Critica Sociale - Anno X - n. 5 - 1 marzo 1900

CRl'l'ICA SOCIALE 77 mal nutriti, i quali, ritondando la cifra e 1rnre facendo I un computo largo, scendono a 700, perchò le assenze 1 assai numerose, dei mesi di bella stagione, si verificano appunto fra i 1>overie specialmente nelle scuole subur-1 bane, che a maggio sono quasi deserte. I mal nutriti, dlvisi rispetto al grado d'istruzione, sono 60S nel corso inferiore, 92 nel corso superiore. Uispetto al sesso sono: 450 circa i maschi) 250 circa le femmine. i Ora., affinchè la scuola, per questi iOO mal nutriti, non sia una semplice fastidiosa custodia, un danno didattico pei com1rngni, un peso J>eimaestri, un inganno J>er le famiglie, un aggra\'iO semm corrispondente profitto 1>el Comune, insomma una canzonatura e una menzogna sociale, è necessario somministrare loro, durante le ore di scuola, la razione alimentare minima. indispensabile per sostenere il lavoro intellettuale. Chi di voi 1 onore,•oli colleghi, vorrebbe sottoporre a faticosa occupazione e per piì1di cinque ore un fanciullo mal nutrito, che vi sbadigliasse continuamente in faccia per fame? E il Comune, che per legge obbliga questi poveret.ti a frequentare la scuola, non tlonà dare loro i\ minimum necessario per sostentarli durante le ore di scuola, dappoichò il fatto dimostra che le famiglie non sono in grado di farlo? Di cotale a""iso JHH'e sia anche il comm. 'l'ol'l'aca, direttore generale per l'istruzione primaria al :Ministero della J>. I., il quale, nella sua bella relazione a. S.. K il )linistro per Panno scolastico .1895-96 1 l'unica completa e la JJiù recente che si abbia, cosl scrh'ewi nel set– temb1·e IS9i, dopo avere lamentata l'insanabilità della pi(lya, come usasi cli re, dell'analfabetismo: " Se la legge COJ>pinodel 15 luglio 187i sull'obbligo dell'istruzione aYesse, ai Comuni, alle Congregazioni cli carit:'i, ad alt1·i istituti di beneficenza, imposto l'obbligo chiaro e preciso di aiutare le famiglie dei fanciulli poveri, sarebbe stalo bene ,, (pag. 64). E ben a ragione. Imperocchè 11oi non possiamo suJ>porre che la falange dei nostri scolaretti mal nutriti sia così numerosa JJer incuria o manca11za d'affetto da parte clei genitori. J quali vengono meno a questi doveri naturali, solo per impotenza materiale. E chi sa con quale dolore molte madri vedono la mattina il loro flgliuoletto aniarsi alla scuola senza colazione o con colazio11e fisiologicamente insufficiente! l•: chi sa quali sacrifici costa a molti genitori, che debbono la mattina 1,er tempo affrettarsi ai camJ>io alle officine, la J)iccola provvigione di pane bianco, per cui noi abbiamo l'lassiflcato il loro figlio tra i ben nutriti! Quanti bocconi ri.-.1)armiati ! Chi conosce il cuore del popolo lavoratore, conosce o indovina <J.uestiaspetti reconditi e umanissimi della vita. domestica .. Al casamento scolastico di San Carlo, frequentato in prevnlenza da 1,overi, sono alunne, che al martedì man• cano periodicamente alla scuola per recarsi alla. Pia Casa d'Industria, onde 11011 perdere qui, 1 i il beneficio del mo• desto pasto del gioYecll e della domenica; al palazzo Ole,·auo sono alunni, che non vengono abitualmente a scuola, nei giorni in cui la madre non può dare la cola– zione. Queste sono constatazioni ben dolorose: e, nella \·isione di un anenire sociale migliore, è age,•ole indo• ~inare quanta severità di giudizio sarà pro1lunziata sulle intime contraddizioni di una. legge e di una. civilt.~,che obbligano il povero a. presentarsi alla scuola per istruire la mente e non gli fomiscono gli alimenti necessari 1>e1· tenere in piedi il corpo. La Refezione scolastica. ha. per iscOJJO di togliere, almeno in piccola parte, codeste contraddizioni. (Contintt<t) Luw, C111.mAno. o B1arcc NOTIZIARIO MUNICIPALE INGI-IILTEl'IRA. La vita municipale a Bradford. - La cittl\ 1 dopo recenti estensioni, cont.a 300.000 abitanti: può C05:ÌJ>ara– gonarsi .