Critica Sociale - Anno VII - n. 8 - 16 aprile 1897

114 CRITICA SOCIALE legge che divenne poi la nuova legge di P. S. dell'89: « \'i sono persone che, o insoffer·enti della severa sorveglia111.a alla quale sono state soltoposle con \'am• moniziono, rompono ripetutamente i freni di quest.'ul– lima; o indurito nel mal fi.He, in onta a.d ogni sorve– glianza, si danno ripetutamente <l nuove e gravi \'iolazioni Uella legge penale. E se, date tali persone, la pubblica sicurezza nel Comune si trova compromessa; so reati succedono a reati senza che si riesca a mettere assieme lo prove necessarie per consegnarne alla giustizia gli esecutori, sia perchè si sanno devia,·e astutamente le indagini della poti:.:ia giudi::iaria, sia perc/ui con la intimùla:ione si ,·iducono al silenzio i dam,eggiati ell i testimoni; e se si forma la com;ùi.:;ioneche le persone stesse, e non altre, sono gli agenti segi·eli di tali 1·eati, il 101·0 allontanamento rorzoso dal teatro della dclin– quenz,~ ò u!la. necessità di ratto, alla quale cli buona. o di mala voglia bisogna venire. )la anche nel promuove1·e o nel risolvere (lUeslo provvedimento, it sospello deve avere la pii, viccola p<ttte; farbit1·io nessu11a. » Parole, lo sappiamo; che non impedirono abusi nerandi. Parole tuttavia che sta,•ano a designare condizioni eccezionali di vero terrore, di brigan– taggio e di mafia permanenti, in talune parti dello Stato. e che con ciò stesso limitavano l'azione de– mandata alla legge. E quasi le identiche parole si leggernno già nell'a1·t. 51 del regolamento prece– dente (IO dicembre 1881), l'ibadite dal successivo art. 52, pel quale nessuna ri1>0tizione di sorrerte condanne auto1·izzava !"applicazione del domicilio obbligatorio, se non si trattasse di persone « che si mantengauo pericolose alla pubblica sicurezza e il cui allontanamento sia richiesto dallo scopo di impedfre nuovi attentati criminosi tn tocalitiL in cui t [u1·U, le grassa:.iont, t ferinienU, gli 01ni. cid! e gli ctll1·t 1·ectUcont1'0 te versone e le vro– p1·1etàsiano /i·equenet o troppo spessoimpuniti ». . .. Come da questi regni bui dell'ultima abbiezione e della delinquenza abituale e volgare il domicilio coatto sia salito alla luce e agli onori di arme po• litica per colpire generosi giovani alberganti un pensiero di redenzione sociale, è storia nota e re– rente. li Crispi, per disviare l'attenzione pubblica dai propri misfatti e imporre sè alle verdi paure degli alti ed altissimi imbecilli che in Italia ten– gono in lor mano i fili del potere, nulla trovò di meglio che togliere pretesto dallo sgomento succe– duto alle pazzesche imprese dei Caserio e dei Lega, per architett•re la legge scellerata che, sotto colore di togliere dalla società i • setlari sbucati dalle nere viscere della terra per tutto distruggere col pugnale e colla dinamite », e mercé la ipocrita comminatoria dil'etta a colo1•0 «: che abfJfano ma.– ni/'estato il <telibei·ato propostto di com•nettere vie di fatto contro gli ordinamenti soctati >, do– ve,,a spingere ruggiaschi in esilio tanti dei nostl'i migliol'i o popola1·ne gli scogli del ma1·e,e riempire le ca1·ceri, e colpire pii1 o meno fieramente noi tutti, da Badaloni denunciato. a Cabdni condannato al domicilio coatto; eia Guglielmo Fer1·ero, al più umile proletario condannato cou esso al confino. Ma almeno la legge eccezionale ll'ovava nel pre– testo che aveva preso, nella sua conressata in– dole eccezionale, nel termine bl'eve ad essa asse· gnato, un qualche colore di giustificazione appa– r-ente: nè, quel termine scaduto, il ministro stesso osava proporne la p1•oroga.Niuua simile attenuante milita