Alfabeta - anno IV - n. 43 - dicembre 1982

formicona RISORGIMENTO PAVESE Saggi documenti immagini Anna Maria Ficara, Mino Milani, Donata Vicini, Giovanni Zaffignani, Susanna Zalli Il Musco pavese del Risorgimento. La Pavia dell'Ottocento. I pavesi in Uruguay. Le guerre d'indipendenza. La Guardia nazionale. I Cacciatori dcUe Alpi. La spedi· rione dei Mille. La brigata Pavia. GaribaJdia Pavia. La campagna del Tirolo. ViUa Glori. Benedetto Cairoli Gaetano Sacchi. Giacomo Griziotti. Anc figurativa risorgimentale: committenza pubblica e privata. Itinerario risorgimentale pavese. Il Fondo Risorgimento presso l'ArcbivlOStorico Civico. L'Archivio della famiglia Cairoli. Repertorio dei soggetti iconografici. Stampe e documenti. «gli almanacchi» 1982, rilegato, pp, 130, lire 25.000 Nella stessa collana Il Ticino e la sua gente la storia l'economia l'ambiente a cura di G. Giovannetti e S. Pattarini 198\-, rilegato, pp. 160, lire 25.000 UN PAESE DOPO Serino nel Sud che cambia Salvatore F. Di Zenzo, Giovanni Giovannetti, Lello Mazzacane, Stefano Pattarini, Gennaro Romei Serino, la società Agricoltura e industria. Tracce d'arte e cultura. Quel 23 novembre. Una società in movimento. Contadini, operai, artigiani. Parla Maria, della Fgci. Scuole e studenti. La vita nei prefabbricati. L'assistenza sanitaria. L'ammi• nistrazione comunale. Tradizioni e usanze di ieri e di oggi. La culturapopolare. Maschere e ze7.e.L'evangcliz• z.azionedella vaUe del Sabato. Serino, l'economia Le produzioni ortofrutticole. La lavoraz.ionedelle casta• gne. La produzione delle castagne. ParlaGiuseppe. con• tadino-calzolaio. Operaie e caporali. La concia delle pcl· li. La lavorazione del legno. I cestellari di Ferrari.L'emi• grazione. La vocazione turistica della valle del Sabato. •Bianco è nero» 1982, in brossura, pp. 90, lire 18.000 Nella stessa collana Belfasl. Appunti sulla realtà nord irlandese a cura di Giovanni Giovannetti 1981, pp. 32, lire 5.000 Diario polacco. Immagini su un anno di sindacalo libero in Polonia Paolo Brera, Paolo Flores d'Arcais, Lisa Foa, Giovanni Giovannetti, Index 1982, pp. 104, lire 18.000 Nelle migliori librerieoppure con vaglia postale (+ lire 1.500per spese postali) intestato a: Formicona editrice, Via Fasolo 23, 27100 Pavia primi film, Trash, Flesh, Heat, Women in Revolt? Qual era lo spazio dell'improvvisazione? Morrissey. Tutti i film sono differenti. Nei primi film usavo molto l'improvvisazione: dicevo agli attori chi dovevano interpretare e cosa dovevano fare, li spingevo a usare il proprio temperamento e personalità per arricchire l'azione, e li costringevo a farlo molto velocemente, perché non avessero tempo di pensarci su. Se un attore ha tempo di pensare a qualcosa, poi sembra che reciti, e questa è la cosa peggiore che può fare. Soprattutto nei primi film con Andy, ma poi anche in Trash e in Heat ho usato molta improvvisazione, soprattutto nei dialoghi. Ma non per la storia. Ho sempre detto agli attori quale era esattamente la trama. Frankenstein e Dracula invece sono scritti integralmente. Per molto tempo non ho più usato l'improvvisazione: ci vogliono circostanze particolari per usarla. Quando si ha un certo successo si comincia a pensare troppo e a credere che sia meglio impiegare i sistemi tradizionali. Ma se puoi togliere enfasi a • una situazione, gli attori danno il meglio di sé. Tuttavi_a è molto difficile arrivare a questo stadio. Non ho mai visto dell'improvvisazione fatta da altri che mi sia piaciuta. Alcuni anni fa, ad Hollywood, gente come Elliott Gould cominciò a usare l'improvvisazione: è la cosa più brutta che abbia mai visto. Invece mi hanno detto che Alberto Sordi recita improvvisando. Lui è il più grande attore del mondo, può fare tutto. La sua è l'unica improvvisazione che mi sia piaciuta, oltre a quella che ho fatto io. D. Prima di Forty