Critica Sociale - Anno VIII - n. 13 - 16 agosto 1899

CRITICA SOCIALE 203 Questi erano: il voto segreto (art. I): la liberlà d'in– segnamento privato nei limiti della costitu1.ione fede– rale (art. 2); entrambi n.vvers!lli dai liberali: il primo per la ragione tutta teorica che, in regime repubbli– cano, è conveniente rassoluUL franchezza. nella ma.nife .. stazione delle proprie opinioni, e per l'altra. tutta pratica, che il ,·oto segreto impediva il controllo sopra questo opininionl i il secondo, peNhè i liberali temevano che, accordata la libertà. d"insegnamento privato, questo, cadendo in mano al clero, di,•entasso un vivaio di ul– tramontani. Oltre quei due principii, la riforma del 1875 sancl l'incompatibilità di deputato al Gran Consiglio con qualunquo Impiego pubblico ealariato (art. 12); e final– mente fissò l'importante principio che la Costituzione cantonale può essere riveduta integralmente o parzial• mente, sulla domanda della maggioranza dei membri del Gran Consiglio, o di settemila cittadini attivi. Nè questo sviluppo democratico s'11rroslò qui, neppure sotto i~ Governo conservatore. Giacchè il IO rebbraio 1883 veniva proposta e adottata un'altra rirorma nella quale nuoie estensil"lni dei diritti popolari venivano accolte, e particolarmente: l'eleggibilità a 20 anni a membri del Gran Consiglio, e a 25 ad ogni altro ufficio costituzio– nale (ciò che costituisce la dis(alta della geronlocraiia, imperante, Invece, in Italia, e la possibilità di vivificare ogni pubblica funzione con elementi giovani, pieni rii vigore e di audacia); l'obbligo di sottoplrre le leggi di natura non urgente al ,·eferenium popolara entro un mese dalla pubblicaiioue, quando sia domandato da 5000 cittadini aventi diritto di voto; e finalmente la disposizione che Il voto del Cantone (richiesto nelle vo• tazioni di carattere federale) è dato, non più dal Gran Consiglio, ma dirattamenle dal popolo. Fino a questo punto, come si vede, la democrazia pura cominciava a spuntare, urgeva da più parli, ma non era ancora venuta completamente alla luce. Per infrangere la scorza che la lEne,·a tuttavia rinchiusa, per farla sbocciare in tutta lo. sun. purczzo. e la. sua pienezza, per aiutarnP il parto difllcile e farla. n1score viva e vitale, occorreva, come occorre in natura, uni crisi, e la. crisi scoppiò 1'11settembre I890. Questa crisi veniva da. lungo tempo ma.turando.1i. Il Governo consorvatoro, sebbeno, in generale, largo e liberale in toorin, e cioè in argomento di legislazione costituzionale, aveva porto.lo , nella. pratica di Governo, dei sistemi oppressivi e irritanti. Già nel principio del suo dominio accadde che alcuni conservatori - esaspe• rati dai ricorsi Inoltrati all'autorità foderale contro le elezioni, e dal ratto che le autorità federali sembra– vano riconoscere la giustizio. di quei ricorsi, ed avevano già ordinato la dissoluiione dell'assemblea. legislativa conservatrice, uscila dalle elez:ionl stesse - presero a fucilate, a Stabia, un certo numero di cittadini liberali, uccidendone due, ferendone q uatlro. Il processo che ne segui fu macchiato palesemente di partigianeria. p"'lli– tica. Si cercò di incolpare dell'uccisione un capo ridi– cale 0 1 se questi vonne a,aolto, lo ru anche un con– servatore, ugualmente processalo, su cui, in realtà., posavano indizi schiaccianti. ( 1 } Questi fd.lti; altri casi di scandalose invasioni della politica nel campo <.lollagiustizia (come la condanna. d'un deputato conservatore, colpevole di aver ucciso un vecchio inor:ne, o. quindici giorni di carcere; la con– danna a tre giorni di un o.ltro