Critica Sociale - Anno X - n. 5 - 1 marzo 1900

CRITIC!A SOCIALE 75 potere f11r valere i loro giusti reclami. Così non appa– rirà più opportuno mai di ricorrere al grave e im– perfetto metodo dello scio1)ero 1 nò si dovrà violare la libertà di lrwo1·0 al)olendo, per gli operai addetti ai senizi pubblici, il diritto di sciopero. Per rendere ancora. più rare le occasioni cli scio– peri, venne lo scorso gennaio presentato al Munici1)iO di Glasgow Ja proposta di istituire una Corte arbi– trale permanente, da. nominarsi dal Consiglio nel suo seno, per hi 1>acifica.com1>osizione dei dissidi che possono sorgere fra op?rai e Municipio. Così pure al Consiglio comunale di West Ham si presentò la pro– posta che, in un giorno determinato, ogni anno, il segretario convochi un'assemblea in cui possano in– ten•enire tutti coloro che da sei mesi sono al ser– Yir-iodel Municipio, per presentare reclami e fare J)ropostc, sia relativamente aJl'amminist,razionc mu11i– cipale in genere, sia riguardo a patti <li lavoro. . Istituzioni di questo genere sorgeranno senza dubbio nei Mu11icipii con lo svolgersi delle loro funzioni per regolare in modo giusto i rap(lOrti cogli operai di– vcndenti. ![UKICIPAL.18. LA REl!'EZIONE SCOLASTICA Crediamo sarà. di non piccolo interesse pei nostri let– tori aver sott'occhi la rela:done che il nostro amico prof. fo1igi Credaro, deputato al Pa1·lamento e assessore per la pubblica. istruzione in Pavia, presentò il 14 feb– braio a quel Consiglio comunale. A Pavia la refezione i.Colastica s 1 inizìa" per ragioni di bilancio, in proporzioni assai J)il• modeste che non sia nei desiderii nostri e dello stesso relatore. Ma importa che intanto se ne affermi il principio, si shtbilisca. il <1ove1·e del Comune di fornirla; e a ciò le considerazioni dell'amieo Credaro sodd.isfanno nel modo pili esauriente. Ci limiteremo per oggi a pubblienre la JJrima parte, A Londra, dopochò si estese a tutte le classi soeiali l'istruzione elementare, i. Comitati ehe vi 11rcsiedevauo furono fo1·temente prcoceupati al.lo scarso profitto degli alunni nei quartieri po,·eri in confronto dei quartieri ricchi della grande metro1>oli. Si iniziarono tosto iud~ gini e risultò che in tutte le scuole la frequenza degli alunni ern normale; l'operosità. dei maestri ilTe1H·ensibiJe; la scelta dei libri, i metodi didattici, gli edifici e la supl)ellettile scolastica rispondenh alle esigenze della pedagogia e dell'igiene. Dunque nulla mancava di ciò che la scienza dell'educazione J)rescriveva per la buona riuscita cliuna scuola; eppure Pistruzione non rispondeva alle giuste sperauze delle famiglie, nè agli intendimenti delle persone ehe l'aveYano fondata e la mantenevano. 1~urono approfondite le indagini, le quali, dal corpo insegnante, dai libri di testo, dai fabbricati, scesero nello stomaco dei piccoli scolari; e si constatò che più centinaia di questi si 1n·esentavano a scuola digiuni; digiuni vi rimanevano per pili ore, ascoltando, ma non udendo la parola del maestro, senza sviluJJpare quella energia. Yiva che richiedo il lavoro psichico dell'a1,pren– dimento; senza ehe nei loro miseri volti mai bril.lasse la gioia dell'imparare. La scoperta menò graucle rumore fra gli spiriti illu– minati e sinceramente bramosi del risorgimento intellet– tuale della massa lavorntrice; la pubbliea OJ)inione ~i commosse e tosto si corse al rimedio. Coslebbe nascimento l'istituto della Refezione scolastica, il quale si <Liffuseben presto in tutta l'lngltilterra. e J)enetrò in l~raucia, Belgio, Olanda. 