Alfabeta - anno III - n. 29 - ottobre 1981

00 André Breton U cadavere squisito, la sua esaltazione Il Cadavere squisito è nato, se ricordiamo bene - e se ci è consentito esprimerci in tal modo - intorno al 1925 nella vecchia casa, ora distrutta, al 54 della rue du Chtìteau. Era qui che molto tempo prima di dedicarsi allo studio della letteratura americana, Marce/ Duhamel ricavava dalla sua partecipazione piuttosto fantasiosa (ma di alto livello) all'industria alberghiera di che alloggiare i suoi amici Jacques Prévert e Yves Tanguy i quali allora eccellevano soltanto nell'arte di vivere e di animare ogni cosa con le loro arguzie. Vi soggiornò a lungo anche Benjamin Péret. Era d'obbligo il non conformismo assoluto, la più totale mancanza di rispetto e vi regnava il miglior buon umore. Il tempo era dedicato al piacere e nient'altro. Ogni sera, o quasi, ci vedeva riuniti intorno a una tavola ove il Chtìteau-Yquem non disdegnava di mescolare la sua nota soave a quella, più tonica, di vini d'ogni altro genere. Quando la conversazione sui fatti del giorno o sulle proposte per un intervento divertente o scandaloso nella vita di allora cominciava a prendere vivacità, eravamo soliti passa;-eai giochi - prima di tu/lo giochi scritti, nei quali gli elementi del discorso dovevano affrontarsi nel modo più paradossale possibile e nei quali la comunicazione umana, sviata così in partenza, doveva offrire allo spirito che la registrava il massimo d'avventura. Non avevamo alcun pregiudizio sfavorevole - anzi - verso i giochi infantili per i quali trovavamo, sensibilmente accresciuto, lo stesso fervore di una volta. Ed è per questo che, in seguito, quando ci fu chiesto di render conto di ciò che ai nostri occhi avevano di sconvolgente questi incontri non abbiamo avuto nessuna difficoltà nel convenire che il metodo del Cadavere squisito non è molto diverso da quello dei «petits papiers» («bigliettini»). Non c'era niente di più facile che applicare questo metodo al disegno utilizzando lo stesso sistema di piegare e nascondere le varie parti del foglio. Cadavere squisito Gioco di carta piegata che consiste nel fare comporre una frase o un disegno a più persone, senza che nessuna di esse possa tener conto della o delle collaborazioni precedenti. L'esempio, divenuto classico, che ha dato nome al gioco, è quello della prima frase così ottenuta: Il cadavere-squisito-berrà-il-vino -nuovo ( Dictionnaire abrégé du surréalisme) Ecco un compendio delle frasi così ottenute, scelte tra quelle che ci hanno procurato le maggiori impressioni di spaesamento e di meraviglia, e di cui abbiamo maggiormente apprezzato-il valore sconvolgente: "' La luce totalmente nera depone -~ giorno e notte la sospensione "' impotente a fare il bene ..... ~ ..... ~ ,,, ~ °' "' " ] <li!, <i La bambina anemica fà arrossire i manichini lucidati. Il Sig. Poincaré, svergognato, se si vuole, con una piuma di pavone, bacia sulla bocca, con un ardore che non mi sono mai conosciuto, il fu Sig. de Bomiol. Il cadaversequisito André Breton, Simone Colline!, Marce( Duhamel, André Masson, Tristan Tzara. Il gambero imbellettato rischiara appena diversi baci doppi. La rue Mouffetard, fremente d'amore, diverte la chimera che spara su di noi. Il grande Pathos, molto commosso, ringrazia cantando la cartuccia di vétiver squartata tra Line e Praline. Caraco è una bella ragazzina: pigra come un ghiro e guantaia di vetro per non fare niente, infila delle perle con gli zimbelli. La critica malevole che negli anni 25 /30 ci ha rimproverati di indulgere in queste distrazioni puerili e nello stesso tempo sospettandoci per avere individua/mente (e più o meno laboriosamente) prodo//o tali «mostri» ha dato così una ulteriore misura della sua disattenzione. Infatti ciò che ci ha esaltati in queste produzioni è la certezza che, al di là del loro valore, esse portano il marchio di ciò che non può essere generato da un solo cervello e che sono dotate, a un grado molto elaborato, del potere di deriva di cui la poesia non terrà mai abbastanza conto. Con il Cadavere squisito, si ha, finalmente, a disposizione un mezzo infallibile per far tacere lo spirito critico e per liberare pienamente l'attività metaforica dello spirito. Tutto ciò vale tanto sul piano grafico quanto su quello verbale. Aggiungiamo che, nasce via via un