Critica Sociale - XIII - n.18-19 - 16 set.-1 ott. 1903

298 CRITICA SOCIALE Quale debba esser questa tattica, il Congresso di .Fi– renze affermò, le Sezioni federali banno in quest'anno trascorso con quasi unanime concordia concretato, il presente Congresso - speriamo - determinerà in mn– niern. definitiva. Ma come fra noi accanto :~ quelli, che di fronte al prol.>loma politico han preso subito una po– sizione netta, sia accettando, sia res1,ingendo la tattica della E'ederazione, non sono scarsi coloro che prereri– scono non compromettersi con la politica e rimaner nelle solitudini dell'Arcadia a salmodiar lamentazioni che nes– suno ascolta, e a implorar elemosine che non arrive– ranno mai, così molti uomini politici, invece di decidersi una buona- volta aperbunente pro o contro le nostro proposte, amerebbero meglio continuare per un pezzo a giocar d'equivoco e di belle parole, aderendo ai no– stri Comizi e non operando nulla per farne accettare le deliberazioni, presenta,ulo disegni di legge e mozioni o rimandandole da un mese all'altroi dichiarando che noi abbiamo non una ma cento ragioni e votando per i .Ministri, che si fan veni1·e il nervoso quando qualcuno JH'oponga sul serio che ci sì dia ragione. E questi amici di tutti, e quindi anche 11 amici della scuola , 11 sono fa lange nella Camera presente; la qui~le, sorta da elezioni, in cui fu in giuoco il solo problema dello libertà. costi– tuzionali, si è mantenuta fedele al mandato rice,·uto, rispettando e consolidando la libertà - e il paese deve serbargliene eterna gratitudine, e noi insieme alle altre sottospecie della classe lavoratrice - ma dimostra un disorientamento completo e inguaribile di fronte a tutti gli altri problemi della vita nazionale, con una. Sinistra, che crede di a.veL'tutto fatto assicurando per dottrina– rismo liberale alle classi lavoratrici una libertà, che essi si erano combnttendo conquistata non per fare del dot– trinarismo liberale, ma per possedere uno strumento sicuro di riforme e conquiste economiche e morali con– crete; con una Destra, che si sforza di approfittare delle difflcoltà,che l'esercizio della libertà crea alla Si– nistra, })er cncciarla di sella e andare al Ooverno con la stessa assenza di idee concrete che si deplora nella Si– nistra, ma pronta a cavar.iii d 1 imbarazzo ponendo il ba– vaglio al paese; con una ~strema Sinistra, che, forte abbastanza per abbattere o sostenere i Ministeri altrui, ma non abbastanza. per crearne dei propri, non riesce in alcun modo a S})ingere sulla via delle riforme la Si– nistra e non osa suscitare questioni serie per non fare il giuoco della Destra. In siffatte condizioni parlamentari, la grande J>alinge– nesi scolastica sarebbe per moltissimi uomini politici come la manna del cielo, perehè consentirebbe di me– nare il can per l'aia chi sa per quanto tempo ancora, scansando il problema politico con l'aiuto dei diversivi pedagogici, e continuando la spiritosa. manovra. del <lire e disdire, ridire e contraddire, che minacciò nell'inverno 1>assato di paralizzare e quasi di annullare la. vita. della nostra Federazione, fJOlW.ca,. (IJOllttlillO Il, Sn). - Nella seduta tenuta Il 16 dlCOm.1902 dalla Commls111011e lnearleata di esaminare Il 1>roi;ettoJ)er l'aumento dei;ll stipendi del mRestrl elementari, Il .\11nlstro l,asl " non d!etlo Mfldarnontl alla Commlsslone, sia per la porb\ta thmnzlarla (dal IO al 12mlllonl), sia per t'iudh"Jzzo emh11mteme11iepoUtico detta p,-oposta INzzelU ~, o poi rlftutò di tornire àlla Commlssloue gll e1eme11tlsta– tistici necessart J>erdare alla 1>roposta unà uase sicura o Inconcussa, o, nella seduta della Camera <lell'JI giugno 1903, osser\·ava: - SI tratta di domandaro al lJllauclo dello Stato una spesa <li110\·emlllo111 calcolati\ con Cintistatistici molto lrnpcrtcttl {! ! !)•.•. 