Deuce ha realizzato Madame Wang's, che in Italia non è mai arrivato. Di che si tratta? Morrissey. Madame Wang's è una farsa, una farsa politica su un agente russo che viene negli Stati Uniti per preparare gli americani ad arrendersi ai russi (che non è una cosa molto lontana). Ma incontra solo gente stupida, diventa un frustrato e decide dt torna- • re a casa, pur sapendo che la Russia sconfiggerà l'America. Ammazzeranno tutti quelli che non gli vanno a genio, ma lui non può più sopportarlo. Nessuno ha capito il film. D. Perché ha voluto fare un film dal dramma di Alan Bowne Forty Deuce? Che cosa l'ha interessata in quel testo? Morrissey. Mi interessava il mondo di quei personaggi, dominato dalla disperazione e dalla morte, e mi piaceva il fatto che tutta la violenza del film fosse concentrata nel linguaggio - un linguaggio crudo, brutale, che riempie ogni momento della narrazione. Penso che la situazione della gente che vive in una certa area di New York (gli emarginati, i drogati, i giovani che si prostituiscono) sia peggiorata rispetto a dieci anni fa: la loro vita è orribile. Io sono forse l'unico a fare film su questa realtà. Non ho mai voluto farlo di proposito, ma non posso negare che la mia immagine pubblica rappresenti proprio questo. So che è un mondo che non condivido . con nessuno. Tutti i registi americani fanno dei film consolatori, nessuno di loro è interessato ed è capace di rappresentare la vita moderna. Se si interessano dei giovani si occupano degli anni cinquanta, che erano spensierati, o almeno lo sono nella fantasia. Se invece tentano di occuparsi della vita di oggi, fanno film tristi. Hollywood quindi non fa film sui giovani d'oggi e sulla vita contemporanea. Io sono l'unico a farli e ho cercato di rappresentare il dramma del vuoto della vita,.la condizione di morti viventi di tanti disperati. Ho fatto vedere che il dramma c'è, anche quando apparentemente tutto è permesso. D'altra parte, io credo che sia sbagliata e idiota l'idea degli hippies, dei liberals e delle riviste alla Playboy, che molta libertà sessuale spinga la gente ad amare di più e la renda felice. Non è vero. Questi modi di vita portano la gente ad autodistruggersi. È l'astinenza sessuale fi • che produce amore e affetto tra la O rmlcona gente. Forty Deuce è centrato su que- ' -,---,--------------' sta convinzione drammatica: che la li- Bi t5 Io ecagInoDIan CO sessuale produce odio. D. Come ha lavorato nella trasformazione del testo teatrale in un testo cinematografico? Morrissey. Non ci sono molte differenze rispetto al lesto teatrale. Nel dramma di Bowne tutto è ambientato in una camera d'albergo. Io ho trasferito il primo atto nella strada, e nel secondo atto, che è piuttosto «teatrale», ho usato una tecnica molto cinematografica. Ho utilizzato contemporaneamente due cineprese da 16 mm. per poter avere caricatori più lunghi. Mostri dal Liber Chronicarum di H. Schede/ (1493) Ho diviso lo schermo in due settori, presentando frammenti visivi diversi della medesima azione, girata in contemporanea. Riuscire a focalizzare due primi piani è un procedimento specificamente cinematografico, e credo che possa dare ottimi risultati. Ho cercato di realizzare una messa in scena molto realistica per coinvolgere maggiormente il pubblico nel film. È molto facile per il pubblico non essere coinvolto quando le scene cambiano spesso e c'è un montaggio veloce. Se invece il pubblico è obbligato a guardare la stessa stanza, lo stesso ambiente, allora si sente intrappolato, prigioniero come gli attori. Non ho voluto che il lavoro della cinepresa Iclassici temperasse questa impressione. I due d • 1ass• lunghi piani-sequenza che co~po~go- et C 11•Cl no la seconda parte sono stati fatti per '.