Alfabeta - anno III - n. 25 - giugno 1981

ca, e proprio perché può dilagare nella sua disorganiuazione e fluenza al di là delle figure e degli spazi recintati, verso qualsiasi verità e nuova riflessione. Questo è il modesto senso della mia lettera.: che molti intellettuali e molta parte della sinistra ritrovino il proposito di rivedere la definizione di terrorismo e di distinguere al suo interno con precisione storica e anche giuridica e soprattutto con spirito democratico e ancora con la voglia di considerare possibile la trasformazione sociale del paese e, anche la rivoluzione se non con le bombe e con gli attentati proprio con le novità della ricerca, dei conflitti sociali, degli esiti culturali, dei progetti politici. Lascio ad altri piri bravi di me questo tentativo e tomo a guardare dentro il grande caso anche la tua posizione, te stesso dentro il duro carcere che ti tocca. Mi hai scritto dalla cella cose bellissime ancora sulla tua volontà di batterti edi reagiree anche su/l'oggettiva pefl!l e difficoltà della tua condizione; cose che molti dovrebbero sapere. Ho anche let· to quel che ha scritto il tuo avvocato: ma prima ancora che rifarmi al tuo caso vorrei ricordare quanto sul Quotidiano dei Lavoratori, il 6 febbraio scorso, ebbe a scrivere Luigi Ferrajoli con grande precisione sia storica che giuridica. Tutto il quadro accusatorio risulta allasua analisi via viamutato nel tentativo di trovare il sostegno vero di qualcr.eprova, via via sempre diverso da quello originario e sempre piri fragile sulle sue impalcature. A questo articolo nessuno ha risposto, o come sarebbe stato giusto e meritorio per allargarne e diffonderne la portata, o per discuterne e confutarne le conclusioni. Ormai sia in sede politica e culturale che in quella giuridica tutto sembm riposare sulla miracolosa certezza illuminata dJJlleconfessioni dei pentiti. Nel tuo caso infatti tutto deriverebbe da certe affermazioni fatte da uno dei primi pentiti, uno dei piri illustri e toccami. dei piri commoventi e graziosi, chiama· to il professorino. Certo che ho simpatia umana anche per lui, ma posso parlare così perc/11· ormai egli è uscito da se stesso dive11tando un elemento oggellivo della ,·i• cenda. Costui ti avrebbe conosciuto durante un incontro qualsiasi, vuoto come al margine di una vacanza fuori stagione, di un percorso poco probabile, di fUelli di chi voglia isolarsi e distrarsi per sfaggire ai propri nervi. Ti ha definito importante e dotato di esperienza, probabilmente perché non ti ha visto e riconosciuto subito della sua pasta misticheggiante, sognatore distratto quanto cupo. Ha saputo che abitavi a Roma e ha ritenuto quindi che di sicuro dovevi essere influente sulle schiere «eversive» operanti in quella cillà. Un'altra volta in Svizzera tu ti saresti rivelato di nuovo importante come mediatore per una intervista giornalistica a esponenti della clandestinità. La conclusione che ne ha tra/lo è questa: stava a Roma, era importante, e dunque se a Roma qualcosa è successo egli di sicuro doveva esserne Dalla Francia con realismo In una intervista pubblicata il I 3 maggio scorso dal Corriere della Sera, GiorgioNapolilano,dopoaverriconosciuto il coraggio della decisione prt•<a dal Pcf di schierarsi a favore di Miuerrand per il secondo /umo del/,· .-t,·~1tn11 presidenziali francesi, aggiungeva di vedere in ciò c:laconferma della necessità e della possibilità di un rilancio da più parti dell'eurocomunismo, inteso come grande strada di cambiamenlo e di unità delle forze operaie e di sinistra uno dei protagonisti. Ora questa conclusione non è solo di un personaggio incerto quanto in reali difficili condizioni, spinto dal proprio animo alta· confessione liberatrice e a/l'espiazione delle vecchie colpe, ma è ormai tutta, presa di peso, della nostra repubblica, che ne ha fallo l'argomento di accusa contro di te Jaroslav Novak, mezzo straniero, e cecoslovacco per di piri. I pentiti sono diventati la verità repubblicana, il grande pasto della così detta pubblica opinione, con quella vena poi di pathos e di mistero da rendere quella verità ancora piri convincente e penetrabile, davvero popolare. Ma chi sono i pentiti e perché si sono pentiti? Non sono certo dei terroristi professionisti, quelli che possono essere selezionati scelti programmati e remunerati da un calcolatore, e non sono nemmeno dei combal/enti rivoluzionari (come ha anche detto giustamente il nostro amatissimo Pertini) anche solo sostenuti dal sogno di ~na rim/11:io111•impnssihile e disperata. Suno piut10.,10 tlei gion111i i11 rin,lta. dei giovani ansiosi e come rati scioccamente votati dalle mode ai modelli