Ilcicloamortalitànazionale Francesco Leonetti I n senso tecnico crudo si può dire che la piccola guerra delle Ma/vine ha (ha avuto) il valore eccezionale e perfetto di una riproposta, senza deflagrazione estesa, del «modello» guerra. La riproposta vuol farlo durare per anni come tale, né più, né meno, con eventi sparsi, e con tutte le conseguenze di decisionismo che sono implicate dalla sua priorità, in quanto modello. Certo, si può dir cosi in una forma di nichilismo sobrio e antico, auerando semplicemente le ideologie; non col nichilismo attuale e debole che risuscita i morti ... Ma oggi la tecnica insegna lt; etiche atrocità.. E dunque, ci risiamo, si può finalmente morire di nuovo con orgoglio, tragorilla e imperi storici, per stare in una distesa a croci ordinate in file, nella prossimità dello sbarco sulla teffa ... Ma procediamo per punti. Io mi trovato - invece - al 9 di maggio in una Mercedes,proprio come mi prometteva Laura Betti in un tenero biglietto di programma. Mai montata una Mercedes, per inesperienza. Eravamo in folto gruppo di amici diretti al castello di Pasolini a un'ora da Roma. Con guida Volponi. Nella Mercedes si tira uno strapuntino giù, trovandosi in un perfetto salotto e bus: vicini in sei o sette, con l'autista che muove il paesaggio. Ero sullo strapuntino a fianco di Enzensberger, il premiato del « Pasolini di poesia». Poco dopo incontravamo, per dare il premio a lui, gli altri giudici. Siciliano, che mi ha narrato, con la sua conoscenza di ricerca d'autore su Pierpaolo, come il manoscritto del «Petrolio», scritto nel castello di Chia in una stesura primissima con intento di mille pagine, mostra nelle vicende notturne di Pasolini che cosa avveniva. Zanzotto sul divano del castello. Infine Moravia sul palco ... Molti assenti per sciopero. Ora, correndo nelpaesaggio romano e storico, ascoltati da Silvana Ottieri. Enzensberger e io abbiamo svolto un fitto ritrovamento della vecchia amicizia datata al '61 per il «Gulliver», rivista europea mancata, anche nostra, e con Vittorini, Blanchot, Barthes, Calvino, Grass, Johnson, e Pasolini... Tempi antichi dell'intelligenza di sinistra, con grandi progetti, sopra le differenze. Abbiamo ricordato solo un incontro in casa di Mari edi Lea Vergine: con spiegazioni diversissime fra noi. già molto coinvolti entrambi, sul 68. intanto avvenuto e scomparso .... Al giorno d'oggi, studiando il conflitto disseminato agli inizi, ci siamo trovati in qualche accordo. Enzensberger dichiarava l'evento delle Ma/vine «annunciatore». lo insistevo sulla nella prevalenza della comunicazione sui fatti. Si osservi (riassumo) come da un lato la motivazione sia scarsa. Il pesce congelato dell'antartide: è affascinante in prospettiva... C'è ora quello della campagna romana ... La storia del colonialismo inglese. È stata già consumata al cinema. E per l'altro lato si osservi come è difficile estremamente trovare una zona e una mela di guerra che risulti esente dalle contaminazioni Usa-Urss.... Ora: è stata trovata. E ,, che serve? È indubbio che la guerra serve anzitutto sul piano sperimentale, quando c'è. E abbiamo visto nei filmetti americani che il personaggio finale (simulato) della Tena Grande e Finale contiene probabilmente un sottomarino. Esso ha ricevuto l'avviso di scoppio, è artftp, _non~a che ~osa ~ restato; tut/o tace, anche dal/'aereo col Presidente in cielo; allora il sub esce difronte all'Urss o agli Usa e proietta tutto il carico nucleare. È di quelli che danno centomila effetti per strade e cantine, in agonia senza soccorso verosimile, tutt'insieme inavvertiti: cose, queste, non immaginabili da parte della nostra mente sulla morte, più veloci di lei... Tale quadro consente di capire come la tecnica bellica ora in uso nelle Ma/- vine, che pare strana e destinata alle prossimità del/' antartide, per sbarcare e giacere già congelati, sia