enigma considerevole, posto dal frequente incontro di elementi appartenenti alla stessa sfera, nel corso della produzione, a più mani, della stessa frase o dello stesso disegno. Questo incontro è suscettibile non solo di fare giocare nervosamente discordanze a volte estreme, ma implica anche l'idea di una comunicazione tacita - per onde - tra i partecipanti, che dovrebbe essere ricondotta ai suoi giusti limiti dal controllo del calcolo delle probabilità ma che in fin dei conti pensiamo risulti confermata. Nella loro preesistente volontà di comporre un personaggio, i disegni che obbediscono alla tecnica del Cadavere squisito hanno, per definizione, l'effeuo di portare al colmo l'antropomorfismo e di intensificare straordinariamente i rapporti che uniscono il mondo esterno a quello interiore. Sono la negazione totale della ridicola allività imitativa degli aspe/li fisici, alla quale una gran parte - la più discutibile - de/I'arte contemporanea rimane anacronisticamente legata. Possono, a suo gran beneficio, essergli opposti alcuni salutari precetti di indocilità che non escluderebbero l'humor e un invito a esercitare i suoi mezzi in un senso meno larvato. Tristan Tzara Ricetta del «Cadavere squisito» scritto Ci si siede in cinque intorno ad un tavolo. Ognuno scrive in segreto su di un foglio il sostantivo che servirà da soggetto alla frase. Passate questo foglio, piegato in modo da nascondere lo seri/lo, al vostro vicino di sinistra, mentre riceverete dal vicino di destra il foglio che egli ha preparato allo stesso modo*. Ogni foglio dovra aver compiuto, alla fine del gioco, un giro completo. Applicare al sostantivo che voi ignorate, un aggettivo o un sintagma suscettibili di qualificarlo o di determinarlo. Consegnate il foglio ,e recuperatene un altro come prima. Procedete poi allo stesso modo per il verbo, in seguito per il sostarttivo che gli servirà da complemento oggetto ed infine per l'aggettivo o il membro di frase suscettibile di qualificare o determinare il sostantivo. Non vi resta che spiegare il foglio e dare /euura del risultato, dopo aver concordato tra di loro, grammaticalmente, i membri della frase. L'esempio diventato classico e che ha dato il nome al gioco, deriva dalla prima frase ottenuta con questo sistema: Il cadavere-squisito-berrà-il vino-nuovo. Tristan Tzara Ricetta del «Cadavere squisito» disegnato Ci si siede in tre intorno ad un tavolo, Ognunq, nascondendosi agli altri, disegna su di un foglio la parte superiore di un corpo oppure segni atti a sostituirlo. Passate al vostro vicino di sinistra questo foglio, piegato in modo da nascondere il disegno tranne il pezza della parte seguente, mentre voi riceverete dal vostro vicino di destra il foglio preparato allo stesso modo ... Ogni foglio, alla fine del gioco, dovrà aver compiuto il giro completo. Partendo dal pezzo che vi viene proposto, componete a vostro piacimento la parte mediana del personaggio. Consegnate il foglio e recuperatene un altro, come avete fallo prima. Procedete allo stesso modo per la parte inferiore del corpo. Non vi resta ora che spiegare i fogli. Naturalmente questo gioco può amme//ere un numero maggiore di partecipanti. Se volete usare colori, è indispensabile passare, insieme al foglio, i colori, quelli che avrete usato. • I 5 fogli di carta che serviranno ul gioco sarann·ostati preventivamente piegati in senso perpendicolare a quello della scrittura. •• I tre fogli che serviranno al gioco saranno stati preventivamente piegati in senso perpendicolare ali'asse del corpo da realizzarsi con U disegno. André Masson Da dove vieni Cadavere squisito? uno dei giochi (seri) dei sunealisti Trovavamo in quei giochi (oltre al loro divertimento apparente) ,indicazioni per forgiare un'espressione nuova. In un'epoca (all'indomani della prima Guerra Mondiale) in cui nessuno sembrava aver aperto gli occhi sulla crisi del razionalismo in corso dagli ultimi decenni del XIX secolo, soltanto i Surrealisti ne avevano coscienza o, in ogni caso, erano senza rivali nel proclamare rumorosamente una rivoluzione del pensiero. Fu André Breton - se non erro - che propose il titolo di questa esperienza. Derivazione del gioco delle domande e risposte: il primo giocatore scriveva sul foglieuo una frase strana o banale - poco importava - piegava il foglio ed il compagno