Unametaforagastronomica «La etlisine est de touts !es arts le plus révéré dans l'Harmonie». (Charles Fourier) «(a Émile Zola) gli basta esaminare il guscio di un uovo alla coque per dirvi, con esattezza professionale, di quanti giorni e di quante ore è quell'uovo» (E. e J. de Goncourt) opo la stagione cosmogonica e D grottesca del ventre, della trippa, della bottiglia, del riso e della morte di Rabelais, bisogna attendere l'Ottocento per rivedere la «question culinaire» di nuovo in primo piano nella cultura e nella politica e servire da cavallo di Troia, nel romanzo popolare, soprattutto, alla propaganda della «questione sociale». In quest'epoca, che i Resti/ de la Bretonne e i Grimod de La Reyniere inaugurano e che - sempre a grandi linee - Marce/ Proust conclude assimilando, il candore del desiderio con il suo oggetto, ali'eccitavane del desiderio «avec sa satisfaction», spiccano i nomi di Mercier, Brillat-Savarin, Balzac, Fourier, Sue, Monselet, Fos e Zola, un composito florilegio iii cui è immediato I'atteggiamento anti-monarchico-borghese in perfetta aderenza alle tesi culinarieprofessate e alla direzione dei «segni cucinari», basti per tutti, le istruzioni d'uso che si possono trarre dalla Nouvelle Théorie du déjeuner di Balzac. , Qui, a noi,,è sufficien_teuna scorciatoia, quella che parte da Fourier, attrave~a Balzac, si conclude nel settimo peccato capitale:nella Gourmandise di Eugène Sue. In essa il discorso «gastrologico» inaugurato da il Signor La Mothe le Vayer si struttura, da una parte, secondo i canoni del/'ordine fisiologico, dal/'altra, economico, interpretando l'ideale riformista dell'epoca per la quale non c'è disordine sociale che non sia, allo stesso tempo, avvisaglia di una nuova armonia civile. E non scordi il lettore che l'uomo che scrive La Gola è lo stesso che il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 spedisce in galera e poi ali'esilio in Savoia per aver rifiutato la demenza presidenziale in nome di quello che - confidandosi all'amico Schoelcher - definisce «lo spirito supremo del 48». Il sottotitolo del libro di Sue, «Ovvero, il dottor Gasterini» sollolinea ciò che Parigi fu al tempo in cui i reperdevano la testa e la dottrina fisiologica di Broussais predicava il salasso con le sanguisughe, il centro della medicina dell'apparato digerente, elevato, negli anùnali e nelle classi inferiori, aorgano principale del/'economia del corpo. Come non vedere una co"elazione sfacciata fra i testi di Broussaitt e di Magendie, scopritore delle funzioni delle radici spinali, con Le Lys dans la vallée di Balzac o la professione del faustiano protagonista della Gola, maestro d'igene, di economia, di buon gusto e di filantropia? (È a Gasterini che dobbiamo l'idea dei salvadanai per l'elemosina presso le cassedei ristoranti. Commenta il traduttore della prima ediziane italiana, Milano, I 852: «Non sappiamo se l'idea del/'autore sarà adottata, ma essa ci pare eccellente e di facile pratica. Non sarebbe per altro la prima volta che la vita realefosse debitrice di utili innovaziani ai romanzi pieni di filosofia, ove la finzione si mostra in tutta la sua attrattiva per essere utile>. Bibl. Ambros, Milano, Segn. STLI 37). Il successo di questa operetta anticlericaledi Sue fu immediato, vale la pena p~~r~ 1i u I~-,.,, Gianni-Emilio Simonetti zionario di professione», Auguste Blanqui, che lesse l'edizione belga del 1853, sui tavoli di marmo del caffè «de /es mii/es colonnes», mentre studiava le stelle e stendeva gli appunti per le sue istruzioni per una sollevazione armata: «Bisogna riconoscere una certa efficacia a questo libro che combatte ogni geometria sacra con i teoremi del/'appetito, ogni simbolismo della croce e de/sacrificio con una cenadelle beffe». Tale ossessione alimentare della letteratura non può essere disgiunta dagli esiti che l'accompagnano, scrive Sue: «La gourmandise è l'ultitna delle alchimie possibili al servizio del socialismo». Il crepuscolo ve"à molti anni dopo, con Bertold Brecht, quando - ridotta al servizio del bolscevismo - sarà spacciata nei Dialoghi tra profunota William Blake - citato da Marx - «la discesa è un cammino verso l'assoluto». Cambiando registro, questa discesa è una metafora della denegazione -che Hyppolite definisce «una Aufhebung della rimozione, ma non perciò un'accettazione del rimosso». Intanto che gli archetipi della discesa seguono il tragitto genetico della libido - ci sarà comunque uno psicanalista a vedere nelle immagini digestive del dottor Gasterini un sintomo di regressione al narcisismo - questa Aufhebung