Critica Sociale - Anno VI - n. 12 - 16 giugno 1896

CRITICA SOCIALE 183 !arsi cho per quello che può: se, in vista di una ma.lin• teso. disciplina, sottostà ad una decisione, che poi non potrà rispettare, mentisce di fronte agli altri e, quel ch'è peggio, di fronte a. sè stesso; e la. coscienza. tur– bata da uno stato di cose patologico toglie poi la sere– nità del giudizio e l'energia. dell'azione. Nessuno deve quindi pretendere dagli o.Itri ciò che non concederebbe egli stesso: una menzogna. Si è tutti d'accordo che il partito socialista deve eser• citare un'influenza in tutte le manifestazioni della vita., che deve mirare alla conquista dei poteri e che su questa via deve indirizzare il proletariato italiano; si è <l'accordo sull'opera. che il partito socialista. deve eser– citare nei Comuni e noi Parlamenti; e, so tutto ciò si è deliberato nei Congressi, non lo ò stato certo dai Con• gressi: è stata la coscienza ormai piena della. situa– zione, cbo si esplica neltamente nelle occasioni in cui le diverse tendenze si accentuano e vengono a conflitto, cioè nei Congressi. L'opera dei Congressi è utilissimo. dunque, spesso necessaria, ma la vera sua fllnzione è accrescere la co• scienza del partito e regolarne perciò meglio le azioni, e non quella di renderle anarchiche sollo l'apparenza di rigido ordine. Fino a che i Congressi delibereranno con una ralsa coscienza della propria missione, fino a che in Italia. si sacritlcherà l'ampio, libero movimento delle diverso energie al tradizionale amore della. sem– plicità delle linee e degli schemi, noi avremo non una rottura in pezzi del partito, ma un deviamento di at– tenzione, uno spreco di attività. per piegare, ricom– porre e adattare continuamente lo.coscienza a situazioni un po' ralse. A proposito di elezioni il Collegio socio.lista dovrebbe essere arbitro, la città. clo\'tebbe decidere sulla propria condotta, e devon0 le c-ondizioni speciali tleJruno e dell'altra suggerire le modalità. di azione. La. miglior cosa che il Congresso nazionale potrebbe decidere in questo senso è concedere ampia facoltà alle singole regioni, Collegi e città di agire come loro con– viene. Questa non sarà concessione, ma riconoscimento della realtà. Ed eccoci, quasi senza volerlo, in piena <1uistione di intransigenza o di atnnismo ('). bW·a,isigctite ò l'osti– nato che non muta propositi nò condotta qualunque siano le condizioni che lo circondino, colui che non si o.do.Uapor nulla, che non si plasma, che non si muove, ò il vecchio incartapecorito che al minimo mutamento d'ambiento soccombe, è la. vecchia religione incapace di seguire da sola il ringiovanirsi del mondo i intran– sigente infine ò colui che non ha alcuna energia per adattarsi e adattare a sè stesso l'ambiente. Ma un so– cialista intransigente ra proprio ridere: ò impossibile che esista. Il socialista, rorte della propria giovane energia, stringo alleanze, le scioglio, lo ripiglia, si mette in con· tatto con tutte le energie sociali o so no distacca, a seconda che muto.no i rapporti tra lui o il mondo ambiente. Forte di una vitali là potente, il socialismo si adatta modificando noi suo adattarsi tutti i rapporti esistenti; nulla che lo tocchi resta intatto i e il socialismo, in ri· cambio, ottiene da questi contatti stimolo, forza, co– scienza. più limpida. Af!hiisla è, a mio credere, chi di proposito cerca al• leanze, come essenziali alla vita del partito. Ma di cosi (') Veggasl la nota precedente. Bib 1mecri u no t11arco ratti non esiste alcuno nel nostro partito; poichè le nostre alleanze non sono voluto da noi, ma ci sono imposto dalle condizioni d"osistenza. Quando duo ca– valieri s'incontrano sul campo di battaglia. o si accor• gono di combattere contro lo stesso nemico, si danno la mano. Tutto le volto che il partito socialista troverà nella sua via dogli individui o un partito che, sia pur momentaneamonto o per flni speciali, lotta in pro di idee e di cose per cui lottano i socialisti, l'accordo s,irà- inevitabile, o tutte lo decisioni dei Congressi non poiranno ostacolare questo ratto logico. I particolari saranno nei singoli casi imposti dalle circostanze, o in· ,·ano i cosidetti inl1·a1isigenti vorranno opporsi: i ratti incalza.no. È sempre nocivo però che alcuno energie s'impie– ghino nel combattere ciò che potrebbero appoggiare, perciò domando a chi ò di parere contrario: Qual danno credete possa nascere da un accordo momentaneo o.I quale per suo vantaggio il partito socialista ha dovuto addivenire1 Che penetri nel nostro seno gente equi– voco. od o.mbiziosa1 Che alcuni dei nostri passino nelle file dei cosidetti partiti amni1 Che si perda di mira la visione netta dei fini1 Che i socialisti si riposino su allori non propri 1 Tra le tHe dei socia.listi gli ambiziosi non trovano posto comodo, ossi lo sanno; e poi il partito socialista è un organismo in via.di svilupp'> o perciò molto avido; non teme gli ambiziosi, e so questi ci sono, esso li sfrutterà anche inconsciamente, senza misericordia. Nessun socia.lista passerà mai nelle file avversario, e il contatto momentaneo con queste altro elfetto non può apportare, che una doppia osmosi, in virttì della quale le intelligenze tilet.to, i cuori buoni di esse pe– netreranno nello nostre file, e gli scettici, i deboli, gli ambiziosi, clic potessero essere tra noi, valicheranno il Rubicone e passeranno all'altra riva. Nè si può perdere la visione netta. dei fini, perchè l'alleanza avviene appunto in vista di un fine concreto da raggiungere; nè ci può essere riposo dopo la vit– toria (non completamento nostra), perchò dal di sotto c'è pressione, dal disopra repressione, o perdurano le condizioni determinanti dei movimento. Bandite dalla. vostra mento, compagni, che lo spelta• colo di un gruppo fiero di sè e che si priva degli ap– poggi naturali che gli si olfrono, sia nobile o virile. Bandite dalle vostre menti il pregiudizio che le perse• cuzioni cui siam fatti sogno, le repressioni e le vio– lenze, che noi caso d'intransigenza e d'isola.monto più racilmente ci colpiranno, siano vantaggiose per noi. I socialisti lo hanno dotto per intimorire gli avverso.rii, ma solo gli ingenui ci credono. Venite in Sicilia e ve• drete gli en'etti della. reazione, vi accorgerete come il movimento sia. stato ritardato! li socialismo por svilupparsi ha. bisogno di libertà., di una. miseria non tanto « abrutissante •, di un po' di istruzione, ecc., od è nah!rale che il socialismo da solo non può a.vere la rorza di mantenere o di appor• tare queste condizioni indispensabili, ma è necessario che spinga, ottenga aiuto e aiuti gli altri partiti p~r modificare l'ambiente in guisa da potersi estendere o mettere radici più salde. E questa. non è via di o.m– nismo, è la vera via che dovo percorrere il socialismo, la via della saluto, mentre quella dei cosidetti intran– sigenti, se rosso possibile, sarebbe la via del campo ... santo. Fortunatamente il socialismo non accenna a morire. Riassumendo: le condizioni diverse etniche, econo...

RkJQdWJsaXNoZXIy