Critica Sociale - Anno XI - n. 21 - 1 novembre 1901

32G CRlT[CA SOCIALE vona, i calzolai, di Alronsine, gli stovigliai di Yiareggio, le -imJJayliafrici di Cecina, ccc. Ma note,·oli sono pure le conquiste ottenute senza sciopero) colla sola intromissione della Camera. del La– voro (a tutto il :20 settembre se ne sono costituite in ltalia r,4) tra il proprietario o J:industriale e Il\ r,ega. OJ)eraia. Nei soli mesi di luglio, agosto e metà di set– tembre si ebbero infatti questi successi: Brescia, l<m»– rtmli iii stamp;, aumenl.o mercede; Lecco, lm:orcmfi in leqno, 10 °lo; Viareg-gio, segantiui di Torre <lei C.ago, 15 ¾; Jmola 1 lacamlaie della Congregazione di Carità, diminuzione di I ora di lavoro; Yerona, nwu1wi, ridu– zione d'orario, ))agamento delle ore supplementa.ri 1 ri– poso quindicinaleì Brescia., ma11iscalcld 1 miglioramento d'oral'iOj 'forino, latOl'onti in marmo e in pietre, IO oro o i> °lo; niella, ferrovieri della Ticino e delle Ferrovie economiche, stal.lilit.à. 1 nlcuni miglioramenii di salario e Ilei regolamenti interni; Chinravalle, contacli11i, conces· sione di met:\ della semina, abolizione dei cottimi; Siena 1 Imola, fonwi, abolizione lavoro nottumo. Questo im))errettissimo elenco già dimostra quanta sia la forza dell'organizzazione, e come ad essa })recipua– mente, ben J>iì1che alla pretesa virtlt magica dello scio– pero, si del.Il.lala vittoria. A riprO\'a citerò questi due casi riferiti dal corrispon– dente dell'.At:cmli ! da Torre Annunziata. li 31 agosto egli scri\'eva che II sen2(t organizzazione, impulsivamente 1 e male guidati, i cassettai del luogo hanno fatt.o uno sciO})Cro .... col risultato di 1Jerdere 10 centesimi. sulla ta– l'iffa che già a,,evano. La clMse dei vastai, dopo aver conseguito nell'ultimo sciopero notevoli miglioramenti, si souo quasi sbamlati e mano mnno stanno 1Jercle11do tuffi gli aumenti, ritornando allo stato primiero di mal– trattati. ,, Ora un pericolo si nasconde dietro questi successi do– vuti alla organizzazione e alla lotta nel puro ca.mpo econo– mico: l'illusione che, come predicano gli anarchici ultima maniera - cioè non ìndividualisti alla Czolgosz - la lotta economica l>nsti per sè stessa ai lavoratori per conqui– stare la propria emancipazione. Ì•: una illusione nella quale cadono facilmeute le ma.sse operaie dopo le facili vittorie e nei periocli di relativo benessere, o nella. quale incapparono giù. gli operai inglesi, i quali, conquistata. la libertà. di associazione colla. battaglia cnrtista, al.ll >andonarono il cam))O J>Olitico e sì restrinsero al campd economico, al cooperath'ismo, fossilizzandovisi. ·~fa ora, così in Inghilterra come in America, do,·e su J)er gill si seguì quell'esempio, si comincia a ca.pire clte si ò commesso un errore e che oggi la battaglia. J)olitica non può an,Iar disgiunta dalla batta.glia economica dove, come al.ll >iamvisto, il capitalismo è ancora il più forte. Nello stesso f.lscicolo della Jnternational SOcialist Re– view, cleclicato ai rapporti tra. il socialismo o il tra.de – unionismo nei vari paesi, Pete Curran, segretario di una delle pili forti associazioni di mestiere inglesi, scrive che II iu questo momento in Inghilterra si stfl S\'Olgendo tutto un movimento allo scopo di consolidare le varie organizzazioni socialiste colle 'J'rade Unions con scopi politici w A.ll 'uo1)Ofu costituito un Comitato misto, che comprende tre organizzazioni socialiste e 350.000 t.rade_ unionisti, per la proclamazione dei candida.ti ohe do• nanno rappresentare alla Camera dei Comuni la classe lavora.trico con spiegato carattere dì classe, ben piìl di