Compagni! - anno II - n. 10 - 16 maggio 1920

llnno ff - N. 10 (Contocorrente colia Posta) • 16 Moggio1920 Lerivoluzioni esplodono comei· fiumiirrompono : per una.p.rimaverile fata– lità di rigerminazioue, ALFREDO ORIANI, Centesimi 20 ,, . . •. . • •rn . . ""' U/ .• -, 'J _ AbbonàYnento annuo 'L .. 5 • , I • E·n1 MDGE LL A'I.' ÙYorc1 Ah, buon ~forgari, qhe ci racc-ontavi una l!EHMD" , · volt: ~ ci.i c-:1.rnbinicri confondenti il lo-ro oboclo ne.J:la , U _ Il , • · , . : . c.as~ -'.L dcgli srioJ5N"rt.nti ch'essi' sorvegliava-no: 'lK).iben ., • s ifnro di non--avcr visto qncl giorno soltanto -i:r, _sògno (Se mai'.le 6uardie Regie supesse-ro legger~_..), quello che ii .tl:o <lUOreg_entil-0 desickra.v,a,7 .-Pe,rchè C'è poca speranza che le Bdn, .R.cgic lcg-?Wl~ • q:n1..,i discep-o,h <li C<:ntann-i· dimostrano di,. ben ~~: •qn,e-stc righe, essendo noto che .Sua E.c.aelle,n,za; B!'l- 'nt-urn .le pa.ghe .correnti· e ]c. medaglie fu tur ,) scn– nom.i le ha rechi tate fra gli analfab<'ti. Tant'è: le ye,ndo ;ul s:r,!cì,ato d2,lJe, stmt!e e .dedle piaJ:ze i meriti t,:iriviamo. Qwindo l'::malfabeta è pe6::oloso, è hene crrsce:nti e i crediti in apmento Vim:tigirii;i~olKd e.c– prende,re lo 'misnre o·pportnrrC', r,..a,l prdctari1;it-o ib- c-::Jlifucil'a.Ì·,e· ,'.l.!le spalle· i·a.gazzi e ·passanti, revi:Hve– 'lia[l-o __:_ rhe con b. ormai a rrntinai-a i rnassa,crati ral'e nella· srJùcna rer.luci inermi che osano chiedei'e, dagli sgherri di S. M. - pafo chr il momento .sia migliori• comÌi7.:ioni di• vita.. pi:!r tutti; pussa,r~ di mas- gi unt,o. .• . sa.ero\ .in mR-ssacro, e goderne e farsene un·. va-nto. Ri,cordR,fe..i1 " Con·gvcsso dei Bini»?: Si capis(•e,, 'illl fondo, ch'cs3i non a,l)biaJ10 smesse così· 0/if 'c'entra: il prossimo.? www ,.,.--e -• «.!!W5liP pr-csto,le fpniioni di cui erano 1 stati specia.lizzat.i durante 1a Nell'ufficio di arrl_IOlame nto .gu erra. Perchè 'chi l'ha v ista, la, guer.ra, o r:ie:hu sup~to la t.or- • 1:0 co-i 1:fbell1: ' • ..w110 a11tropofago, <to1i. ho fratelli.4. Il Ginst.i' 11oinesagera:va,. L~ ,' rca,z:.one hn, .bisogno a.nche degli dei carabinieri tti!·a nedlo carni o.nell'anima, la sua immagine, spavent-osa· non, può es-sere raP,p-re&(lntàt,a che dalla sagoma, 'dc.l·c,arabin1eire. E' « a,n.t,ropofag hi ». "La Francia, naz:onn.lista non ha forse scate- ' . na ,to"'i canniba_li_ se.nega.Jesi con– ti;o i comunisti? (e l.e comnniste, , himè !) della.. Ruhr? E 1'cBe<lv'ie Regie .assoldate. da Sua Ec:r,el– lenz.a·non son'o forse « e,s·entì da,1- 1'-obhligo del c.ertifkato ·penale » (come l'.!Jvanti! ha docu,menta– riam<:nte dimos,t,r.ato,); non sono ', forse scelte tra -il più sceHe ra.t-0 iecç.inme ~~lLa. popola. zio.ne; (1) non ve,ngono forse a noi, nc!lla mag.gior pa.1Je, da quella Siei,lia, mafiosa e da qu-ella CaJahri.a. bri– g.antesca ch'e.ssendo iancora_.som– mer e nei:Ja notte deLla· piì1 nera. barbarie, non hanpo dato· ne~p 0 .pitre uri eJet_ to soci alista, jngi•,os– lm fedina pennienonoc.;, corre ..