Alfabeta - anno V - n. 48 - maggio 1983

Intornoall'ild,rpretazione E.D. Hirsch Teoria dell'interpretazione e critica letteraria Bologna, il Mulino, 1973 pp. XXX-306, lire 10.000 Come si interpreta un testo Roma, Armando, 1978 pp. 213, lire 5.000 liberi dagli eccessi ideologici e dal- quanto è l'identico oggetto inten- interpretare e valutare non è posl'odierno «kantismo impazzito» zionale intenzionato da una plura- sibile psicologicamente, e cioè che che esagera il fatto comune che i lità di atti mentali diversi. Non so- la mente dell'interprete non è in significati sono sempre prospetti- lo, ma bisogna distinguere anche grado di essere in due luoghi convistici e incomunicabili. Hirsch tra «significato» ed «esperienza di temporaneamente. ché mostrare come tratto predo; minante la storicità, consiste piuttosto in un ambito limitato di esperienze culturali condivise. cerca di formulare perciò un'erme- significato»: diverse esperienze di Hirsch risponde a ciò con la teo- A nche se la parte più interesneutica che, evitando l'ingresso significato riproducono lo stesso ria del rédoublement de la persona- sante dell'opera di Hirsch è precoce nel dibattito della metafi- identico significato. lité (ripresa da Bally), secondo cui la reductio ad absurdum delsica, si soffermi soprattutto sugli Ecco perché il significato verba- l'uomo può invece adottare più le teorie contemporanee, conviene aspetti descrittivi del suo compito. le può essere ricostruito: perché è prospettive a un tempo, e ciò av- ancora accennare brevemente alla A lcuni approcci critici alla let- Mentre la tendenza culturale per definizione intersoggettivo, è viene banalmente quando si inter- sua teoria «in positivo». Si è già teratura delle ultime decadi predominante nega, per l'analisi «quell'aspetto dell'intenzione di preta un interlocutore nei suoi ter- detto che il significato testuale è il erano fondati sull'assunzio- critica, ogni rilevanza alle inten- un parlante, che, in base a conven- mini (per capirlo) e poi lo si criti- tipo voluto dall'autore, cioè Ùn'ine che la letteratura fosse un'atti- zioni dell'autore, Hirsch afferma zioni linguistiche, può essere con- ca. C'è un principio di stabilità e dea tipica che l'interprete può rività autonoma della mente e del che il significato di un testo può diviso da altri» (Hirsch 1973, p. uno di mutamento; cioè, lo stesso costruire a partire dalla sua espetutto indipendente nei suoi risulta- essere obiettivamente ricostruito 228). Il significato dell'autore non meaning si presta a un numero in- rienza precedente. ti dall'intenzione creativa dell'au- soltanto considerandolo come un è inaccessibile proprio perché nel- finito di rapporti di significance. Poiché, come ricorda Dilthey, tore. Quest'idea, comune al New «tipo voluto» dall'autore, come l'interpretazione non è in gioco la Determinante è poi la critica di «individuum est ineffabile», l'inCriticism, allo strutturalismo euro- qualcosa di stabile e immutabile, mente dell'autore (cioè i significati Hirsch al prospettivismo. Ogni at- terprete (e così pure l'autore) parpeo e all'ermeneutica filosofica di comunicabile e condivisibile nel sintomatici e inconsci), ma un si- to di coscienza, essendo sempre te sempre da un'idea tipica del sicontemporanea, è oggi nuovamen- tempo. A scanso di equivoci, sarà gnificato linguistico condivisibile. goal-directedness, intende qualco- gnificato, un'aspettazione indeterte messa in discussione. bene ricordare che a Hirsch non Hirsch si oppone decisamente sa di identico anche quando muta- minata che tollera tratti diversi. Anni fa, già C. Segre metteva in interessa affatto ricostruire l'auto- all'idea mistica e infondata «che i no le prospettive; la coscienza è Poiché un significato ha sempre luce i pericoli di una semiologia re come persona storica ma soltan- segni linguistici possano in qual- consapevole di oggetti e non di qualcosa di vago, può essere facilche tendeva a dimenticare sempre to come «soggetto culturale», co- che modo comunicare da soli il lo- processi mentali, cioè si percepisce mente ricostruito; cioè la «cooopiù la funzione dell'emittente co- me quella «parte» dell'autore che ro significato» (Hirsch 1973, p. un tavolo e non la «percezione» di scenza del conosciuto» non pt!