giusta; sia il banco di ghiaccio della prova del futuro; sia, oggi, il Campo di Battaglia. Sono seguiti alcuni fatti reali, con una pleiade di commentatori. Scelgo fra tutti Thompson che rileva «la_decisione esclusiva del comandante del sottomarino inglese senza contatti con i superiori militari»; e inoltre «la minaccia alla cultura giovanile» proveniente «dall'ondata di patriottismo e nazionalismo»; e ancora il rischio «di una regressione politica e sociale» (Il Manifesto, 29 maggio). D'accordo. Dissento invece da Marquez, che ha l'ottica del ventre della balena: «i gorilla hanno concepito un'idea pazzesca: di riconquistare l'appoggio popolare attraverso l'invenzione di un nemico esterno», in una situazione interna dif ficile in Argentina (La Repubblica, 4 giugno, intervista con Enrico Filippini). Il suo proprio impegno latino-americano (in certi aspetti matttenendo anche quello cubano, ben diversamente da Enzensberger per esempio) è rivelativo. Ed è giusto, a quanto egli dice, che ora «l'Oceano che ci divide dall'Europa è diventato infinitamente largo», e che si è prodotta «una scarica di unità subcontinentale». Tuttavia ciò tocca le conseguenze della guerra, con valore diplomatico e storico ampio, non riguarda il suo senso. Si può perfino intravedere l'inizio di una contaminazione della massima lotta imperiale, daparte del/' Urss,sul conflitto: attraverso un'attenuazione del- /' ostilità fra gorilla e sovietici ... Comunque mi pare che resti anche oggi valido l'argomento complessivo da me posto: che il modello (e il modello giusto, aeronavale e intercontinentale) della guerra è sistemato ora al primo posto, per cura del grande capitale e della destra al dominio, e deve prossimamente coinvolgere gli aspetti complementari, che non sono minori ma sono più effettuali dell'ipotesi bellica: il fatto che i governi devono governare. Il fatto che la Sicilia dovrà essere americana, sicura; escludendo i comunisti ancora ingenui. E cosi via. E chi non ha traffico coi satelliti si accontettti della problematica nuova: l'urto, in sede di diritto, fra multinazionali e sovranità nazionale.... Offe è stato intanto in viaggio in Italia: emerge, dal dibattito con lui, che la contesa teorica è\Dggi fra lo stato ancora moderno con mtervento d'imprenditore e di regolatore (per esempio, mi pare, nel piano Mitterrand per il co11trollo della nuova tecnologia) e la tende11zadi mercificazione universale, che è rappresentata dal neoliberismo, 11el mercato (con successo faticoso in Usa). Va pure aggiunta la combinazione di stile medievale e di robotica, che è di tipo giapponese ... Ora, per Offe, verso questo e verso quello può fungere da base generale degli uomini il 111ovi111e1d1iteocoloRisti e antinucleari (già in Germania nel '77 capace di scotttro sul campo, 1101m1anovrato dai partiti com'è da noi ancora il movimento della pace). Ciò non toglie tuttavia, mi pare, che esso non avrà mai navi né aerei, che sono il nuovo Campo di Battaglia... Sembrano già storicizzate le ragioni della sinistra. Insomma, sale il conflitto marino e stellare di apparenza nazionalistica. E scende l'altro ciclo, quello del conflitto sociale, diventa11dosotterraneo e senza più verbo. O subito carcerario. O, nelle forme terroristiche nuove estese, reso funziona/e a quello esterno dei b/octhi ... I servizi segreti sono certamente capaci come i sottomarini di fare da sé... E forse sono impensabili certe virtù cresciute o residue di gruppetti militaristi «disperati», se, sulla carta, non fossero da tempo occorsi uomi11i in grado d'insidiare, un giorno, le postazioni di missili o le colonne di carri... Le novità del/'82 sa110così gravi. C'è stata la diaspora acuta del Pci. In riferimento alla Polonia, per disti11guersi dal/' Urss,c'era u11'occasio11ebellissima di congresso generale con vita della base. Perché un'etica eprassi democratica