1 Svezia e Norvegia, Germania, Austria, Ungllel'ia e Svizzera, e, varcando U d l'Atlantico, si tra1>iantò negli Stati 11il1 civili del conti– nente americano, assumendo ordinamento e funzione vari, secondo la varietà. dei luoghi, dei popoli e dei bisogni. sociali. ;\dunque, egregi colleghi, sgombri clalla vostra me11te, se mai vi albergasse, il concetto che la Jlefezione sco– lastica sia uni\ uuo,•issima in,•enzione dei 11artitipopolari ita.liani, i quali, non paghi degli aiuti che le classi po– vere ritraggono dalle numerose istituzioni di beneficenza. loro risen•ate, avrebbero trovato bellamente il modo di addossare al Comune, e per mezzo del Comune alle classi agiate, il mantenimento di quei. figliuoli che le elassi povere, in verità con poea parsimonia, vanno met– tendo al mondo. L 'ltal.ia nella gara internazionale che fe1·ve11erJa Refezione scolastica, come in altri 11rov-ve– dimenti civili a favore delle classi pOJ>Olari 1 giunge, come .i suoi treni, in ritardo . La Refezione scolastica, nella sud. origine, SYiiUl)J)O e funzione, nella sua caratteristica fondamentale, non è òene{ìcenza, sibbene ,;nte(Jrazione 11ecet;saria di <tuella le• zione del maestro, alla quale la democrazia. moderna, squarciando l'involucro di coltura proprio della. Yeccbia. società medievale 1 ha voluto, con a11posite leggi, chia. mare i flgli del JJOJ>OIO lavoratore. J I nuovo istituto scolastico non deve essere frutto di sentimentalismo o cli vaga l)ietà del.la miseria umana, ma il portato della nuova ])edagogia scientifica, il sod– disfa.cimento razionale di una necessità didattica. e soeiale e un ealcolo finanziario. L'elemento economico deve essere prudentemente va– gliato in ogni deliberazione dei ra11presentanti del Co– mune; ed in attenta ed equa considerazione devono essere presi dalla maggioranza anche gli iuteressi di quegli amministrati che non banno o non sembra.no avere alcuna utilità dalle riforme ideate dalla maggio– ranza stessa. Ogni ingiustizia, giudiziaria 1 economica o soeiale, ri• eade, j)er la ineluttabile Iègge dell 1 azione e reazione, su ehi la compie, la permette o la perpetua. Perciò la vostra. ùiunta, nel J)roblema ehe oggi vi sottopone, ha ratto oggetto di coscienzioso e lungo studio tre elementi: pedagogico, economico, etico-sociale. I. Ele,nento }ledag;ogico. In Italia non esiste vera e ))l'Ol)riaOJJinione pubblica scolastica, la quale costituisce, per usare la terminologia dell'Ardigò, aneora un i1Ulisti11to coll'opinione politica; e ne segue, quindi, le forme e l'e,•oluzione. Non solo gli uomini colti, ma gli ·stessi preposti dal OoYerno all'am– ministrazione della scuola, per lo J)iÙ 1 OJ>inauoche la pedagogia sia una scienza innata alla })siche umana, una parte del cosl detto buon senso. In materia scola– stica quasi tutti si eredono bene informati e forniti di competente giudizio; 11ochissimisi accorgono di essere, mngnri, meno che orecchianti. Onde nessuna meraviglia che 1'01,inionepubblica ignori essersi verificata in questi ultimi anni sul campo 11eda– gogico un'evoluzione, la quale, per molti rispetti, asso– migJia a quella avvenuta Slll ten·eno del diritto J>cuale. Qui, dallo studio del reato in sè e per sè, si 11assòal– l'esame del delinquente in concreto; là, dall'istruzione ed odueazione colle sue leggi generali e astratte, si scese all'analisi dell'edueaudo nella pienezza della sua natura. La veeehia 11edagogiamoveva dal presupposto meta– fisico di un'assoluta indipendenza dei fenomeni psichici

RkJQdWJsaXNoZXIy