Òesme polo determinante di ogni mes- determina il significato verbale. È 33); non è affatto vero che un testo tavolo. Ciò basta a destituire di sere più esplicita di quanto persaggio. li critico «dovrà essere così evitata ogni ingenuità legata ha necessariamente un significato fondamento l'idea psicologica che metta il suo oggetto. consapevole che gli riserva più in qualche modo al causalismo po- pubblico giacché, «se un testo si- menti diverse comprendono ne- Il tipo voluto è «un principio per esaltanti scoperte l'ascolto del sitivistico di stampo ottocentesco. gnifica ciò che dice, esso non signi- cessariamente significati diversi generare parti» (Hirsch 1973, p. messaggio sempre vivo emesso fica nulla in particolare» (Hirsch (dove diversa è solo l'esperienza di 73), per sapere quali tratti siano dalle strutture semiologiche di H irsch recupera l'antica di- 1973, p. 23). Per cui, per Hirsch, il significato e non il significato in implicati dal tipo e quali no. Si inun'opera, che non la personale ef- stinzione ermeneutica tra la significato non è un fatto di puri sé). terpreta a partire da una conceziofusione della sua fantasia di letto- subtilitas intelligendi e la segni ma di coscienza, e le coscien- Così pure appare priva di fonda- ne generica (altrove Hirsch parla re» (C. Segre, / segni e la critica, subtilitas explicandi, cioè tra la ze interessate nell'interpretazione mento l'idea tipica di un certo sto- di «schemi correggibili»), un'aTorino, Einaudi, 1969, p. 91). comprensione privata e silenziosa sono necessariamente quelle del- ricismo esasperato secondo cui è spettazione di significato che è diLo stesso rifiuto del solipsismo di ciò che un testo significa in sé e l'autore e del lettore. sempre impossibile comprendere sposta a cadere di fronte al tratto ermeneutico è ciò che da oltre l'esposizione pubblica di quel si- Il lettore deve attualizzare non i un testo del passato. È vero che imprevisto, ma solo perché si ricovent'anni propone negli Stati uniti gnificato. Solo questo secondo propri significati ma quelli dell'au- ogni epoca reinterpreta per sé i te- stituisca un'altra e più efficace E.D. Hirsch, i cui libri principali momento può contenere una ap- tore. Come mai è preferibile rico- sti del passato, cioè ne esamina la Vorverstiindnis. sono stati tradotti con sollecitudi- plicatio, cioè un'applicazione del struire il significato originario sempre diversa significanza, ma La concezione generica prelimine, senza però che facesse seguito significato ricostruito a qualsivo- piuttosto che interpretare a partire non li comprende affatto diversa- nare trapassa poi gradualmente, un adeguato dibattito. Al contra- glia dato estrinseco al testo. dagli interessi del presente? mente. Soprattutto poi bisogna ri- attraverso un restringimento della rio, negli Stati uniti e in Gran Bre- Sul piano dell'oggetto la distin- Hirsch produce diverse argo- cordare che i linguaggi della cultu- classe e l'esplicitazione dei tratti, tagna, la sua teoria è diventata un zione corrispondente è quella tra mentazioni: 1. anche se «nulla nel- ra non sono innati ma appresi, so- al «genere intrinseco» del testo. vero e proprio «pomo della discor- meaning e significance: il meaning la natura del testo esige che il let- no intersoggettivi per definizione; Ogni generalizzazione investe il dia» nel dibattito letterario fra in- è il contenuto della comprensione, tore eriga a proprio ideale norma- perciò, per esempio, i linguaggi campo dei principi e non dei metotenzionalisti e anti-intenzionalisti. la significance è quel contenuto in tivo il significato dell'autore» della cultura del secolo XIX sono di; ciò significa che, mentre i meHirsch propone un'ermeneutica quanto messo in relazione ad al- (Hirsch 1973, p. 35), giacché da un «costruiti» tanto dal bambino del- todi sono sempre diversi e ad hoc, ri-cognitiva che si sforzi di rico- tro. Prima di poter valutare che testo si possono costruire più com- l'epoca quanto dallo studioso con- un principio e uno solo è effettivastruire il significato originario di cosa significhi un certo testo oggi plessi di significato, se l'interprete temporaneo che si applica mecca- mente universale: «L'interpretaun testo per raggiungere un'inter- per noi - che è il criterio tipico di pretende di produrre un'interpre- nicamente a ricostruirli. zione valida è sempre regolata da pretazione probabilmente valida tanta critica contemporanea, - dob- tazione valida (e tutti gli interpreti Perciò la distanza temporale una valida inferenza circa il gene- (la più corretta in base ai dati per- biamo avere correttamente com- lo esigono) deve seguire una nor- non è affatto un baratro metafisico re» (Hirsch 1973, p. 121). Conotinenti). La cultura contempera- preso ciò che esso significa in sé. ma vincolante, e l'unica che lo sia ma qualcosa che si può superare in sciuto il genere del testo si possonea invece, secondo Hirsch, è È un fatto ontologico: il testo è quella