Critica Sociale - Anno III - n. 23 - 1 dicembre 1893

CRITICA SOCIALE 363 priot,\ - piena di misteri più imperscrutabili di <incili dello religioni - l'eredit:\, cho pcl'mette loro di lrasmottere lo quaJit..\ acquisito. Ogni essere ~i?!~ 11!~; 1~~tc~Jl~~~::~at~~.~O C ~la!~! a:'. :~ SOl'Vn o tl'asmotte pe1·1ìno gli organi dei quali ha perduto l'uso. I.a solo1.iononaturale o sessm\lO,questa geniale scoperta di Danvin, non può lntt:wia offrire la chiavo di tutt'i fenomeni della \fitai ve no ha pa· rocchi che sfuggono alla sua spiegazione; Darwin ora il pi-imo a riconoscerlo. Non cito1-ò che un e– sempio: 1'01-ganovocale del fk'lppagallo,cosi straor– dinariamente flessibile, non gh sono affatto allo slato naturnlc; le sue sorprendenti cnpacit..'\non ~~Jt-~~~~ 0 -choquando l'animalo entra nella società Per comp,·endere in qualche modocorti fenomeni degli esseri organizzati, convien ricor1-e1-e alla le~e dofla « componsaziouo de~li organi », che Samt• llilaire chiamò la leggo d1 « subo1·dinazio110 degli 01·gani » e cho Cuvier cosi formulava: « Ogni essere or~uico forma un complesso, un sistema unico o chtuso, le cui parli si COl'l'ispondono reciprocamente e concorrono alla medesima aziono dennifo 1 a per mezzo di una azione 1-eciproc.1.Nessuna di queste p..·u•ti può cangiare sen,.a che cangino anche lealfro. • Pe1•esempio la forma dei denti di un animale non può modincarsi senza cho ne conseguano modifica• zioni pii1 o meno rilevanti nello mascelle e nei muscoli che lo muovono, nelle ossa del cranio collo quali sono legato, nelle ossa e nei muscolidel collo e dello gambe 1 nel modo di nulriidono dell'animalo e conseguentemente anche nella lunghezza e fo1·ma dei suoi intestini 1 in una parola: in tulte le parti del suo corpo. - Probabilmente la fo1•mazionodi organi, quali l'apparato "ocnle del papp:1gallo, è conseguon,.a della trasformazione dello suo 1 .. 1mpc, dello suo ali, o di qualsiasi altro 01~no che do"ette modifìc.1rsi pe1• adattarsi :1110 condizioni del mondo ambiento. . .. Se ogni essere organi1.1.atoform:t un sistema le cui parti sono cosi intimamente unite. che una sola non può essere toccata senza che lo altre siano scosse, l'ambiento cosmico, colla sua fauna, cioé coi suoi animali, e collasua f101·a, ossia collosue piante, costituisco un sistema v:1stoe senza limiti, ma lo cui parti tutto quante non sono mono intimamente conness e. L'ambiente cosmiconon si può modificare scn1.at' Cagire sugli animali o sullo pmnte che l'abi• tano; e reciprocamente lo pianto o gli :1nim:1li non si pos.sonomodificare senza 1·oagfrosul l01'0am– biento cosmico.Le foreste, per esompio 1 hanno una notevole influenza sulla temperatura d'un paese, sulla quantità d'acqua che esso ricc,•o o sulla foz•. mazione della sua terra vegetale. Darwin se8'nalò reazioni do,•ute ad esseri infinitamente piccoh o a cause cccossi,•amentofriviali. I "ermi, che mangiano terra, elaborano la terra vegetalo o la riportano alla superficie, seppellendo sotto i 101'0escrementi filiformi i ciotoli che la ricoprono. L'amore, che le vecchio zitelle di campagna lrnnno poi gatti, che acchiappano i topi campagnuoli, i quali distruggono gli :1lve:1ridelle api o dei calabroni, che a loro volta 1 roraggiando, trasportano il pollino o conh•i– buiscono cosl a11a fecondazione e moltiplicazione delle piante - qua.stoamoro agisco indirott.1monto sulla umidit.