sia contro il marxismo inquanto di essi progenitura di princìpi, è concetto in sé sensato? A ben guardare «crisi» del marxismo è insensato per non luogo a procedere; come insensato per non luogo a procedere è il concetto di morte o inedia o estenuazione del platonismo (o dell'ontologismo), del tomismo (o del discorso dei rapporti fra teologia e scienza) o del galileismo o dello hegelismo e via dicendo, nei rispettivi contesti teorici e teorico-pratici e zone di inerenza. Finché le zone di inerenza sono vive è ben difficile che qualcuno di tali ismi si rassegni a diventare puro ricordo da manuale! Peraltro per rendere commestibile la «crisi del marxismo» conviene farla masticare da una qualche operazione pseudo-teoretica, utilizzando alcune surrogazioni. Occorre svellere, anzitutto, i territori post-19 J 7 e post-1945 a socialismo realizzato dai loro contesti di storia civile e statuale e tipizzarli per marxisticità di provenienza (è curioso come la storia del marxismo einaudiana eviti con cura la «marxisticità » mentre la «marxisticità» l'adoperano quelli dell'antistoria del marxismo!). In tal modo tali territori, diven~ tati applicazioni del marxismo diventeranno i testi teorici principali per leggere il marxismo stesso. e ome si è svuotata o destoricizzata di se stessa la storia civile e statuale dei territori in questione (l'Urss, poniamo, o il Viet Nam o l'Angola diventano casi di una casistica di genere) così il marxismo e la sua storia vengono svuotati del diritto ad abbozzare una propria specificità teoretica nell'accostarsi alla pratica, per . trasformarli in un complesso di proposizioni solo praticamente rilevanti. Depeculiarizzate, insomma, il marxismo di ogni interna pretesa teoreticagiudicativa e ridurrete tale pretesa ad accorgimenti operativi, e lo avrete reso teoreticamente casuale, operazione già compiuta da Pareto settanta anni fa. Se. nel contempo, avrete depeculiarizzato i processi post-1917 e post1945, avrete reso simultaneamente casuali sia il marxismo che i territori dove si è costituito il c.d. socialismo realizzato. Avrete reso marxismo e socialismo realizzato due generi talmente omologhi l'uno all'altro da potersi reciprocamente surrogare come Tizio si può surrogare col suo menecmo Caio. La duplice operazione destoricizzante, cioè, permette di creare un vacuo, in cui vi sono pseudoterritori investiti da un marxismo in cerca di applicazioni; di qui i lutti che deriverebbero se Tizio si scambiasse realmente col menecmo Caio. Lutti riassumibili in questo: che i territori definiti dell'Occidente Avanzato diventerebbero un avanzato dell'Occidente, come la casistica app/icaciva del marxismo in Urss. Polonia, Cuba, Angola dimostra. Questo è, concisamente, il succo dell'odierna cosiddetta crisi del marxismo. 3 Non saprei quanto i redattori dei due volumi di einaudiana storia del Marxismo siano stati colpiti da «crisi del marxismo» e dalla confusione di piani che la sottende. Certo si è che i due volumi, specialmente il secondo, rinunciano a ruotare attorno ad una La culturadell'estremismo (I) Come nel numero scorso (gennaio. '80) abbiamo iniziato una serie di interventi sul tema «Crisi della ragione?» (che proseguirà nel numero prossimo), iniziamo qui un nuovo tema, La cultura dell'estremismo, con un primo scritto; altri interventi saranno pubblicati nei numeri successivi. Francesco Leonetti: Le forme di lotta Da 11110scriuo di Rossana Rossanda (L'Espresso, 13 gennaio /980, imervisca): «Oggi a noi si dà quasi dei fiancheggia/ori perché rijìwiamo di ridurre le risposce, anche esili o errate, della nuova siniscraalla più grande spima di massa al ca111biame111c0he /'/calia abbia conosciwo (risposte che la sinistra 'storica' non dava) a estremismo e 'partito armato'. E perché diciamo che il 7 a1,rile è ww brulla pagina della magistrawra e il 21 dicembre anche peggio. Non è molto serio». D evo scrivere alcuni appunti, ora. La parola di analisi è necessaria perché il cerrorismo non ci confonda. Anche se è rischioso usarla per se seessa, col suo caglio,fuori dal/' e1ici1à coscituiw. Il 1errorismo ha pie1rifica10il suo discorso, il suo rappor10 col discorso, la sua scessadifficollà di un discorso: ora ripete un rituale. Parlano i portatori di parola della grande borghesia. E