Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 4 - giugno 1976

VI SALUTA n. 4, Giugno 1976 LA CHIESA CHE E' IN BABILONIA (l Pietro 5, 13) « Chi è vicino a me è vicino al fuoco, chi e lontano da me è lontano dal Regno» (agraphon del Signore) Sulla roccia degli Apostoli Siamo al n. 4 del Bollettino, e continua il discorso sulla Chiesa. È l'unico discorso che sappiamo fare e che vogliamo fare. C'è stata una tentazione di dedicare in questo numero un commento alle recenti elezioni politiche in Italia, ma è stata subito vinta. Siamo stati tra i pochi - crediamo - a ritenere poco importante il con– fronto elettorale, convinti e consapevoli che se c'è un rapporto capitale tra Fede e storia, questo non si identifica in una semplice dipendenza, dalla Fede, della lotta politica. Convinti anche che il margine di equivoco tra Fede e po– litica si è questa volta riprodotto, a livelli che pensavamo superati nel ricordo. È la non identificazione storica tra Chiesa e politica che permetterà alla Chiesa la consumazione del « mondo cattolico»: ha avuto il dono della Rive– lazione e ne ha abusato, ha avuto dinnanzi le vie della salvezza ma non le ha usate o le ha corrotte. Solo una radicale purificazione farà la Chiesa « una, sancta » (poiché non esiste un nucleo fondante un'altra Chiesa) e la preparerà al tempo in cui anche i « lontani» saranno attirati dallo «zelo» di Dio. Nessuna presunzione in tutto ciò, ma la convinzione che solo la sobrietà nelle cose dello Spirito porta alla Sapienza e alla esperienza del Padre. Senza questa misura si va oltre quello che ci è stato detto e rivelato, e si imboccano i sentieri che non conducono in alcun posto. Solo così, per riprendere il tema ricorrente anche in questo numero del Bollettino, fioriranno i carismi, e ogni cristiano diverrà il simbolo di un ideale, testimone di una Fede umile e forte, più coraggioso e più santo, più capace di costruire nuovi spazi sulla roccia degli Apostoli. 1 bibliotecaginobianco

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