Critica Sociale - XIII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1903

166 CRITJCA SOCIALI; comunanza, un dor:trt delll\ comunanza ,·erso gli indi• vldui, come l'amministrazione della giustizia o della slcurezzl\ pubblica; in quanto è utile alla SocieUi.e allo Stato per li contributo che reca al progresso e alla ric– chezzl\ nazionale e per l'etncacia preventiva che esercita sul delitti (e sopra tutto su quelli provocati dal disagio economico) e per il ri,pnrmlo di tante spese richieste dal pauperismo, ò d'altro canto cliritlo dello Stato esi– gerne l'osservanza da parte degli individui e dm:e,-e di questi unirormarvisi, non altrimenti che al senizio mi– litare o al pagamento del contributi o a quant"altro ò di pubblica necessità. l...'utilo recì1>roco ingenera un di– ritto e, quindi, un dovere vicendevole. .Ma quand'anche lo Stato adempia al suo dovere non sempro un pari ndempimonto si trova negli individui; chò, noi conflitto fra lo necessità economiche di tanto povero rnmlglie o Il desiderio <li Istruire i figli, i bisogni più immediati delltl esistenza \'incono; e i ranciulli, piut– tosto che n. scuola, son mandati n. guadagnar qualche soldo In lavori anche SJ•roporzionati allo loro forze. Che Poteva, contro tale doloroso conflitto, il disegno di leggo 1>roposto dal Houquier durante la C01mmzio11i-, il quale, piuttosto che risolverlo, lo rende,·a 1>ii1 acuto e stridente, stalJilendo contro i genitori ribelli una multa uguale al quarto dello loro contribuzioni per la prima volta, rad– doppiata In caso di recidiva, con l'aggiunta. della sospen– sione decennale dai diritti civili por i figli, ,•ittime in– nocenti o de.'Hinato a pagare dOJ>1>iamentecolpo non proprie, e nemmeno dei loro genitori? Il Romagnosl ha Il merito d'n,•er ,·ista piena ed intera la soluzione del problema, e d'uer posto per il primo la refezione scolastica come conseguenza logica inevi– tabile e necessario complemento dell'istruzione obblign– torla, e d'aver affermato cb'essa ò un obbligo della so– cietà \ 1 ). AI concetto di pubblic<ibt11e{lceuz,, egli vuole, e non solo su questo punto, ma anche per ciò che ri– guarda ospedali, case di ricovero, soccorsi a domicilio, ecc., sostituito quello di (lovere della soclelà e dello Stato, oui spetta soccorrere o.Ila lndlgenzn, inrermità o im1>0- tenza non colpevole di alounl suoi individui e togliere le famiglie 1>overe dal eonf1itto tra. le necessità della esistenza e il J>crfezlonamento della J>role. L'Idea della refezione scolastica. non era nuo,•a. l.,'ll– \'e\'A.avuta, ftn dal 1697, Il r..oeke, nel suo progetto delle ,rorl,h1g schoot, 1 colle quali li Governo inglese dove, 1 n offrire lavoro e nutrimento al fanciulli 1•0,·eri dai tre ai <1ul\ttordlcl anni, per toglierli al vagabondaggio, in cui la forzata incuria dei genitori Il spinge, ad appren– dervi troppo spesso il vizio o il delitto. E il l>iderot, che voleva l'istruzione obbllgntorla e gratuita, reclamava per il fanciullo nella. scuola, oltre ai li~ri, anche il pane. Ma 11 concetto del Romagnosl ò ben 1•iù ampio, ardito e moderno. J.:gli aveva già suggerito all'abate APorti di Cremona l'istituzione del suo asilo per i fanciulli J)Overi dal tre al set anni, onde fornir loro, Insieme con l'istrn– zione, Il pnne e la minestra; mn pili tardi proclama la sostituzione della necessità e del dovere di StaLo alln J>rivata beneficenza. Nò egli si contenta di mostrnro In ciò una conseguenza logica inoluttabilo della obbligatorietà dell'Istruzione; nui no mette in rilievo ancho l'utilità: 1) riguardo nl J)rogresso civile o sociale, perchè così soltanto I fanciulli J)O\'eri J)ot,anno esser messi, dì fronte all'Istruzione, In condizioni qua.si ))Rria quelle dei ricchi, ( 1) 81 .... e,raiio gli arucou <la lui 11ub1Jllea11 fra 11 183! e 11 1ss.