parla lo «spiri/o • gregario» di massa, invece che l'invenzione, la scrematura del falso, l'acume, delle masse stesse. Quando nel Cinquanta si esaltava la scelta e la lolla, da µarte degli anziani, era per agire al contrario, generalmente, per dissolvere la folta e la scelta, se fosse stata compiuta - com'è stata - dagli utopisci,dai giovani, dagli intel/etlllali « fuori del regolamento» (come diceva Tols10i, riferendosi al regolamento mi/icore che è la base degli alcri)... Occorre oggi salvare quello che è salvabile delle nuove lotte e idee; come hanno fatto alcuni intellettuali tedeschi; come si è cominciaco con un dibauito di Castellina, Boato e Cacciari, e Il Manifesto persegue ogni giorno. Quesco non è poco. I). Il militarismo delle Brigate rosse Terrorismo vuol dire operazione di avanguardia per una forzacura del rappor10 di forza, con l'effetto d'impedire la ragione, l'oggettivicà scessa, producendo una sproporzione emotiva generale e un corso di eventi non più concrollaci.Comeescrema «ragione». Menerec'è un manipolo contro un eserci10, si vuole ottenere di essere pari, più o meno, come in swco di guerra: poi 11111i si compor1ano e pensano come se fosse così, invece che ricordare di avere di fronte un manipolo, una banda, un'associazione di alcuni. Il cerrorismo non ha rappor10 di provenienza né di wi/izzo col marxismo, che si fonda su proprie categorie per compiere anzicutto oggeuivamente l'analisi economica, sociale e politica. Il cerrorismopone una spirale esclusiva e perciò «prevedibile», assai più che la lottapolicicacomplessiva, nel senso che su di quellapossonoessereaggiuntio spostati dal po1ere taluni coefficienti valuta/ivi massicciameme sottili a danno di cutta la siniscra. Il terrorismo ha quesca debolezza. Né il ricorso alle armi, alla loua co11le armi, è concepibile per il marxismo se 1101q1uando 11111e le a/ere forme di loua, app111110s,ono interdette; viene pracicaco perciò 11ei terricorioccupaci dal 11emico,per la libercà di minoranze oppresse e senza 11/crreisorse. Il cerrorismo icaliano al culmine di un ciclo di lolle, 11ellanoscra situazione che si definisce «anomala», 11011 è la deviazione di sinistra, avventurista, connessa al marxismo (ricordiamo peraltro che nel '73 Amendola ha dichiarato avventurista 1utu1la nuova sinistra). Le Brigate rosse fingono di risolvere una sconfitta parziale interna del periodo anteriore (la resistenza) fin qui, mi sembra, che in Germania l'inucilicàdi 1ra11a1ivcaoi terroristi, che è in sé ovvia, è stata però dimostrata a tutti colla morte di Schleyer, legiuimando, per così dire, alla volta successiva la legge marziale. La RFT aveva già un altro asseuo. Indecisione «democratica» italiana? o tu/l'altro utilizzo? Certo che col sequescro e l'omicidio sci evidenti del '77-'79 nelle zone radicalizzale del movimento, a dirsi in breve. Ma se questa è S/{/(a la sincera impressione delle cose, la differenza di linea non è discutibile. Ciò che si può sapere senza incertezze è che per ogni militante la linea è una quescione decisiva. Non si baraua, non si accumula, Ricontrollo e/eurico sul gambale. Oriana, 24 anni: «Questo vano era una autorimessa. Dopo il matrimonio l'ho trasformata in laboratorio». Le lavoranti a domicilio hanno rapporti di lavoro con una o più aziende, direttamente oppure attraverso la mediazione di un gruppista. Tutte le lavoranti a domicilio sono pagate a cottimo, con tariffe variabili secondo l'operazione svolta. come se riprendessero di là l'uso delle armi, che allora era insieme bellico e d'insurrezione popolare. Fingono che l'imperialismo sia dovunque quale è precisamente nei paesi latini-americani, con diuature, Cia, truppe vicine: e raccolgono il guerriglierismo. Ma va detto chiaramente che «partilo combauente» è per il marxismo un'espressione inutile. O si trai/a di una tautologia, quando la generalità esprime questo livello di lolla, o si tratta di una semplificazione della critica necessaria, ceorica e storica, al verbalismo dei parliti comunisti storici, dove il policico si sconneue dall'economico e dal sociale, particolarmence in /calia. E dobbiamo, i11vece che «terrorismo», dire più esauamence: militarismo, con lo svuotamento della lolla e della «causa» policica globale che ciò comporta. Allora è chiaro l'aspetto