01111cnopoi che, con la l)roposta IUzzettl, s/. a111·tbbeu,1prtmo e fomJ.a111e11tale aJssu1so fra co10,·o,c11e 11ogH0110 rfso1t1c1·e H p,-ob1t1111i co, mezzi delt'Erarto t fllltl/1, elle pr~fei-,11co110 la /(IS,(l SCOIIIStlca n• - Plll ciliari dl cosl 11011 otrelJl.le essere. Bib ,ate n CJ1noB1ar o Ora, a questa, che, secondo la parola divenuta. classica e consacrata nei resoconti parlamentari dopo il Congresso di Bologna, si dovrebbt> chiamare turlupinatura, noi non dobbiamo prestarci in alcun modo; se il GoYerno pre– senterà alla Camern un grande J)rogetto di riforma uni– versale, noi ne discuteremo la parte pcdag!)gica, se non altro per dimostrare anche con le nostre dispute che per ora sarebbe meglio lasciar stare le cose come sono ; ma dobbiamo sempre raccogliere il pili e il meglio delle nostre forze per la conquista del nostro miglioramento economico e morale; e dobbiamo considerare come no– stro avversario chiunque creda, disserta11do di greco e <li latino, fttr le viste di non capire che in questo mo– ment.o vi sono i11Italia. problemi molto più semJ>lici e pili urgenti da superare fi'Or(Une {lolgiorno pro1•osto al Congresso: (1) 11 secondo Congresso della Federazione nazionale fra gl'iusegnanti delle scuole medic 1 considerando le insormontabili difficoltà. che si op– pongouo a una riformi\ immediata o complessiva degli ordinamenti scolastici, e perchè molte questioni preli– minari occorrerebbe risolvere 1>rima di por mano a tt'a– srormare le vecchie scuole) e pcrchè manca fra gli stu– diosi ogni accordo sulle stesse linee direttivo di questa. trasrormazione, o perchè troppe tradizioni e interessi bi– sognerebbe sommuoYere con un riordinamento fonda– mentale e perchè le presenti circostanze politiche intral– cerebbero senza dubbio o ritarderebbero a lungo la. di– scussione e l'approvazione di una riforma così disputa– bile e di così grande importanza per l'avvenire del paese, rinnovando i voti unanimi e finora purtroppo ina– scoltati del primo Congresso Nazionale e di tutti i nu– merosissimi Congressi e Comizi successivi 1 afferma la necessità che il Parlamento non subor– dini in alcun modo la riforma del contratto di \a\'0ro degPinsegnanti alla riforma. didattica, ma, differendo questa a tempo pii'1 opportuno, prOYveda intanto senza ritardo a sottrarre, per via. di leggi organiche chiare e precise, l'amministrazione scolastica alle ingerenze po– litiche e alParlJitrio J )ersona.lo dei :Ministri, e a miglio– rare in efficace misura lo indecorose condizioni econo– miche degl'insegnanti, rimo\'endo così quelle che sono le più rovinose e dCJ)lorevoli cause del cattivo funzio– namento delle scuolei e invita gl'insegnanti confederati a concentrare 1>er ora tutte le loro forze intorno alla immediata riforma del contratto di lavoro. 0. SALVE~INI. {1) ~'li (lj)provato COI\IIIWISSlml1·1tooohl. OUL'l'lJRA OPERAIA E PRODUZIONE (A propositodi Blbllotechepopolari) La Sezione III della Società Umanitaria (I) ha testò pubblicato una diffusa. relazione in argomento di biblio– teche popolari che si vogliono fondare in Milano, per iniziativa di un Consorzio promosso appunto da quella Istituzione fra gli enti che più direttamente s'interes– sano a.Ila diffusione della cultura nelle classi operaie. In generale, quest-a. specie di lavori - in cui dei buro– cratici esausti rendono conto delL'opera compiuta da un qualunque corpo costituito - non sono letti da alcuno e vanno a dormire negli angoli polverosi degli archivi, dove più non troveranno una mano pietosa che li tragga alla luce, anche se la materia di cui si occupano offra qualche interesse alla considerazione degli studiosi e risponda alla necessità. del momento, confortando un'u– tile iuiziativa, svegliando un'attività benefica, aYvivando (') Iug. C. Saldlnt, dirigente, ~E- Bcrt1nt, A. llorton!, eonslgllorl ; protessorl Osimo o Pagnarl, eegretarl rotato rl.

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