Critica Sociale - Anno III - n. 23 - 1 dicembre 1893

301 CRITICA SOCIA I,E l01'0 concorren1..1 vitale, i da1•wininni, cho si credono così astuti. non ranno insomma che restituire ciò cho hanno p1·<koo rifri~e1-e naturalisticamente la lezione degli oconomish; e ignomno che la loro nuova teoria della fornrn1.ionodello specie basata sulla conconcnza vitale è una brillanto conferma del materialismo economico di Marx, pcl quale le religioni o lo Olosofiop1-ofondanolo loro radici nel tc1·r(H10 economico. Infatti, è notovolo la coincidon,.a che la teoria darwiniana venne formulata in Jughiltcrra, nel paese dovo la concor1-cn1.n ooonomicn aYe,·a rag– giunto il suo più alto grallo di ,wiluppo; fu cosi uni\•e1-salmeutcamme..,,a in tutti i paesi dove re– gnava questa concor1-c11z.'\ economica, o diventò per le clas."'idominanti un mezzodi s1>icgarelo inegua– glia111.o ~iali o di condannare, in nomo della na– tura, i produttori alla miseria o ali:.\degradazione. IV. Esaminiamo ora quanto valga Q.UC~ ta f mosa con– co1'1'Cm,a vilnlo, si dnl punto ,Ti ,•cdul a naturalista che dal punto di veduta sociale. Vedemmo ch'essa oi-a irnl_)Otcnto n spicg:u·e molti fenomeni (organo vocale dei p.1pparplli. sentimenti antimatel'ni. antiegoislici, occ.). '.\fa rimane da sapct·e so In concorronz..'lvitale, cho l'iosce nlla sopra,·vi– vo111,._'\ doi meglio adatti all"ambienle. sia sempt'6 unn causa di prog1'0.SS0 organico. La ,·iltoria, il campo di battaglia. rimangono all"animale meglio adattalo, è questo uu fatto innegabile; ma l'animale meglio adattato, C esso somp,·o il me glio dota to. il J>ii1 s,•iluppato? non O in,•cce sposso l" anima.lo i l pili delicatamente organi1.1.ato. elio. incapace ad ac con– ciarsi a coudizio11i inferiori di ,•ifa, cede il posto, ed O il viutot Dn,·win segnala _ilf.'\Uo;Hay I.a11kasle1· lo mette in J)iona luce. e E indubitato », egli dice.. e cho spc.'-50In selc1.ionenaturale agi~e sopi-auna razza d'animali nel senso dolla riduzione della statura. Poichò la piccolcna di certi animali no f,worisce la soprav,•1,,cn1.n,in parecchi casi essi furono ri– dotti n dimensioni microscopiche. '.\la questa ridu– :;dono, spinta alrcstrcmo, riesco alla pe1\lita o alla sopp1msiono di alcuui dogli 01'gnni pili importanti. I bisogni di un piccolissimonnimnlotto sono limitati in confronto di quelli d'un gr·a ndo animalo, e si t1-ovn spesso cho il cuoi-o o i , 1 n.si sanguigni, lo bmnchie o i l'eni, od altrosi gambo o muscoli, an– darono perduti nei discendcnH l'idotti o degene1-ati d'una 1-a1.z..'\ pili grande.» ( I) E c ornoosomJ>io di questa specie di dogonorazione lt.ay l.nnknstor cita i roti– feri, i poli1.oari, ccc. Anche nel regno :mimalo quindi la lotta per re– sistenza non ò sempre una causa di progresso, lo il talo1-a di degenerazione. ... ,·odiamo or-a quale J>Otrcbb'osseroil suo ufrìcio nello sociol.\ umano. L'animalo selvatico ò solo n ti-arre vanf:lggio dallo qualit:\ che acquista. r.,·uomo inci\'ilito è forse nello stesso casoT I montoni dell'Africa meridionale acquistarono 1a propl'ielà d'immagnzzinarc grascia nclln coda, gli ottcntoti l'accumulano nelle natiche: i montoni o gli ottc.ntoti \'h·ono del proprio grasso nelle epoche di carestia. Po ngl'icolloro produce pili frumento che non no possa consumare in un anno, ma J>Oichò non lo imm11ga1.zina sotto la sua pelle, egli non lo tro\'a quando no ha bi~gno. Come le api ciel 101'0 micie, l'ag1·icoltoro ò derubato del frutto del suo la\'Ol'O dal pr'Opriotario lbndia1•ioo da alti-i animali (I(\ p1·edn. ( 1 ) lbY l,AN1',Ul'IIR, Di-t,ttlh'QtlOII: a clurJJttl' '" Darwint.sm:1sso. Denti aguzzi o artiJli affilati sono gli strumenti di lavoro dei leoni. cioè i loro meui èli procurarsi vetto,•aglio; !"astuzia é lo strumento di la\'oro delle vol1>i.'