uccisore, e a tre mesi di <') crr. O.H·ARD, 111,totre de la Su/11e au .V.IX 1lècle. I a Chaus• de-fondi, 1839, pag. ,~o e Hg.; e NUM\ DROZ, Op. Cll I p1g. 3'0 e seguenti. un parente che se ne lagna); (1) l'ostracismo dato a tutti i liberali da ogni umcio pubblico; sollevarono e accrebbero il ma.Jcoltenlo contro il regime conser,·alore. Nel 1889, in seguito a questioni circa il diritto di voto degli emigranti, una domanda. di riforma. della Costitu– zione promossa dai liberali, che u·eva raccolto il nu• mero di Orme voluto e che doveva quindi essere dal Governo sottoposta al popolo nello spazio di un mose, non vi fu io,•ece sottopost!., trincerandosi il lloverno dietro meschini cavilli avvoc&tescbi. (') Era il tentath•o d'un colpo di Stato. L'l l settembre i liberali insorsero, ro,·esciarono colle armi il Governo reazionario, furono assolti nel processo alle Assise di Zurigo, e portati al potere da votaiioni popolari che da allora in poi anda• rono sempre segnando l'aumento della maggioranza radicale. Ma prim• dell'avvento del partito liberale al potere si ebbe, por Interposizione dei delegati federali, « a ca– dere d'accordo per la nomina. d'un Governo misto e per una riforma elettorale, che doveva garantire la rappre• sentanza vera dei partiti. • ( 3) E ru appunto la Costituente nominata ad attuare questa riforma, che, nel 1892, diede al Cantone quella Costituzione, prorondamente democratica, che esamine– remo nelle sue linee rondamentali. (Co11tù,w2). 0JUSEPrE RESSI. 1 1) ,\1,PIUDO P1on,1,, Le C011fe11lonE a, un t:il(0IIQl'i0. Hellinzon~, Colombi. 189!, pag. 83. ('J • n1en que le nombre légal de slgnalures ftit rèunl, le gou• ,·ernemente llHJ>lnl, probablement J>our dea raisons de tacllque, rerusa de ,oumettre la questlon au ,·ote populalre dans le délal co1tltut1onnel d'un mole.• NU)I'- D1loz, op, cit., pag. 3,3. (I) Nuw,1, D1\07.,Op. cli., 1u•g. 3H. L'ESPANSIONR COLONIALE lTALIANA 'l'ra coloro che pi,, addentro penetrarono lo spi– rito e le naturali tendenze della nostra emig,-azione all"estero e sollevarono intorno ad essa ne) campo degli studiosi di ogni partito discussioni feconde, deve ricordarsi il nome caro e ornai noto di Luigi Einaudi, che, accoppiando alla vigoria dell'ingegno una rara intuiziono dei fatti economici e dei bisogni moderni, pubblicava or non è molto un nuovo libro,(') la cui importa111.a scientifica e sopratutto sociale potrà forse ad alcuno sfuggire attraverso il titolo suggestivo: Un p,·tnclpc me,·cante, dato . dall'autore all"opera sua. L'indole del libro torna sopratutto oppol'tuna e salutare in un'epoca come la nostra, in cui la preoccupazione degli interessi collettivi fa perdere spesso di vista l'individuo come fattore di progres,o economico. Semplice è la tela su cui il libro si intesse: ,·i si fa la storia cli nn capitano d'industria che, altra• verso a mille vicende, nel volger di pochi anni riJsce ad affermarsi nell'America latina e a con– quistare alla sua industria un mercato nuovo. Ma se questo ò l'estrinseco dell'opera, il. suo significato int,foseco ò di ben maggior interesse per i cultori delle scienze economiche e sociali. L'ot:imismo, che inspira l'opera dell'llinnudi e che lo induce a cele– b,~u·e i fasli dell'emigrazione italiana nella lontana America, è uua salutare rea7.ione contro il sovel'• chio pessimismo degli uni, il clisprezr.o degli altri per tutto ciò che l'isguarda l'espansione italiana (1) 1 •. F.nuuo1, U11 pr:,icipe mercante. ludlo sulla e,panalone colooiale ltalh,na - Torino, fra1elll Bocca, t!J...0 (L. 6).

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