del significato autorale; 2. virtù della capacità dell'uomo (già no inferire le mosse (i sotto-signifiscettica intorno alla possibilità di non è mai qualcosa di dato come da un punto di vista etico, poi, «è chiarita da Dilthey) di adottare ca- cati) come in un gioco già noto. ottenere un'interpretazione cor- un oggetto fisico, è qualcosa che di portata più vasta ed è più urna- tegorie estranee, di ripercorrere in Non esistono dunque metodi varetta, pensa «che l'interpretazione va costruito dall'interprete prima nizzante abbracciare la pluralità sé l'intera storia dell'uomo. L'es- I.idiper discipline specifiche; l'erè relativa all'interprete e( ... ) che di essere valutato. Questa distin- delle culture che essere imprigio- sere umano non è affatto incatena- meneutica, in quanto scientia, non infine l'intera interpretazione è di zione è una generalissima distin- nati nella propria» (Hirsch 1978, to alla propria prospettiva tempo- può che essere generale. Mentre necessità un fraintendimento» zione epistemologica, basata sul p. 113); sull'esempio della norma raie, psicologica o linguistica (la l'interpretazione deve mirare alla (Hirsch 1978, p. 56). fatto che «se non potessimo distin- kantiana vale, secondo Hirsch, teoria della Muttersprache e del- ricostruzione del significato origiCosl, l'intera cultura umanistica guere un contenuto di consapevo- una norma etica del linguaggio se- l'intraducibilità delle lingue), ma è nario (pur nella limitazione che si {che vive proprio dell'interpreta- lezza dai suoi contesti( ... ) non po- condo cui non dobbiamo usare «le capace di operare delle «messe in può dimostrare soltanto che l'inzione di testi scritti) viene scredi- tremmo riconoscere oggi ciò di cui parole di un autore solo per i no- parentesi» tra la propria e l'altrui terpretazione è probabilmente cortata, ridotta a puro jeu d'esprit, avemmo esperienza ieri» (Hirsch stri scopi senza rispettare la sua in- prospettiva. retta), la critica - cioè l'ambito senza riferimento al problema del- 1978, p. 31). tenzione» (Hirsch 1978, p. 126). Se è vero che la Welt personale della valutazione e della signifila validità. Invece le «scienze dello Cosa c'è di vero allora nelle teo- Resta vero comunque che i si- e storica di ognuno entra a deter- canza - è del tutto libera. Non esispirito• procedono utilizzando la rie che credono che il significato gnificati attualizzati da un lettore minare e a pre-conformare ogni ste affatto una critica intrinseca, stessa logica della ricerca che pre- del testo muti nel tempo (Gada- sono, in definitiva, suoi; però egli interpretazione testuale, è però una critica letteraria della letterasiede alle «scienze della natura», mer, Wellek)? Nulla, perché ciò può scegliere di vedere se sono anche vero che non è l'intera Welt tura; così come è un errore valutauna logica fondata sul primato del- che muta è soltanto la significan- coerenti con ciò che si può consi- a essere messa in gioco nell'inter- re un'opera solo esteticamente, dil'ipotesi e sulla ricerca della conva- za, e può mutare proprio perché il derare il significato dell'autore. pretazione (se così fosse sarebbe menticando la sua funzione moralidazione. significato resta stabile e autoiden- sempre necessariamente un po' di- le e «strumentale». La conoscenza, anche in lettera- tico. Questa distinzione Hirsch la Accertato il fatto che l'inter- versa per ognuno) ma soltanto un Non ci sono gerarchie di valori tura, è un processo che «va verso deriva da quella husserliana di pretazione ricognitiva è pre- «sub-cosmo altamente selettivo che limitino le possibilità del critil'accrescimento della probabilità «orizzonte interno ed esterno» e feribile, resta però da dimo- del mondo dell'interprete», un co. A patto però che non si dimendi apprendere la verità» (Hirsch dal concetto di «oggetto intenzio- strare che è anche possibile. Spes- «universo del discorso» relativo al- tichi che la critica segue necessa1978, p. 199), a patto però che ci si nale»: il meaning è il contenuto in so si obietta che la distinzione tra l'oggetto da interpretare che, anzi- riamente l'interpretazione valida. ~ .-··"'---·--··-.................... ..•·· - .. ......__ ••••••••••••• ••••••••• ····-····,,_ .-···· -· . ··~ .. ·················-······-. .. - -. .:: .,..,,.-··· '·, ..-.-----'·· i _.,• \,. •••·::../ - -----.. _._,,,.,,. ""'-···.·.·.-..... -~ I J •• ,._ •• l\ i ,./ \,·.·: ~ .)· <·/ \:' i: / (..,; ~ ; I i •• r i i < l Ji t : \ :: •"-<; ~ çlf-\ '71'5 '7:;:r:;;;i i' fLi't:Ki'].fM Schizzoper Cane dadisegno (1978) ca I obianco ""

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