<\dell'atmosfera. Cosi,se il mondo am– biento dele1·mina la sua tlom o la sun faun:1 1 le piante o gli animali creano <linuo,·o gli ambienti cosmici che han loro data la vita. Ed é di fronte a questi fenomeni di reazione dogli ess01•iviventi sull'ambiento cosmico,che gli economisti a1Tel'manoche gli uomini non possono influire sullo leggi del loro ambiento economico, di quell'ambiento che creano ossi stessi! Le pianto e gli animali di un mo<lesimoambiente :1gisconoe reagiscono gli uni sugli alfri poi fatto della 101'0associazione,allo stesso modo dello parti d'uno stesso organismo. Kant avc, 1 a gfa osse,·,•ato cho gli albcl'i dello foresto non hanno lo fo1·me sghembo o conto1·te degli albol'i doll'apo1·tacam– pagna, battuti dal vento; ossi si p1'0tcggono 1•eci– J>1·ocamonto 'O lanciano dritti i loro fusti in cci-ca delraria o della luce. Il botanico N:igeli fa not.11·0 che le pianto ,·iventi a macchio sono pili suscelti– bili di v:11'iaziono delle altro. « Corte pimito delle Alpi », egli dico, « si modificaronoreciprocamente, o presentano, so possocosi osprimc,·mi, parUcolaf'i tipt sociali, che differiscono in ogni gruppo o quindi in ogni locnlilà. Ciò pro"a incontostab1hnente che la 101'0 forma si alterò in seguito alla 101'0asso– ciar.ione. » Quest'a1.iono o 1·eazione 1'Ccip1'0ca dogli esseri organi1.zati 1 ò ancor più potcDlonegli animali; ess,l altera i loro organi, e suscita in ossi<1ualitàmorali autinalu1·ali o pl'ima sconosciute. Si sn quanto è potente fra ~li animali ramo1-om:1te1·no; so i maschi trascurano I loro 1>iccini.come i bor8'hesi i loro bastardi. se tah•olta li dh•orano addirittura - gli industriali. cho e.scrcitano il • diritto della prima notte» sulle l01'0se1•,·odi officina, si content.1nodi sfruttarli - lo femmine al conti-a.rio li proteggono, li curano. ,,i sono persino insetti cho li nutrono coi loro corpi. Tuttavia le regino dolio api, che non so110cho lo madl'i degli :\lveari, uccidonoesso stesse lo loro nglie por evitai-e torbidi noll'alvca1·0; osso snc1•ifle3no il loro sentimento mate1·110 alla paco della. collettività. A un sentimento analogo obbedi– scono lo fo.nciullo-madriche commettonoinfonticidì; esso non vogliono offuscal'e le coscienze ed eccitai-e l'indir:;,,rnzionemo1-ale dello 101'0amiche o cono– scenti. L'associazionep:11'tllizza cd estinguo puro un altro sentimento :1nco1·più necessario dolramoro ma– terno alla conscr,·a1.ionodella vifa: l'egoismo in– dividuale, che negli animali è altrottanto feroce• mento sviluppato quanto nel cuore dei borghesi più inciviliti. Fra le scimmie, gli oloranti, i bufali, tutti gli animali che vi\'ono in liuniglie, i maschi pii1 fo1·tisi po1·ta110 sempre dovo c'è 1>01·icolo 1 si sac,·iflcano essi stessi por protegge1·e i piccini 1 le femmine o i deboli della colleHi\ 1 it:.\. ... Voi lo vedete, lo forzo che :1git'Onoe agiscono nella natu1•aper Cl'eare o s,·iluppnro la ,·ita sono numerose o vario. lo non p1-otendodi a"el'lo tutto noverate 1 nò i uatm·alisti di a,•erlo tutto scoperte; tutta,•ia quando questi signori, spogliandosidei loro metodi scientifici, si trasformano in «sociologi» - la parola, abbasta111.ab1·utta, è di IOl"O irweuzionc. o con"ione applicat·la loro - essi fanno astrazione dallo rorzo molteplici cho agiscono noi mowto na– turale, por non conser\'arno che una sola, la con• correnza vit.'\IO, la lotta.per l'csiston1.n.E.ssicastrano la 101'0 scien,.a, perché questa possa fare l'apologia della società capitalista. La concorrenza vitale dei naturalisti non è che il riflesso nel loro cer,•ollo di ciò eho a,•vieuo nel mondo economico; essa non è che l'applicazione al mondo ,·ogetalo ed anim:110della concorrenza in– dustrialo o comme1-cialoche gli economisti diviniz• ,.ano. Oal'\vin almeno el'a cosciente dol fatto. Nella sua o,·totnc delle specie, egli confessa che l'idea della seleziono naturale non ge1·mogliònoi suo cer– vello cho dopo la lettura del libl'o dell'economista Mallhus. i\la, inll'oducendo nella scienza sociale la

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