.\la essendo questi strumenti parte intcg1-ante del loro corpo, non pos30no essei-o l'itorti contro di ossi da altt·i animali. Ma gli strumenti mani(at– hu-ali dnll"uomo non sono incorpo1-atiin lui, i pen– sieri dol suo corrnllo possono ossei-o estrinsecati e materiati in libri, in invenzioni meccaniche, sco– perto chimiche, ecc.; - strumenti o pcnsie1·i pos– sono CSSCl'e aJ>prop1·iali dal capitalista, che li ritorce contro i loro propri creatol'i. I.e im 1 crizioni l'O\'i– nano gli in,·entori, ma arricchiscono gl'industriali o i caJ>ifalisli che non inventa1-ono so non l'arte di spoglia1'6 gl'inrnntori. Lo strade ferrato produ– cono magri salari ngli operai che , 1 i lavorano notte e giorno, mn gl'3ssi dividoudi agli azionisti che non '"i la\'orano se non per staccare i tagliandi e pas– S:U'6alla cassa. f.,a lotta por l'esistenza dei signo1·idarwiniani non può d11rH1ue spiegare lo svilup1>0 umano, perché le 0011di1.ioni di esiste111.a dogli uomini sono diver~e da_quollo degli nnimali o dolio piante. E bcn~i 1·iuscitoa Darwin di tmsrorir·o una teoria economica - la tco,·ia della popola1.ione di )lalthus - nella sua p1'0p1·ia scien1.a; mn ai darwiniani il gorro tcntati,•o di ritra.1tJ>01·t..'\re nella scien1,,'\ sociale, ch'essi conoscono come un taglialegne conosce la botanica, la loro. teoria della sot>ravvh•enz..'\, fece miseramente cilecca. Gli uomini sono bestie - d'ac cordo; l a sociefa capitalista, ba.snfa sulla con– co1· 1-en1.ll ec onomica, O bestiaio - nulla di pili \'ero. Mn non sono questo 1-agioni ~mmcicntiper ci-edere che la co11corren1.a ,rifalo tra gli uomini presenti i medesimi cal'atleri che tra i dindi o lo ostriche. Nello ,rociet.\ umane, dacchl\ uscirono dal comu– nismo p1·imith·o,la lotL'\por J'esiste111.nvesto due forme: la fot·ma indi\'iduale, o lotL, da iodi\•iduoa indh•iduo; o la forma collettiva. o lotta di classe contro cla!111te; o uno dei pii1 grandi morili di Marx od Engols è di a,•ere analiz1.ato. sin dal 181i,queste duo rormo della concor1'Cnz.'\ vitnle fra gli uomini. PAOLO l.,AFAROUE. SOCIALISMO E PESSIMISMO <'l lii. Il pessimismo è un numico apparente o in realtà ò un amico del socialismo. f: ciò eho ho procurato di dimostrnro nel numero J}.'\.SS:lto delln CriUc<1. Pro,•cdo l'obbic1.iono:- D'accordo, dal lato ne– galh'o il pessimismo ed il socialismo s·inconh-ano o possono faro comunella insieme; ma o il 1'0,·escio della medagliaT· Battiamo pure lo mani atrJbsen, che, nei suoi drammi ra,·,•olti da cupo nebbie nor– dicho, dà forma artistica allo mostruoso iniquiH, della nosh'a mo,-alo; ben veuga lo Zola che con di:1g11osi spieta.L'\ mollo a nudo lo sfaccio d'un periodo sto– rico cho compie di spegnersi; f:.tcciamo 1a1·go al 'l'olstoi che, cor..-ucciato a morto dello spettacolo dcll"umanit:l \'agolnnle poi deserto o in, 1 an o auelant e la t erra p i-omessa, in,·oca come unico me1.zo di sal\' e1.za 1111 nuo,·o Attila.so,·,•ortitore o dissipatore dell a società attualo ed un ritorno alla ,,ita di na– tum; )}011tiamo 01·eccllio al Lcop..11-di che piange e l'infelicità gonorntn. dall'alterazione nostra o non voluta dalla natm-a, » e dcplo1·a che lo smisurato accrescimento dello disparil:\ di condizioni o di ufllci sono cagiono di g1-.wissimidnnui »; lasciamo un ))Osticino allo Schoponhauor elio defi11isco il ( 1 ) \'egg:ut Il numero preeedenle della CWtlca.

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