per la legge che ora il guardasigilli e il IVLV Marchese galantuomo, per intemediario del sotto– galantuomo on. Serena, reco approvare al Senato. L·esperienza della 1·epressione ad oltranza ru fatta e meritò la riprovazione universale degli slessi conservatori. Ed è proprio ora, che tutto nello Stato è tranquillo, che la stessa • id..a anar• chica » sembra aver perdute le teste e la voce, e che il partito socialista si afferma, con le nuove vitto1•ie, come il solo partito, a conressione avver– sal'ia, che porti nella lotta politica qualche cosa di allo e di educatore - è proprio ora che si osa fucinare la legge della nuova Siberia contro di esso. A giudicare l'intero disegno basta il comma /J detrart. :J 0 , che troviamo, nel resoconto sommario, formulato cosi: - r:>ossonoesscl'e assegnalt a <tomtcitlo coauo :... b) coloro che con atti prepa•·ato,·i abbiano manifestato Il deliberato v1·opnsito di attentare, con vie di fatto, atl'm·dfnamento della famiglia o detta vrop,·ietà. o di sovvertin t v1•incipi sui quali è fon,tato l'ordinamento sociale. Questa la formula ritoccata da11'Ufflcio centi-ale del Senato, ad attenuazione di quella originaria del progetlo ministeriale, nel quale le vie di fatto non erano rammentate. Coll'introduzione dell"e vie dl fatto nel comma, doveva essere impedita, come spiegò il relatore, la persecuzione al pensiero (! !). Infatti la storia dell'applicazione della legge cri– spiua, che esigeva le vie dt fatto, ci ammaestra abbastanza! Senonché, anche la formula cosi corretta parve pericolosa al sonatore Parenzo. Il quale si domandò se questa legge non colpirebbe domani « i fautori del divorzio, e persino una lettera, quale primo allo p1·eparatol'io del reato d'adulterio•· Gli ono– revoli senatori, malgrado la provetta età, parvero seriamente impressionati dall'obbiezione, nè abba• slanza tranquillati dal Guai'dasigilli, dichiarante che « per la nostra giurisprudenza il divorzio non fu considerato contrario all'ordine pubblico•· (E l'adulterio, on. Cosla !!). li Senato consenti la sospensiva, e l'indomani il comma venne ripresentato ed approvato cosi: b) coloro che con atti prepar·ato,·, abbiano manifestato it deliberalo v,·oposi/o di attentare con vte dì /atto all'ordtnamento della famiglia o delta vroprtetà. li senatore Parenzo aveva già dichia1•ato che, per colpire le societa anarchiche, ed anche te società socialiste, questa dizione era pi\l che sufficiente; e che ogni dippiu sarebbe stato pericoloso. . .. Ebbene, in tutlo l'alto Consesso non si trovarono che 14 voti per ripudiare, e non si trovò una voce per stigmatizzare la commedia scellerata di queste formule insane, delle quali l'una val l'altra, poiché tutte disvelano la più profonda e svergognata delle ipocrisie. Che cosa significava nel disegno senatorio il p1·ovostto (notate: il proposilo, l'intenzione, non un fatto qualsiasi) di sovvei•ti1•e t v1·tnclJ)i? <Juatt principi 1 E come si sov-ve,·tono dei p1~tncipZ ?/!.' Che cosa significa, nella formula approvata, il 1]l'0· vosuo di attentare con vie di tatto alt'ordtna• mento rlella fam,i{Jlia o della v1:oprietiL ? Se con ciò non !;°intende - ed ò òvidente che no - il proposito del furto o dell'adulterio, quali altre vie dt /'allo contro un tale ordinamento sono possibili o ai1che soltanto pensabili 1 Chi non vede che tali ·vie dt /'allo non sarauuo che il libro, la parola, la fede professala, o il sospetto soltanto di una fede eterodossa in coteste materie? E chi non intende a prima vista come una formula cosi assurda e scempiata non sia altro, nè possa essere, che un

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