quanto abbirrn fatto sin qui i sedicenti Labour-deputies. B1b1otecaCJ1no B1arcc E il Cowie ossen'a per l'America. che si sono fatti notevoli progressi nella via politica fra i trade-unionisti. Unioni che, sei ad otto anni fa, non avrebbero per– messa una discussione politica, oggi proYvedono a che 1lia aperta. Cinque anni fa la CentrCll Fe<lemte<l Union cli New-York non permise ad un socialista di parlare ai suoi membri, oggi essa ha chiamato un socialista. a tenere una conferen1,a, ed ha nominato suo segretario Jot, Haniman, cnndidato socialista alla. vice))residenza della Confederazione noi 1900. Non solo adunque il ragionamento, ma i fatti stessi dimostrano che il proletariato per conquistare la.propria emancipazione deve necessariamente valersi <lell1azione– economica e dell'nzione politica combinatP. assieme. Di qui la nceessità, da un lato, di molti11lìcare le organizzazioni, di allargarle e federarle da regione a regione, nazionalmente, eppoi internazionalmente, e dal– l'altro di far premere politicamente I:~ cla~se lavoratrice sui })t1l.ll.llici pob?ri della nazione per mantenere quell 1 am• hie11tedi libertà che solo può favorire Pascensione lenta del proletariato, e per ottenere quelle riforme che l'a– zione diretta di esso debbano aiutare o integrare. ~fa un'ultima considerazione suggeriscono le cose fin qui CSJ)OStc. JI movimento indu'ìtria\e ed economico d'lt-alia. è certo nella sua fitse a,.cen-iion:lle, ma quanto dureri\ eBsa? quanto è lontano il vertice della J)aral>ola? è esso di giìl rnggiunto? di quanto è nncor lontana. la.cri.~iinevi– tabile nella. produzione c.:i))italistica, che gi~lsi annunzia in Hussia, in Germania, in Inghilterra, alla. quale l'in– dustrialismo italiano non potrà certo sottrarsi, e che ò dì tanto pili vicina quanto maggiore è la prosperitù? Potrà esser questione di anni, ma essa ,•errà inelutta– bilmente, ed allora in che condizione si troverà. il pl'O– letaria.to di fronte a<l essa.? Nei periodi di crisi economica impenersa pili ral,l,io– samente la reazione politica. T.a borghesi:1 1 dissestata dalla impossibilità di smerciare i suoi prodotti esube– mnti, ricorre a tutti i mezzi, anche i pili J)erniciosi, pu1· di uscire dalla crisi che la prende alla gola. Così ve– diamo la horghesia inglese e l'americana ricorrere all'im– perialismo ed al militarismo, e dimenticare i J)rincipii di libertà sui quali fondò il proprio dominio. JI proletariato italianÒ resisterà alla conseguente rea– zione quanto più si sarà. fortificato economicamente e politicamente nel periodo di tregua. che ora attra\'er– siamo. Ed anche per un'altra ragione, che non perde il suo valore per quanto possa esserne lontana la possibile realizzazione, deve preoccu1mrci fin d'ora. questo pro– blema. Non è corto in un periodo di benessere economico, ma in un periodo cli crisi acuta che il proletariato donà. sostituirsi alla borghesia. nella produzione sociale, socia– lizzancto i mezzi di produzione e di scambio. Ma ciò -– quandochessia - non potrà a\'\'Cnire, o av\·erdL a~sai male, producendo ben gra\'ì malanni - se il proletariato non si sarà venuto intere~sando alla produzione, od educando :ii modi e al movimento generale di es-;a. Fin qui i lavoratori, e specialmente i la,•oratori ita– liani, si sono disinteressati affatto del J)rol>lema della. produzione, come ci si disinteressa di ciò che a1J))artieue al nemico. L'operaio, incolto ed inconscio, non vede se non il capitalista, il quale ha interessi opposti ai suoi; non distingue tra lui e il prodotto che P.gli Ja.,·ora solo in

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