&! • catturare lo spettatore, farlo partecipare, anche angosciosamente, al dramma. D. Gli attori sono perfetti ... Morrissey . ... sì, sono perfettamente adatti alle parti che interpretano. Sono tutti attori teatrali. Solo Kevin Bacon - che è Ricky, il drogato che muore alla fine in bagno, - è stato prima un attore cinematografico e ora ha un ruolo di primo piano in un film di Hollywood di imminente uscita. Mark Keyloun - che è Blow, il ragazzo con i riccioli, - dopo Forty Deuce ha ottenuto una parte in un film a Hollywood, mentre il ragazzo portoricano si è guadagnato una parte secondaria. Nel film la loro interpretazione è molto realistica perché il testo lo richiede. La loro improvvisazione è solo apparente e dipende dalla scrittura di Bowne. D. È il realismo il modello espressivo che la interessa di più? Morrissey. Mi interessano il realismo estremo e la farsa, la parodia. Credo solo a queste due possibilità di rappresentare il mondo. Le altre soluzioni non hanno forza. D. Perché ha scelto per la colonna sonora del film la musica «salsa» di Manu Dibango? Morrissey. È un'idea che mi è venuta. Ho sentito quella musica e mi sono detto che era perfetta per il film. Il produttore e molti altri mi hanno detto che non andava bene. Alla fine, quando la situazione è mollo drammatica, la musica che sale ha una funzione sdrammatizzante, realistica. La vita continua! Chi se ne frega dei drogati e della gente morta per strada! Era troppo mettere una musica drammatica: significava finire nel melodramma, mentre io cerco il realismo. Non posso spieg<!feperché la musica mi sia piaciuta: è solo una questione di gusto, non di logica. D. Qual è la situazione del cinema indipendente negli Stati Uniti? Morrissey. "Oggi negli Stati Uniti non c'è un cinema indipendente. Credo che l'aver fatto questo film sia un miracolo. Non c'è aiuto dal governo, non c'è interesse tra i produttori e neppure nei critici, che preferiscono i filmdi Lucas e Spielberg. Non ci sono registi indipendenti, oltre a me. Ci sono alcuni giovani, ma scompaiono dopo un po' e non se ne sa più nulla. Quindici anni fa c'era più interesse, ma non c'è mai stato un vero e proprio movimento di cinema indipendente. Quando Andy era interessato a produrre film, c'era indipendenza e io lavoravo con lui. Ma da quando è diventato ricco con i quadri non si interessa più ai film. D. E la «new wave» newyorkese? Morrissey. Non posso pensare che esista davvero una «new wave». Sono stato in giro per più di vent'anni e ogni cinque anni c'era una new wave, qualcosa chiamato new wave. È soltanto una cosa inventata per farsi della pubblicità. Come per i com-flakes: Nuovi ingredienti! Comprate qualcosa che non c'è mai stato prima! Ed è sempre la stessa roba. È una cosa noiosa. Il cinema esiste da settant'anni e non è mai cambiato. Ho visto new waves nella musica, nella pittura, nella letteratura ... Ne ho abbastanza. Voglio solo vedere film con Brigitte Bardot, una nuova Brigitte Bardot, un nuovo Clini Eastwood, un nuovo Paul Newman, un nuovo Marcello Mastroianni. Voglio vedere un nuovo attore o un nuovo regista, non una nuova tecnica o una nuova idea. L'idea migliore che puoi mettere in un buon film è un buon personaggio interpretato da un attore meraviglioso. Nient'altro. D. Lei vorrebbe essere considerato un regista di attori? Browning Liriche e monologhi drammatici a cura di Angelo Righetti con testo a fronte Joyce Finnegans Wake H.C.E. • ---··-·-- ~,.,,..._....,... -~ t::-~ 3~-~~~~è~ traduzione di Luigi Schenoni introduzione di 'Giorgio Melchiori con testo a fronte Marco Polo Milione introduzione di Cesare Segre a cura di Gabriella Ronchi Pascoli Primi poemetti a cura di Giuseppe Leonelli Morrissey. Sì, ne sarei molto felice. E spero solo che non dicano che ho delle grandi idee nuove. Biblioteca i (Intervista a cura di Paolo Bertetto e Guido Chiesa) ,., 'ArnoldoMondadori Editore ~

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