~·Abile ! - i} dial,olus antico, con. ima !tJC.er-. na. sul crnnio. E' .lo schel-etro de.J. le t.col-ogieme'ilic,va,li, simbolo di, ogni (listruzione e maledizione, ~ r:iivest•i to :di un.a, unifo1·m.c, sor- • n:iootato du un p-cmùwchio. E'i J-o spimracehi,o, l'inmrbo, l'òsses:Sio-• ~ no.- Ga.ri, fedeli. c.arnbiniei;i del .Re! Durante la gue.rra i « cu-. proni " (come diceva l'altra sera il G-iàniale a'.Jta.lia, senza imma– gjnafo che per un simile app-i·ez– zamento UJ1.nostro compagno ro– ma.gno.Jo ha visto foci-lare, .nel poligono di Agordo, cinque di• sg;razia~i soldati deJ 32. di mar• cia) .erano, intangibi·li, anchè ·n!'il. s~1do le frl.a : deg.li àrdiiti, dei que.sturini, e degli scassin,a,tori noi.turni 'l nome . .-Ed eTano presenti da.p• ' dei ruffian,i pertutto, .in,,<;idiosi-e-minàcciosi, come la Legge mn• tata in arbi_trio, come l'oppre.~sione senma dtfiesa e penza • controllo. Essi, adde,tti ai piì1 bassi servizi– di spionaggio, con ·simti.Jat:;i, fr.a,tellanz.a di abito, fra la truppa, pronti a raccogli<=re•da!Je vostre lab– bra, e magari a suggerirvela, la parola, delÌo ;co• rag,giamento momentaneo e della ribcHione improv• v.isa, onde trascina1;vi ai ferçici tribu.nali• m a.rzja,li; essi, zela.nti a controllare ed a -denunziar-e il s-olda.to stanco che si a.fforrasse alla ood.a del mulo ~o che sa-lisse pe.i· 1.111 poco su-I carretto vuoto (e d-e.ntmzia significa va, in tal caso, la trincea e forse ],a morte): eiIBi, pro_nti a respi,ng,e,re il ccmbattent.e arso· dalla. &efo o affranto da:Ila stanchea-.za, dalla frescura de,lJa.· sorgente o de!J'cmbra; essi, inflessi.bili ·a percuote-re Il Giu-sti dunqu-0 non esagerava. Si badi -: quelila sua definizione del bitTo egli .la dava in· i.ta.li.a.µo a.ll' epoca dei sig,norot-ti feudali. com~ in chiar o J.a – bn o, all'e1:ioca deg;li :iJnpe,ratori romani, se, n' era.no ~vute delle- sim~li. Pretori.a,ni, Jnavi, 1a.azi, -gen.dar– mi: -essi han nol_Ili div6,rsi, ma, ,sernpre lo st-esso g,hir gno d~ chi vende al pii1 potente la torza del braccio .e la bn1iali,tà • dell'animo, •per op.prirnerc il popolo da cui provii>ne, con la selvaggia incoscienza, di chi yuo_Idi~trugg:erè vincoli evidènti cli da,sse e cl.ira 1 ~a. Chi si è illnso, si chiedeva testè l'ottimo G'erniinal di Rimini, 'che j,n qualche momento costoro ahbiano, siu pti-rc J;',er 1.1.U a.t.t.i.ulo,de.Q_o.si:o il 1-iro bieco e ~iooo e gr bi CO . '