;\lezzogiorno, la qu,tle ò o donebbe (') 1. nosom: u, .-,·.:•• ,,,., m(Jri111f11tosorialisf(I (Cl'l.tir(I, 1903 1 I a•. 617), ntccolta 11.nche111opuscolo <11ro;:;oIn Crit,c,1 Soc4ale).

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