scriveva un'altra frase, ignorando del tutto quella del giocatore precedente. Il risultato raggiungeva sempre l'espressione poetica o l'humor (piuttosto nero!). Così scaturì la famosa frase: Il cadavere squisito berrà il vino nuovo. Nei primi anni del Movimento, era abbastanza raro che una serata passata fra poeti ed artisti non finisse con un Cadavere Squisito. Queste serate (a volte anche il pomeriggio di un giorno di pioggia!) si passavano generalmente da André Breton in Rue Fontaine. Più raramente in Rue du Chtìteau, dove abitavano Jacques Prévert, Yves Tanguy, Marce/ Duhamel, ed anche a casa di Roland e Colette Tua/. Per ottenere il miglior risultato, occorreva essere in tre o quattro. Una regola, anche se tacita, era il carattere dei disegni e dei colori nei limiti del possibile, impersona/e. L'importante era arrivare a/l'immagine sorprendente. In cpnc/usione, si realizzò la predizione di Lautréamont: «La poesia sarà fatta da l!;tti». Marcel Duhamel Il Cadavere Squisito Noi cercavamo semplicemente di braccare, di creare il fantastico o almeno l'insolito con ogni mezzo, facendovi contribuire il caso... Inutile precisare che la serietà era bandita da queste sedute, quasi sempre improvvisate. Tutto si svolgeva nel buon umore. Con manifestazioni di sorpresa o di divertimento di fronte a certi risultati buffi o a volte rivelatori della personalità degli autori ... Ma si trattava innanzi tutto di un gioco. 11 u lt::va ginobian CO Simone Colline! I cadaveri squisiti Fu durante una di quelle serate inattive e noiose, frequenti ai tempi del surrealismo - contrariamente a quanto oggi si immagini - che fu inventato il Cadavere squisito. Uno di noi disse: «E se giocassimo ai 'foglietti'? È divertente>. Così facemmo il gioco tradizionale. Il signore incontra la signora, le parla ecc. Non durò a lungo ed il gioco si allargò rapidamente. « Basta metterci una cosa qualunque> disse Prévert. Al giro successivo il Cadavere squisito era nato. Per essere precisi -sotto la penna di Prévert, che ne scrisse le prime parole, così ben completate dalle successive: «berrà il vino»: e «nuovo>. Una volta sbrigliata l'immaginazione di questi signori, non ci si fermò più. André lanciò grida di gioia e vide immediatamente una di quelle sorgenti o cascate naturali di ispirazione che tanto amava scoprire. Ci si scatenò. Ancor più che con la scrittura automatica, si era sicuri di ottenere un miscuglio stupefacente. La sorpresa violenta provocava r ammirazione, il riso, stimolava un desiderio inestinguibile di nuove immagini - immagini impensabili da un solo cervello - nate da~'amalgamarsi involontario, inconscio, imprevedibile di tre o quattro intelligenze eterogenee. Alcune frasi assumevano un'identità aggressivamente sovversiva. Altre cadevano in assurdità eccessiva. Il cestino dei rifiuti recitò la sua parte. Ciò che si è dimenticato. Ciò non toglie che il potere di suggestione di questi incontri arbitrari di parole fo~se così stupefacente, abbagliante, che verificasse in modo tanto evidente le tesi e la mentalità surrealiste, per cui il gioco divenne un sistema, un me1odo di ricerca, un mezzo di esaltazione e di stimolazione, una ,niniera di trovale inesauribile, unq droga forse. Una sera qualcuno suggeri di praticare lo stesso gioco con il disegno al posto delle parole. La tecnica di trasmissione fu trovata velocemente. Piegavamo la carta su di un primo disegno, lasciando al di là della piega tre o quattro linee. Il seguente giocatore doveva prolungarle, dare loro forma, senza vederne l'inizio. Fu il delirio. Per tutta la sera, ci regalavamo uno spettacolo fantastico, con la sensazione di coglierlo tutto e di avervi contribuito, con la gioia di vedere apparire delle creature insospettabili, avendole /Uftavia create. Questa creazione ingenua e col/euiva poneva nuovamente la questione della creazione artistica, come il surrealismo fece a diverse riprese. È incontestabile che la partecipazione al gioco di alcuni dei nostri grandi pittori facesse nascere dei gioielli. Ma la vera scoperta fu la partecipazione di coloro che rfon avevano talento e l'attitudine alla creazione che gli si offriva, aprendo in permanenza una porta sull'ignoto .. - Traduzione di Nicoletta Lamberti Testi raccolti da Arturo Schwan

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