ossessiona con i suoi «segni cucinari» l'avanzata dell'idea di progresso fino alla delirazione gastrosofica, come nella teoriadei quattro movimenti di Fourier in cui la gastrosophievien detta «scienza d'alta politica sociale che, al pari di quella di von C/ausewitz, altro non è se la gola Antonio Porta In epoca moderna matura bisogna essere assolutamente esigenti. Da un punto di vista di rigore epistemologico può anche avere ragione Feyerabend col suo «tutto va bene>; ma al di là del metodo.noi dobbiamo giudicare irisultati e il nostro giudizio non può che essere intransigente: il massimo dell'esigenza. Il metodo che informa il nostro giudizio è quello classico della comparazione, del raffronto, dunque anche quello della recensione e della critica. Per scegliere occorre sapere, avere detto moltissimi no. A partire dal fondamento primo universale: il cibo, la nutrizione, dove i confini tra incremento delle energie fisiche e accrescimento della vitalità culturale si fanno impalpabili. Dunque un giornale di cultura a partire dalla cucina, che passa attraverso la gola, che ha cura del nostro ventre, che mette sull'avviso le papille gustative, che impone alla lingua di rifiutare tutto ciò che non va bene, tutto ciò che fa vivere male. Vivere al meglio, ecco l'imperativo esigente, avere in orrore la mediocrità, ciò che è approssimativo, sfatto, privo di impulsi vitali, che non trasmette energia. È il contrario dello snobismo, che delimita i territori di caccia a una ristrettissima élite, è invece una necessità, un bisogno, nati ghi per l'ultima delle educazioni possibili. Canta Novalis: «Il crepuscolo discende per chi piange!». Nell'intervallo, la scrittura scopre un'identilà che va ben oltre la complicità degli utensili culinari con i riti religiosi, perché, ci fa notare Bachelard, è attraverso la cerimonia gastrologica che comincia ogni movimento che voglia affrontare i segreti del divenire. Valeadire, è nella cultura materiale che affonda l'albero storico su cui il frutto subentra al fiore come sua verità. Si tenga a mente lo sforzo «scientifico» del materialismo dialettico e si comprenderà l'insistenza degluttativa che accompagna ogni volo dell'illusione politica. In termini di strutture schizomorfe, il pensiero che scende nelle strade - da Sparta a Berlino - si distingue nella sostanza dalla discesa folgorante degli angeli a causa della sua lentezza che la egna dalla caduta, in talmodo, nel centro stesso della nuova società di massa. Recensire il Grande Ristorante, che tutti si possono permettere, ma anche il self-service dei Musei Vaticani o quello del \!ictocia. and Alberi Museum. Raccontare come sedurre, forse, ma anche come lasciarsi sedurre. Dire come si vive a teatro o al cinema, al mare o in montagna, come ci si trova dentro un'automobile, media o di lusso, ma soprattutto quanto conviene in relazione ai costi: si può vivere benissimo tenendo d'occhio una buona amministrazione delle nostre risorse finanziarie, di qualunque grandezza siano. Come fare bene lo sport e quali sono i segreti di chi lo fa bene: suggerimenti ma anche interviste con chi ha saputo fare del motto «essere esigenti» un principio inderogabile. Inderogabile significa che se non si può avere il massimo è meglio non fare nulla, digiunare, aspettare, pensare. Non siamo vuoti a perdere: abbiamo una gola che canta. La gola \knsile l·dito dalla Cooperativa Intrapresa In edicola il prossimo autunno non la continuazione della guerra con altri mezzi - precisamente la guerra di un'armata che dopo aver preso posizione sull'Eufrate (sic!) combatte con petits pdtés, vol-au-vent e mirlitons». Va da sé, nessun'epoca sociale è mai nata da una teoria, scrive Sue, cogliendo l'essenziale di quel realismopopolare che pone il piacere al di sopra del- /' ordine, semmai essa nasce dalla guerra e dalla fame «per questo dobbiamo esserespavaldi e trattareil sociale come un alimento». Unsegreto di alchimisti e di preti, il segreto della transustanziazione con la quale l'atto alimentare conferma la realtà della sostanza storica. Ai dubbiosi il suo commento al Manifesto: «succo della mia epoca». Scriveràmolto tempo dopo Bachelard: «La ghiottoneria è un'applicazione del principio d'identità». Peccato che nel mezzo la borghesia sia riuscitaapiazzare lapiù grande delle scoperte poetiche - cosl si esprimeranno i surrealisti - è la più insidiosa delle trappole linguistiche: l'isteria. I mentitori che sono al potere non erano ancora in grado, prima di essa, di mentire su ogni cosa, né di confermare le loro menzogne nello spettacolo: «parte dal ventre e sale verso le stelle il godimento che procura una buona tavolata» commenta Sue rievocando le tavole rovesciatedel '48 e a quelle.cenefraterne durante lequali Lamartine, inorridito, vide riflessi negli occhi degli operai di Belleville, i fuochi pro/etici della Comune. Ritorniamo alla Gola, a questo capolavoro del désenchantement politico. Scrive Sue: «Occorre dare alla gourmandise le stesse cadenze catastrofiche della storia educando, parimenti, a/- l'euforia della modernità». Insieme a Zola solo Il ladro di Darien è altrettanto beffardo con la propria epoca nella propaganda di un principio fondamentale: quello che invita a fondare la propria esistenza reale sul rifiuto deliberato di tutto ciò che è universalmente ammesso. Purtroppo, Sue, 110nvuole tirarne, o non può, le conseguenze: il disprezzo assoluto di quello che potrà seguirne e chiude i sette peccati capitali facendo sedere la lussuria, la marchesa di Miranda, accanto all'abate Ledoux, esattamente come a Yalta. Resta, tuttavia, l'intenzione di colpire di legittima suspicione l'insieme della vita sociale del suo tempo in attesa di coloro che avrebbero mostrato che tutto era da buttare. Quanto a Balzac, egli si ferma molto prima e già 11el Traité dcs excitants modernes mostra la corda. Ritraendo la spada dalla gola delle idee correnti scrive: «On ne se figure pas le nombre des gens que la table a ruinés». Aveva capito che la restaurazione non avrebbe concesso scappatoie: Si conquista Troia o la si difende. In negaÌivo, la chamade di Balzac è altrettanto interessante dell'irriducibile ottimismo di Sue. Egli chiama «gastralgia»la morte per bocca che colpisce chi di bocca ferisce. Se il principio d'identità riceve il primo impulso da una mediazione de/l'assimilazione alimentare la regressione non porta, di filato, che alla bevanda archetipo, al lattematerno sorgente di ogni disavventura. Da fl a cinquant'anni chiameranno edipico il carattere dialettico della realtà che l'esistenza vissuta come catastrofe sperimenta attraverso gli apparati verbali della schizofrenia. La ritenzione dello sperma, di cui questi andava fiero, essendosi convinto che null'altro fosse della sostanza cerebrale, la dice lunga sulla sua fortuna di non aver visto l'altra metà dell'Ottocento! Incontriamo, infine, le conclusioni in un resto inattuale, Storia e coscienza di classe: «... è l'abitudine a/l'immediatezza che spi11gea considerare le forme oggettive immediate delle cose... per questa immediatezza, ogni cambiamento effettivo deve di conseguenza sembrare qualcosa d'incomprensibile. li fatto indiscutibile del cambiamento si riflette nella coscienza dell'immediatezza come precipitazione, in altri termini, essa assume l'aspetto di un cambiamento brusco proveniente dall'esterno e che esclude ogni mediazione». Sue non conosceva Lukàcs, tuttavia, scrive a suo merito: «li piacere è una precipitazione sulla realtà, ma non dobbiamo temerlo perché è piuttosto un saliredal basso verso l'alto. Non c'è nulla, io credo, di più istruttivo per i vagabondi che bivaccano sotto la Tour du Tempie». Car1oM.Cipolla I tlorlne• Hqualll1no Lapoliticamonetaria a Firenzenel 1300 JohnH.Elliott 1.a--.. ........ ; 1.-.1111 • Un paese arido e isolato come laCastigliasul finire del Medioevo si trovaproiettatosulla , grande scenainternazionale, e per piùdi due secoli vi occupa il ruolo di potenza egemone e imperiale PaoloProdi lecMWIOponllllce Un corpo e dueanime: lamonarchiapapalenella primaetàmoderna NorbertElias La clvlM delle buone ,na,.,. Dopoil successo de •la societàdi corte•, un nuovo,elegantelibro per il gustodi interpretare lastoria ArthurO. Lovejoy L'alberodellaconoecenza Neiçlassicisaggi del fondatore della«storiadelle idee•, unviaggioaffascinante alleradicidelSettecento e del Romanticismo JeanStarobinski La trapa,wml e l'oatacolo Seggloa,~ ~ L'alfabetodi unavita attraversatadall'ossessione dell'autenticità nelsognosolitario di unaveritàchesempre sfugge RenatoBarilli Culturologla • f9110ffl91lologla degllatlll MassimoPaci Lastrutturasociale Italiana Costantistorichee trasformazionriecenti ErnestoMonti- MarcoOnado I~ monelarlo e finanziario In ltalla Aspettiistituzionalei sviluppi recenti PierGiorgioPonticelli ProlMalonee Impiegonel aervlzlo unitario l'IIIZlonale Sergio M. Carbone La dl8clpllnagiuridica deltrafflcomarittimo lmemazloliale LuigiAmbrosoli Laacuola In !talla dal dopoguerra. oggi ==:--s111nce epropoale par 1'111•111-•ito dell'llallano a curadi P. M. Bertinetto eC.Ossola ,,., il Mulino
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