suggestivi e quanto piri assurdi eprepotenti tanto piri convincenti; giovani toccati intimamente piu che mo1ivati da un impulso doloroso di rivolta contro l'autorità, contro I'aworità che come si sa è paterna, conlro il padre. Sono dei giovani psicologicamente e culturalmente fragili, di origine borghese e ben pensante, nerbo del buon senso all'italiana, che prima peccano per rivolta per sdegno per esibizione e che poi debbono avere rimorso e correre a pentirsi in lacrime. Infatti il pentimento è tipicamente religioso e borghese, rivolto alla famiglia e ai genitori, al padre amalo e negato, al/raverso lo sfogo e la liberazione della propria rivolta, del conseguente in Europa occidentale». Ho troppa stima dell'intelligenza politica di Napolitano per poter pensare che egli stesso creda in tale affermazione, ovviamente dettata dagli interessi del Pci assai più che da una seria conoscenza di ciò che è realmente accaduto in Francia. Come ammette lo stesso editoriale del n.20 di Rinascita, il voto del JO maggio dimostra essenzialmente che la maggioranza del popolo francese «ha voluto scrollarsi di dosso, dopo ventilre anni, la vecchia maggioranza gollis1ae giscardiana»; maggioranza che aveva gettato la Francia in un clima di stagnazione sociale e politica, coprendo con un velodi finto moderatismo il predominio assoluto del grande capitale. La decisione poco sopra accennata del Pcf vaproprio vista in questo moto popolare di ribellione. Non senza motivo Marchais ha incentrato la campagna elettorale del Pcf nelle due settimane che separavano il primo dal secondo turno elettorale su un unico tema: bisogna battere Gidolore cupo e colpevole, attraverso la. confessione e il riscatto fino ali'abbraccio e al perdono. E nella confessione si piange esi strepita a lungo anche contro se stessi, ma soprattutto contro i propri fratelli e compagni; e poi apoco apoco ci si libera delle proprie colpe distribuendole sopra di quesfi, sempre di più, rivoltando ogni intimo misfatto i: colpa dolorosa sui GOmpagni,i cattivi compagni, la cattiva strada, gli atti colpevoli, insieme con la propria pena e la propria superiore vocazione alla purezza e al distacco da qualsiasi nefandezza: l'accusa degli altri per poter staccarsi e distinguersi da loro fino al riscatto individua/e, al premio della pietà, all'abbraccio, al riconoscimento di una nuova filiazione. E così Jaro tu che appari serio e determinato e per di piu con quel tuo nome da cattivo compagno, predicatore del male e corrutlore, devi andar in galera per quella redenzione che ti viene assegnataproprio come un santino e 111c1o11fe11d0a prima co1111111io11e. e poi n c/cn w1ch<' n·,,,,,.,. per 1 111ccu1111.,111i sospe11osie i111eressadriel potere. Ma io non voglio parlare di te, del tuo equilibrio morale e politico, della tua bravura professionale e della tua onesta e cordiale generosità per non sembrare davvero un avvocato difensore che privo di argomenti corra ad aggrapparsi allo sguardo azzurro e mite del proprio cliente impwato. Posso invece esprimere una ostinata certezza nella qualità civile delle tue credenze e della tua lotta poli1ica o nei limiti penali che la stessa può avere toccato nei momenti caldi dei primi anni '70, comunque esterni e lontani dalle grandi colpe del terrorismo, e da riconoscere e valutare uno per uno e per il numero esatto distinto e preciso delle Lestee delle identità di coloro che li hanno commessi. E questa è la mia ostinata certezza e scard, che rappresenta il più tenace difensore dell'anzideuo immobilismo. Nell'editoriale de l'Humanité del 9 maggio si poteva leggere: «è con l'obiettivo di realizzare le migliori condizioni possibili per sviluppare le lolle in vista di soddisfare le grandi rivendicazioni, in vista di ouenere le riforme anticapitalistiche e democratiche indispensabili[ ...] che il Pcf chied,· di 1·01are domani per FrançoisMirrerrand». Ho l'impressione che le parul,· , , 1/1111pare le lolle», ottenere le riforme «alllicapitalistiche» ecc. non rientrino nel vocabolario usuale dell'eurocomunismo. In effetli il carattererivoluzionario della decisione del Pcf di votare per Millerrand fa esattamente compreso <1111 ""1.