comunista effettivamente esiste in iiodo proprio, fuori dai verbalismi di rispetto o di gloria della democrazia generica. Ed è quella che richiede che il segretariatodi partito sia sempre relativo alle scelte di u11co11gressoe non più, non possa mutare e neppure radicalizzare per conto suo una linea dichiarata. L'altra novità, appunto, è la guerra; e c'è fra loro qualche rapporto, per una diminuita resistenza della sinistra nuova e di quella storica. Che, contrariamente a ciò che esse pensano, sta11no insieme nella hilancia ,fc,1/efor~e. Ora è accaduto che, falla a ogni.costo dissolvere la nuova sinistra giovane nell'illusione che la storica incamminata al governo fosse solida e bastasse a tutto, questa appunto è come se avesse perso l'indirizzo, evolve in processi d'inerzia... Che bella consolazione per noi «del 68». Le socielà complesse, nel senso di Luhmann, sono certo costituite sopra una perdita di senso (e di verifica sperimentale) della sinistra: senza imprigionarla se non in casi estremi. Nelle società complesse non vi è la semplice repressione di tipo fascista. Perché questa c'è, con una bella serie di processi congiunti con unità di luogo e di azione in senso aristotelico... Ma non c'è solo questa. O ques/a si svolge più in u11 comesto e meno in un altro; o vie11e mostrata via via con flash o passata in cronaca... Tutt'insieme vi è u11a«messa in latenza» delle correnti difficili, che intanto sussis1ono; e chi ne è parte 11011 viene «seleziona/O» (il suo disco 1101s1i sente) .... È vero, ci si accorge di esserea volte selezionali, a volte no. Può dunque progressivamente succedere che non venga più selezionato chi sostie11eche lamorte per l'ideologia nazio110leè altrettanto e più triste di un'altra. O chi parla troppo di morte, argomettto e discipli11ache è ora stranamente gius1aper la sinistra: in quanto i media non parlano della morte; e in quanto lo statuto autentico dell'intelletluale oggi, mi pare, è quello di fare buchi nei media .... Si vuole infatti senza parlarne che il rischio di una morte individua/e per la 11azionein guerra abbia un certo valore: tale da diminuire il peso del rischio percettibile i11famedi una contamina- ~ione imperiale, da giocare in micro... La mente umana deve concepire, con qualche adeguatezza e un certo interes1ame11to,le immagini nuove i11Sieme alle immagini di ritorno. No11 sono quelle del/'apocali11ico. Ma sono lo ,·cenariodei tentativi di pace e dei contrai/empi epuntigli; e i sottomarini pos1ibili, qualche testata a caso qua e là, la aescita generale, con logge e scorie, dello sporco be11101/erato,e le cerimo11iecon i1111aillaprese11zadei capi degli ,tati, per quanto garibaldini si possano 1•resentare, co11utile presa di massa. < ·01 mito in luogo della ragione. Con /'orale invece dello scritto. Con lo spelracolo al posto della critica. In ultimo: come insegnano i classici, ,· per esempio Machiavelli, le guerre si nnninciano ,na non si sa cosa succede; r piloti argentini affondano «bene» le I/avi inglesi col loro equipaggio ... Fa l'arte del modello, purtroppo. Né le ,1ra1egieso110ancora chiare nel mondo: c'è il modello sudde110, rela1iva111entpeulito in senso di zona, e la deHra estrema propone tutt'i11siemeimf1rovvisamente (calcolatamente) il suo: 11111lo0rdo e ce11tral0n, azista, per es1i11g11erel'Olp prima che un sommergibile arrivi dall'est... Già si cade nella co11tm11inazionetotale possibile ... E ancora: il papa sta dicendo la mes111 in Arge11ti11atr,a i vescovi popolari, e gli inglesi a/laccano il 11emicoche dorlffe, per beffa, si potrebbe dire, usando /'etica protestatile: che è quella madre ,I,,/ capitalismo secondo Weber: se si fa denaro, o villoria, è la prova che la ~razia ci accompagna. Il Papa/O 11011 /'avremo al massimo grado istituzionale nel nuovo evo: solo gli Imperi.
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