&nevi! A"""II 1U 1tatUtl«I. e, approfittandone, contribuire essi pure alla diffusione e all'oleYamento della cultura e, quindi, della ricchezza nazlonl\le i 2) riguardo all'efflcacll\ proventha dei delitti, cagio– na.ti del pari dalla mancnnzl\ di educazione morale nei figli di ohi, come gli nrtigltrni o gli agricoltori, dovendo la,·ornro tutto Il giorno, non può attendere alla. sorve– glin.nzn.dei fanciulli, e dal disagio economico al quale S))esso conduce anche il diretto di istruzione e di con– seguente abilitazione al hl\'Oro: 3) riguardo al migliornmento fisico ed igienico della specie, 1>erchòsoltanto con la rorezione si possono impe– dire tanto malattie che, contratte nella prima età per difelto di nutrimento e di cura, rendono poi i giovani lnrermlcc!, Impotenti e JJ0so Inutile alla. società. Che cosa oggi potrebbe agghmgorsi n. svolgere e rar– rcrrnaro un pensiero gli\ cos\ saldo o completo? Nel qu1Lle.òammirevole la lucldn visiono non soltanto delle esigenze logiche del princl1>lo dell'Istruzione obbliga– toria, ma anche dello rngionl di utilità sociale, che, ve– nendo a rinforzare mAggiorme.nte quelle che sono 1•osto a ronda.mento della medesima obbli!Z'atorietà dell'istru- 1.ione, rinsaldano indirettamente anche le stesse ragioni di necessitù. logica. J.,adimostrazione dell'utilità positiva ha senza dubbio sulla condotta dello Stato e delle cla~i dirigenti un 1>eiomaggioro cho non l'n.pJ)ello alle idea– lità o alla coerenza logica: Il merito che a tal riguardo spetta al nomngnosi voleva. esser ricordato; e non sol– tanto J>Crrendere alla sua memoria. un tnl tributo, ma anche perchè l'autorità dol suo nome e la ,·alidità delle sue ragioni Possono ancora in qualche modo giovare a vincere le ultime resistenze. HODOLt'O MoS"oou·o. Pt1ovineie o Regioni'? La breve nota. cho soguc - suggerita clall'csprcs– siono di una nostra opinio11e anlinyio11ista, •·- ci è alquanto invccchinta sul hwolino. Non importa,: essa può sempre fornire un utile soggetto di discussione. B noi la pubblichiamo, bonchè in ritardo, e pur ri• nrnnendo nella convinzione che, 1>er mutare il si– stl'ma. delle circoscrizio11i amministrative ormai tra– dizioflflli1 ci vorrehhcro dei moti,•i assai più forti, e che agli sco1>i, che ha in vis_ta il nostro amico inge– gnere Niccolini, 1>ossono suflicientcmcnte rispondere i eonsorzii di provincie, eho nessuna legge vieta e che poAsono formnrsi ccl intrecciarsi liberamente a seconda degli intenti che si propongano. La questione - scrive Il Niccolini - ò tutt'altro eh e urgente, nm, siccome può In avvenire esser posta anello al cli fuori dell'ini1.iativa del 1>artito socialista, non mi sembra disdicevole all'indolo di una Rivista - che si pro1>011edi eooper1lrc all'olnlJorazioue dei criteri del partito di fronte ai singoli problemi attua.li e futuri - ritornare su quell'argomento con pochi punti interro– gativi, al QUtlli altri, J)iÌI competenti di me in materia, J)otrebboro utilmente rispondere. Senza dubl>io il nostro paese ò cosl asttssiato <la una rete di congegni amrnlnistrntlvl e burocratici, che l'ng– gluntn. <li un nuovo organo - la Regione - fra IR Provincia e lo tato, sarebbe assolutamente da combat– tersi. Ma non con\'errebbe invece SOJ)J>rimerele G:> pro– vin-.!ioe ~ostltuirle con una dozzina. di Uegioni, o provincie 1>iù grandi, deferendo a queite Hegioui tutte le funzioni

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