-11imridi Giscard, i quali condussero pressoché tu/la la loro campagna ele11nmlt· hasandola sull'accusa cht' Mitterrand gettava, forse involontaria111e111la1·.Francia nelle braccia di Marchais, precipitandola «ben al di là della soglia che separa le società liberali anche la mia convinzione politica alle -quali mi tengo non da avvocato ma da povero diavolo che comincia ad aver paura della giustizia del suo paese. Rischio di essere lungo, ma tanto tu nella tua cella hai certo tempo di continuare a leggeree allora aggiungo: se uno scrive e anche promette pubblicamente la sua Jalontà di far saltare un palazzo, commette già un reato ed è giudicabile e pw;1ibileper questo. Se il palazzo poco dopo davvero salta, il colpevole di so- • pra potrà essere ritenuto colpevole anche del crollo avvenuto soltanto se si -otterrà la prova vera, materiale e riconoscibile, che lui abbia messo le cariche sotto que/l' edificio o che abbia aiutato a metterle. Se questa prova non potrà essere 1rovarae celebrata non basterà mai ad accusarlo del secondo reato il fatto che egli abbia commesso il primo, seppure questo appaia e sia in qualche modo connesso con il secondo. Così se uno ha istigato alla sommossa vio/ena, sia processato e punito per questa istigazione, che è reato; ma non 1rascinatoe chiuso in catene per delilli di violenza, anche se avvenuti dopo e accanto alle sue istigazioni: reali e specifici, uno per uno disti111i,se non si raggiunge la prova certa, secondo il diri110penale, che lo stesso abbia preso parte al compime1110di tali de/irri. Ma 1111dia noi oggi, caro Jaro, la prova penale sembra essere diventata un di pizi, un particolare irrilevante della pedanteria formale del diritto, retaggio di tempi meno rapidi e travolgenti e a11chemeno tecnologicamente ricchi ed avanzati: particolare non necessario, addirittura trascurabile nella urgenza di giudicare, anzi in quella ancora piu .fiJTte tecnologicamente piu adeguata, di intervenire tempestivamente con la punizione e con le disinfestazioni. Per lutto questo, appaga molto di piu la prova che viene dal sospetto, dai collegamemi della logica informale ed inji,rmatica; questa prova è pizi versatile e piu ideologica, anche piu riconoscibile dentro la storia del nostro paese, nella rnlrura (linguaggi metodi abitudini) della classe dirigente del medesimo. Questa prova poi ha il grande merito di alzarsi da se stessa e di lievitarsi a sua l'Oltain una sfera piu alta fino a consacrarsi come un'altra prova, a11corapiu importante e universale: quella che si vuole davvero da parte del potere, difendere"fa repubblica e con essa tulli gli auuali ordinamenti, che come è scriuo e celebrato e quotidianamente riperwo, ben comprendono e regola110la vita serena e laboriosa di rutti gli italiani. Ora per abbracciarti con quella simpatia che credo tu meriti fino in fondo e che mi ricambi, sono costreuo a sporgermi un po' al di là di questi ordinamenti o quantome110dell'area di compatibilità che fascia la loro salwe; ma {o faccio senza troppi scrupoli, piuuosto con la speranza di riuscire un poco ad allentare gli uni e l'altraper te che sei in carcere e durame/I/e, .ma anche per me che voglio continuare a vivere e a cercare davvero nella libertà, e anche a sbagliare e a essere punilo nella libertà. Paolo Volponi dalle società colleuivisre di ispirazione marxista» (Jean D'Ormesson su Le Figaro de/I'8 maggio). E tale carattere rivoluzionario fa confermato dallo stesso Marchais nella vivacissima polemica che sostenne con i giornalisti borghesi nell'intervista televisiva da lui concessa appena noti i risultati delle elezioni. Visti in questa luce, tali risultati sono par1icolarmente· significativi perché dimostrano che le masse dei lavoratori francesi hanno preferito andare incontro a un periodo di loue anche aspre piuuosto che restarsene tranquillle in una passiva acceuazione del presente. L'esito di quelle lotte è tutt'altroche sicuro, ma il coraggio dimostrato dalla Francia nel decidere di andare loro incontro costituisce un esempio prezioso per tu/li gli altri popoli, anche per quello italiano; costituisce un elemento destabilizzante della società capitalistica che molti vorrebbero considerare imperitu'ra. Ludovico ·oeymonat E R 11 t-ÉLÈtE CARRÈRE D'ENCAUSSE "Un saggio appassionante..." (Le Monde) O Per parlare dell'Uras oggi, bisogna averlo tetto. La prima casa editrice italiana specializzata su Europa orient'ale e Urss: □ G. Curi "Cenere e diamanti • li cinema di Andrzej Wajda" D S. Kopàcsi "In nome della classe operaia" (le memorie del questore di Budapest nel '56) O V. Serge "È mezzanotte nel secolo" □ A.M. Ripellino "Storia della poesia ceca contemporanea" edizionie/o Via Monte Altissimo, 7 Roma MENSILEDI EDITORIA Informarsi per capire meglio l'informazione In edicola a metà mese Abbonamento: 27.500 (undici numeri); estero 55mila. Indirizzare assegno sbarrato intestato a Nuova Società s.r.l. via Boccaccio 35 - 20123Milano oppure servirsi del conto corrente postale n. 38329207 intestato a Prima Comunicazione via Boccaccio 35 20123 Milano

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