-iparecchi friL i nostri maggiori centri urbani. :Ma il paragone non può certo istituirsi riguardo aliti vita municiJHlle. Bradford ha inviato al Consiglio comunale umischiera. di eccellenti business men, i quali seppero amministrare l'azienda JHtbblica ('On quella abilità. <li cui avevano da.to 1H·ovanelle loro aziende priva.te. ]<'u adotta.ta una. for– wanl J>Olicy, una politica progressista, che condusse a forti SJ)esc,ma che 1 d'altro lato, diede al ~lunici))iOvario intraprese lucrose. Così il rinnovamento muuiciJ>ale av– venue senza incremento di tributi. l•'in dn.l 1S96 13raclford impii\utò la luce elettrica. mu– nicipale, la prima dell'lnghilterrn, e ne trn.sse un pro– fitto che eccede 13.000 sterline. L'officina fu costruita in modo diL potere ottenere energia. sufficiente da applicare poi la trazione elettrica. alle tram vie, le quali, possedute dal MuniCiJ)iOed affitta.te a società })l'ivate 1 ritorneranno al Municit}io J}er il diretto esercizio nel 1903. "Ma. già nel Juglio 1898 incominciò l'esercizio commrnle di due lince di nuova costruzione; il successo fu tale che 1rnò preve– dersi in questo servizio una. sorgente preziosissima. di profitto nell'a.vvenire J)Cr l'erario municipale. Jn sostituzione dell1attua.le stabilimento muniCiJJale di bagni, ~i sta istituendo - con una spesa di i0.000 ster– line - un vasto stnbilimento centr,ile e una serie di stabilimenti minori nei vini quartieri. J.'acquedotto municipale fornisce ncqua non solo alla città, ma anche ai distretti , 1 icini, ad una J)OJJOlazione complessiva <li 439.000 abitanti; J)er aumentare la forni– tur:i si sh\ costruendo il Nidcl Valley Aquecluct, hrngo 32 miglia, grandioso quanto quelli tH Glasgow e di Li– verpool i così gli 11 milioni di galloni d'acqua giornalieri diventeranno 17 milioni. lL Municipio riscattò il gasometro nel 1871, 1>agt\ndo L. st. 210.000 ad una Società. J)rivata, i cui direttori ed azionisti - soddisfatti del contratto conchin:~o- vollero celebrarlo offrendo un banchetto ai consiglieri comunali; hi sodclisfazio11eloro snrebbe certo stata minore se aves– sero immaginato che il JiruniciJ~io a,,rebbe poi tanto estesa e migliorata la fornitura. da ricaYnrne un profitto annuo di 20.000 sterli'ne, malgrado la riduzione del prezzo da 3 scellini e 6 1>ence a 2 scellini e 3 1'>e11ce p r 1000 piedi cubici. L'intraprendente :Munici])io ha. istituiti va1·i mercati fiorentissimi e vnri ammazzatoi con camere frigorifere, ed ora, avendo all'uopo rice"uto da lord :Masham un dono di 40.000 sterliue, sta erigendo mi museo e una. pinaco– teca. Inoltre, con a.rditezza grande, il :Municipio sta libe– randosi dal 11esodei gravi premi che, J}er il suo vasto patrimonio, deve pagare a.Ile Società di assicurazione contro gli incendi, accumulando quei J)remi in un fondo cli riserva col quale assicura esso stesso i propri beni. E benchè l'OJ)era.com1Jiutasia cost vasta, l'imposta mu- 11icipale - com11rcsa.la porzione spettante al Consiglio scolastico - è di soli 6 scellini, 2 jJence ogni lirn sterlina di reddito imponibile, infe1·io1·e a quella che pagano altro città dotato di un ~lunicipio meuo illumiuato. * ** Latte municipale. - Alcuni anni fa. la Fabicm Society pubblicò il suo Jlrimo l 1 àbirm 111u11iciJJ<tl 1n·ogram, costi– tuito da una serie di otto fracts, brevi ma ricchi di cifre e di fatti, intomo alla municipalizzazione dei grandi ser• vizi cittadini. Ora sta pubblicando il secondo programmn, che 5:aJ'l~ costituito esso pure da otto tracts (l'I'. 90-97) 1 re– la.tiYialla municipalizzazione dei servizi minori. Fi11orn ne vennero pubblicati tre soli, quelli attinenti alla municipalizzazione della fornitum <le! latte, dei monti di pietìt e degli ammazzatoi: li più interessante è j\ primo, il quale riassume un movimei1to che va esten• dendosi in Inghilterra. e che ruggiungerà senza dubbio lo scopo. J,'istituzione di vaccherie e di latterie municipali non te~~~~g 0 :! 0 r~ 1 ::~i~,r~ 1 f:1° !i:;e \i~:c~~;: ~: i;;r~~!W; ::~fr!':/i solo al lucro, ò riconosciuta. come un pericolo Jler la.sa • Iute pul.ll> licae specialmente come un pericolo J)Cr la

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