giuscizialiscico; l'ideologismo; lo scambio della pracica - in senso marxista - con la guerriglia. È chiaro infine come l'insieme di esigenze delle Brigme Rosse, con .iniziale dignicà di «causa», come prolungamenco astrai/o e «vendicativo» di 1alu11eipotesi cadute del cambiamento italiano, è disceso a un compito tattico, efficientissimo. Quello, con ucilizzo forse di aiuci esterni via via più condizionanci, d'impedire l'accordo fra i due partiti maggiori. Tale accordo in ogni caso sarebbe circoscritto dal comando mi/icare alleaco, a nostro avviso, sposcando dal governo ad altra sede il cencrodel pacere decisionale. Ma è vero che 511/ piano «mi/icare» ci sarebbe una prospe11ivanon u10pistica per i terrorisci, in una guerra del Medicerraneo ... Si deverijle11eraencorasul fat/0che in Italia non si co11figura,contro le Brigace rosse, un'operazione cancro il brigancaggio, già classica in Italia (vedere le immagini cariche d'informazione del libro di Bollaci e Berrei/i, scoria d' lwlia, coi briga/lii colpici). Ma un pasmggio is1i111zio11asleu, cui vogliamo comare più o/ere. Non ancora chiaro. Che sembra connesso a molti fattori. «Stenca a partire», come dice Mancini, l'inchiesw parlamencare sull'omicidio politico di Moro. Non è stato osservato Moro le Brigate rosse, nella rappresentazione estrema d'una mitologia giustizialistica che si rende tutt'una colla discesa al livello tattico utile, sono uscite da tutti gli scopi e i motivi che hanno dmo un senso di rouura limitata ma rigorosa alla nuova sinistra. Noi difendiamo esclusivamence quesco rigore di cipo globale. II). L'illegalità di massa e la nuova sinistra L'illegalità di massa va dalle macchinette scassate nel tram, dalla riduzione in proprio delle bollette, ai funi, espropri ecc. Non si è segnaco il suo limice o il suo criterio: in modo che fosse accettabile il richiamo, usato da/- /'auconomia, alle «forme di lotta» della scoria del movime1110operaio (distruzione di macchinario, irrisione dei crumiri, ecc. ecc.). Quesca carenza di precisazione di limite o di criterio è stata disascrosa a diminuire la differenza reale: fra il giuscizionalismo divenuto obiellivo tauico militare delle Br, e il fenomeno involutivo dell'azione illegale di massa, divenuta esercizio («casual» e «cazzone», o se si vuole, divenuta a Padova un «safari» (come si disse nel movimenco riportando un giudizio duro di Scalzone). Aggiungiamo, per quanto, attraverso le leuure e le visioni nella città, ci è scato possibile capire e valutare in modo approssimacivo, che il '77, proprio con l'ala creativa del movimenco, veniva ad essere collocaco in una realtà di compor1amenti insubordinati che fuggivano in avanti; ed è S/(//0 un passaggioinfelicep, ortandol'ideologiadei soggetti sociali emergemi alla trasgressione come principio indis1i111e0cencriJugo. La semplificazione della cemacica del «comando», l'esalcazione ideologiscicadella lattica di attacco (si leggevano proposce di schierare l'esercito proletario, 11ie111dei meno), 1111raiduzione obbligacoria o voloncaria della pratica di massa (e cioè di qualche rapporto a Sesco e nei quarcieri), lo sposwmenco di 11111s0ul proletaria10 marginale, come soluzione decisiva, erano i caratteri crinon si trasgredisce. Non si mischia con un'altra linea (il «fronte» riguarda il rapporto coi democratici, colle forze di base, non riguarda mai la linea). La passione militante globale degli estremisti autonomi (già operaisti) non è discucibile. Una critica assai severa, in senso militante, vafaua cuuavia sulla confusione vo/uca o subìca fra «mov.imento di massa» e gruppo costi1ui10; non c'è 'successo' che giustifichi tale disordine. Nell'altro versance del '68, si è formata una verifica nuova e del tutto diversa dell'essere comunisti, dove il rapporto fra il gruppo cencra/izzato e il «movimento di massa» è chiaro e aper10 (in senso maoisw) e l'escrazione di classe non è streua, accogliendo come uguali agli operai gli scracipro/ecarizzati: ma con verifica particolare e senza facilitazione di «operaio sociale». È imporcante la democrazia di base, il comitaco di lotta, in 11111i0l decennio; e anche q11a/che tencacivo di approfondimento di linea dei marxisti-leninisti. Oggi si pone un compito teorico provvisoriamente principal, a me sembra: l'accertamento auuale delle categorie del marxismo. E il dibauico su tutta l'esperienza. Poiché il pacrimonio del decennio non può finire ora, con presunzione di scoria, nell'archivio di polizia, né venire riassunto nei quocidiani, occorre il classico bilancio: che è l'uso milicante della scoria (neanche nel senso gramsciano di passaco e presence, ma in quello di presence e passaco). E occorre perché «qualcosa non va», verame111en, elle rivoluzioni proletarie, o meglionellaparredelmarxismoche riguarda le società post-rivoluzionarie. E 111r1aviac,ome Sweezy ribadisce di recence anche verso Kuhn e la critica su base empiriscica della ricerca scientifica, «il marxismo fu11zio11abe11ecome sempre - e direi addirittura meglio - come e/riave di comprensione dello sviluppo del capitalismo globale e delle sue crisi: le anomalie 1101h1anno nessuna incidenza sulla validicà del marxismo in quesca sfera». (Monthly Review, ed.ic. luglio-agosto 1979). Né si è data ancora una rivoluzione dencro il capicalismo sviluppaco. III). Come l'estinzione del terrorismo viene usata per un nuovo regime lo non ritengo semplicemente, come si vuole con una tradizione marxisca iner1e, che l'avvencurismo serva, non potendo mutare la sicuazione, alla policicadella des1ra,alla reazione. In quan10 la reazione fascisw è - come dice Bordiga - la rotazione semplice della democrazia borghese, in un senso anticomunisca. Oggi si co11osco110però gli effeui secondari perversi della rotazione semplice. E si tenw un altro asse. Finché quesco manca, succede anzi11111c0he si riproducono i cermini co11solid{/(i dall'uso; e i cerrorisci sono squadrisci o irrazionali. Con valore accuale si sceglie piwcosco d'indicare la pura criminalità, la corruzione dei gio- -vani, il «ceorico» anti-siscema, con tutta la sua équipe, gli intelleuuali in genere. Si cerca i111antodi scaricare la cattiva ripwazio11edi Rocco, come precedente obsoleto e ripecibile ora che ha una memorizzazione pallida ed è tecnicamente dolce. Né sarebbe riassunto, riproposco, ma prolungato di efficacia: l'uso smaccato è escluso. L'obiettivo è liquidare la lotta di classe senza esplici10salto di regime, con democrazia protetta di cipo scraordinario; andando a un nuovo periodo, senza regredire a nessun ricordo. Il valore di «atti, mezzi e intenti eccezionali» tende a surrogare quello «speciale», per colpire i soggetti penali ben centrati in ogni aspetto e divenuti indispensabili, senza mai passare al repulisti organico di Bocchini ... Intendo dire, con questa serie di rilievi analitici, che la rocazione prevista sembra tendenzialmente complessa. In tal senso servono i mezzi di comunicazione di massa, con una cena obieuivicà che non è formale e sempre è correggibile, con implicazione «pulita» del/'af fermazione opposca quale è l'intervisw di Negri, ecc. ecc. Oggi è in corso un uci/izzo i11verso della divisio11edei paceri. Se il giudiziario procede come quello esecutivo, encrambi potenziaci, ognuno per se scesso e con qualche disaccordo, ci sarebbe «democrazia». Non ci sarebbe più se anche il policico-legislativo agisse di co11serva espliciwmente. È divenuca più sofisticata la formalizzazione legitcimativa, inoltre; in modo che se è_çare111es,e si dà u11minimo disordine resid110,esso è democratico dunque (risponde al/'encropia, riva/waw dalla ceoria «siscemica»). Sul piano policico è vero invece che la matta è l'appoggio di siniscra allo S/(//0 repressivo, ora esplicico. Cerco, se in Germa11ia un avvocaco che visiw un mili1a111ien cella viene ispezionaco anche nel culo, abbiamo qui un nostro modello: /' ar1icolo favorevole da siniscra al provvedimenco. Perché, nella nostra globale anomalia? per l'odio de/l'anarchico? per escludere ogni filo di connessione coi paesi dell'est o colla cradizione comunisca scarica? Nello stesso cempo, a un'involuzione eccessiva su quesca via, pericolosa ancheper i valoria/l'indietro,possiamo solo sperare che si opponga lo spirito par1igiano, che persisce nella base operaia icaliana e nella memoria di classe e nei quadri. E da parre 11os1rademro lo sviluppo di ciò deve darsi 1111daiscussione profonda, ampia e attuale, sul cambiame1110 e su~'apporlo che ad esso dà I' esperienza di nuova siniscra.
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