Critica Sociale - Anno V - n. 12 - 16 giugno 1895

CRITICA SOCIALE 189 News, che l'ha illustrata in due pagine, la riduce a 15.000. Il Northern Star la fa salire a 400000. Il Sun di ieri sera a 150.000. li Globe cila la cifra del 1'imes che la fa discendere a 20.000,compl'esi 10.000spettatol'i. Il Morning Herald non la lascia andare oltre 15.000 e si mette a descriverla quasi con ver– gogna, pensando al sottosopra e alla inquietudine della settimana scorsa per nulla! Londra si era preparata, dice, a lottare col gigante e non trovò neppure un nano! L' Examine1~ si frega le mani. « I chartisti volevano dimostrare la loro forza ed hanno provata la loro debolezza. Ad ogni modo ci hanno reso il segnalato servigio di contare coloro che sono pronti a mantenere l'ordine e difendere la legge. » La cifl'a ufficiale dei volontal'i del bastone è di 170.000. . Il Punch, il celebre Punch, riassume il movimento chartista con tre illustrazioni: il gentiluomo special, una mano con dodici randelli di specials, che rap– presenta la libertà britannica, e un magistrato e un oratore di folla che si scambiano queste parole: Oratore <li folla: Èl vero che i vostri padroni ( cioè i ministri) proibiranno la dimostrazione? Magistrato (con dolcezza): Sissignore. Oratore di folla: Allora sappiate, o mirmidone dei whigs brutali, che andrò a casa a prendere il thè e che consiglierò i miei compagni a fare lo stesso! PAOLO VALERA. Un precursore delmaterialismo econ mico (~ARLO PISACANE) Gli amici Malagodi, Olivetti e Graziadei pubbli– carono. alcuni mesi or sono, un Sa,ggio sulla ri– voluzione di Carlo Pisacane ('). L'urgenza delle occupazioni quotidiane ci aveva sino ad ora im• pedita la lettura· di questo libro. Ma non appena una tregua ce l'ha ricondotto fra le mani, uno sguardo affrettato bastò a persuaderci che l'opera sconosciuta dell'eroe di Sapri, oltre al presentare un vivo interesse storico, come la pili ardita avan• guardia del pensiero che ispirò le generazioni pa• triottiche, contiene una chiarezza ed una profondità meravigliosa di idee nel concepire la natura e nel prevedere i problemi che, risolta la questione na– zionale, si sarebbero imposti. Ecco, per esempio, come eg1i, in un tempo di metafisica e di « scuola del dovere·», parla dei sen– timenti umani: « L'uomo lo scorgo sotto mille aspetti contraddit– torii: eroe e codardo, benefattore e crudele, avaro e generoso: ma ogni contraddizione sparisce quando riconosco queste diverse azioni effetto di una sola e m8desima causa, di una sola e medesima legge, la ricerca dell'utile che, secondol'indole degli indi– vidui ed i rapporti che costituiscono la società. in cui vive, cangia i modi ed il nome: alcuni lo cer– cano nel sacrifizio, altri nei beni materiali.. .. Giot•· dano Bruno si gettò nel rogo per fuggire il dolore di rinunziare alle proprie idee > (pag. 5 e 6). ( 1 ) Saggto .sulla rttJOlu:toiu di CARLOPISACANE; con prefazione di Napoleone Col9janni. Bologna, Pietro Virano, t894. {Un \'Olume di 270 pagine, L. '.!). , no BnrGc E, passando dall'analisi del sentimento a quella del pensiero, così il Pisacane giudica l'azione di questo sulla storia: « Il pensiero umano non ha potuto mai p1•oce– dere nelle sue ricerche indipendente dalla realtà; le idee si adattano ai fatti, e non mai i fatti pl'O– cedono da esse .... I mutamenti negli ordini sociali sono conseguenza de11e condizioni e relazioni degli uomini ; e cominciano a manifestarsi con l'idea quando già sono latenti nella società • (pag. ~). Né, quando egli passa da questi concetti generali al pt•oblemaeconomico, le sue idee sono meno chiare e moderne: « La società - egli dice - è divisa in due parti, possessori e nullatenenti, che il diritto di proprietà determina .... La causa che, accrescendo continua– mente la miseria, mena a11adissoluzione sociale e contrasta allo scopo principale della società, il be– nessere ~di tutti, o almeno dei più, è il mostc:uoso diritto cli proprietà. La logica dunque impone di rimuovere l'ostacolo > (pag. 113). Grandiosa figura di uomo e di pensatore questa del Pisacane che, superando di tanto i problemi del suo tempo, sembra contraddire al suo stesso asserto, secondo cui le idee di ogni generazione sono costrette dalle condizioni materiali proprie al momento nel quale essa vive. Ben a ragione volle il Colajanni patrocinare l'esumazione dell'opera in– giustamente sconosciuta, e non si peritò di parago– narla ai lib1•i dei più noti socialisti contemporanei. Noi. LARIPRODUZlONE DEfPARASSITI 1. PAHASSITISMO ORGANICO.- Le due prime forme dell'adattamento alla vita parassitica - atrofia degli m·gani inutili; apparizione di organi nuovi (1) - si riferiscono alla conset•vazione dell'individuo. Con– sideriamo ora cotesto adattamento dal punto di vista della specie. È sopratutto negli entoparassiti che dovettero prodursi modificazioni profonde: 1. 0 perché sia possibile la fecondazione; 2. 0 perché gli elementi riproduttori o i giovani pat•assiti possano uscire dall'ospite abitato dai loro genitori; e infine, 3.' per– ché essi possano, alla loro volta, stabilirsi in un nuovo ospite. • Esamineremo successivamente questi tre punti: A. Mezzi impiegati dal parassita pe1·gene..a,·e gli elementi riproautt01~i. - Iu molti casi, i pa– rassiti sono poco numerosi nel corpq del loro ospite, o vi stanno anche del tutto isolati. E questo il caso, ad esempio, del tenia dell'uomo, che deve a cotesta abitudi,~e il suo nome più comune di verme soli– tario. E evidente, che perch'egli possa produrre uova fecondate, è necessario ch'esso sia erma– frodito. In altri casi, la fecondazione non è intimamente connessa all'ermaf,•oditismo del parassita. Dei bo– piriani, per esempio, non é parassita che la fem– mina, ed essa rimane in comunicazione diretta col di fuori: il maschio, che é libero, ha con essa facil~ contatto. (1) Veggasi nel numero precedente.

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