'O (17) mi chiedi della legge che cazzo me ne frega della legge . 11nadonna di cinquant'anni con laborsa della spesa entra nel negozio dicendo oggi si fa la spesa gratis gli scaffali del nuovo supermarket Fedco brillavano bianchi e spogli mentre una poltiglia di alcuni centimetri di vari generi alimentari ricopriva i pavimenti quando ho lasciato la zona stava bruciando e le fiamme prendevano quel poco che i saccheggiatori si erano lasciati indietro getti d'acqua nera da idranti rotti spazzavano ciò che rimaneva del saccheggio fino al centro delle strade abbiamo intenzione di prenderci ciò che vogliamo e vogliamo ciò di cui abbiamo bisogno (21) cioè il problema del potere come elemento fondamentale il rapporto è diventato un rapporto di potere disgregazione confusione caos casino ce ne sono a non finire è fuori dubbio chi potrebbe negarlo è il livello diceva nel quale le contraddizioni interne della borghesia sono completamente cadute resta tuttavia il fatto che questo movimento è indomabile e capace di rinnovare non solo se s1esso è una concezione n11ovache emerge è la concezione del contropotere diretto ma di rinnovare con1in11amentele forme concettuali nelle quali si esprime la lotta u111ele loue hanno tirato in ques10 senso e credo che 1u1tauna serie di elementi che noi cominciamo a conoscere come complementari alla lolla dell'operaio sociale lo confermino in primo luogo la definitiva caduta dello stato di diritto come stato che media poteri COMPOSIZIONE 1/3: Carta turistica 1:50.000 Monte Bianco ron la descrizione di passeggiate-escursioni. Tabacco ed. Udine. 1/6: Quotidiani del 16.6, cronache di 1979 il concerto {Arena civica Milano 1.6) per Demetrio Stratos. In particolare: E. Fachinelli («L'Espresso• 24.6), M. Gamba («Il Manifesto»), C. Kaufmann («Lotta Continua•), F. Vernice («La Repubblica»), F. Zampa {«Il Messaggero»). (18) 11ngiovane con due sassofoni mi fermò e mi disse cinque anni fa a Brooklyn ho dovuto impegnare il mio sax ora ricomincerò a suonare quando ho lasciato la zona stava bruciando e le fiamme prendevano quel poco che i saccheggiatori si erano lasciati indietro (22) il nostro problema va posto e va risolto a questa altezza è il livello diceva nel quale le contraddizioni interne della borghesia sono completamente cadute una mobiliià continua della forza operaia dal punto di vista del capitale in primo luogo la definitiva caduta dello stato di diriuo come stato che media poteri nel quale i grandi spazi demografici e geografici permeuono una ristruuurazione continua qualsiasi analisi storica che noi portiamo avanti sulle grandi realtàproletarie mondiali ci dà prova di questo vale a dire che tuui gli elementi secondari che noi possiamo ritrovare nella crisi sono col1if}letamente caduti il rapporto è diventato un rapporto di potere nel quale la crisi agisce continuamente come elemento di ristruuurazione di classe tulle le loue hanno tirato in questo senso il rientro avverrà in una fascia compresa ira i 50° di la1itudine N. e i 50° di latitudine S. il rientro forzato del cilindro da 85 tonnellate è ora previsto entro 4/9: G. Sassi I giovani prontamente inseguiti «Alfabeta» n. 5 1979. 7il2: C. Rossella Si è rotta la catena «Panorama» 30.6 13/15: V. 1/6 13/18: P. Bertella Fameti e G. Buselli U blackout di New York «Magazzino• n. 1 '79 19/24: T. Negri Dall'operaio massa all'operaio sociale Multhipla ed. Milano '79. 22/24: G. M. Pace Allarme dal cielo «La Repubblica• 3.5 (19) a questo quesito rispondo di sì è 11naconcezione 1111ovcahe emerge è la concezione del contropotere diretto (23) comunque per quel che mi riguarda sono convinto che oggi per la prima volta il nostro problema sia davvero un problema americano tulle le loue hanno tirato in questo senso bisogni storici ovviamente costituiti nulla di immediarisrico di umanistico quando noi parliamo di bisogni qualsiasi analisi storica che noi portiamo avanti sulle grandi realtàproletarie mondiali ci dà prova di questo il rapporto tra nuovi bisogni e potere è a questo proposito fondamentale è il livello diceva nel quale le contraddizioni interne della borghesia sono completamente cadute colpendola alla velocità di 60-90 metri al secondo la striscia bombardata dai detriti sarà lunga 6000 km. e larga 160 all'impatto con gli strati densi dell'atmosfera si spezzerà certamente in due il rientro forzato del cilindro da 85 ri:mnellate è ora previsto entro e poi una miriade di altri frammenti la maggior parte dei quali finirà bruciata l'osservatorio volante sarebbe dovuto rimanere lassù almeno fino al l!l!,ilageenpi duroi Ekn supporti pignz1a prgro adagio i miei frulli, bevo ru mo ros a men te non figlia Esentata. nell'incavo (20) allora a q11estopunto la domanda che tu mi facevi potrebbe essere form11/atain questi termini in primo /11ogola definitiva caduta dellosraro di diritto come staro che media poteri se la ricomposizione a livello di operaio sociale è una ricomposizione che effettivamente ha la forza di portare al suo interno il problema del politico è una concezione nuova che emerge è la concezione del controporere diretto la forza del movimento la sua continuità la sua determinazione a stabilire di volta in volta livelli di analisi che sono il corrispettivo di livelli di attività politica il rapporto è diventato un rapporto di potere (24) che cos'è un livello americano be' Marx lo definiva già nello scritto su Carly qualsiasi analisi storica che noi portiamo avanti sulle grandi realtàproletarie mondiali ci dà prova di questo il laboratorio spaziale Usaè uscito dall'orbita l'osservatorio volante sarebbe dovuto rimanere lassù almeno fino al il laboratorio spaziale in orbita da cinque anni intorno alla terra il corpo del laboratorio vero e proprio e I' osservatorio solare sta per caderci in restalanciato dagli americani per studiare il sole il rientro forzato del cilindro da 85 tonnellate è ora previsto entro è probabile che pezzi del peso di due tonne/lare raggiungano integri la terra àllarme dal cielo lo Skylab precipita può colpire una ciuà un'area per tre quarti coperta da~oceano ma nella quale si trovano le maggiori capitali del mondo la striscia bombardata dai detriti sarà lunga 6000 km. e larga l 60 N.B. La pane qui pubblicata di Blackout costituisce un'anticipazione dell'intero poemetto di Balestrini che si articola in 4 sezioni. impresso Da circa due anni leggo i testi poetici che Marica Larocchi mi invia dattiloscritti, e sin dall'inizio sono rimasto colpito dalla qualità straordinariamente «nativa» del suo linguaggio. Voglio dire che il linguaggio della Larocchi sembra riprodurre, o conservare, una dimensione verbale originaria, repressa - e refoulée - nella lingua e dalla lingua: quella dimensione, cioè, che vede il linguaggio in simbiosi con una totalità corporale non (o non ancora) interamente simbolizzata. Di qui, la singolare pienezza degli elementi, rimossi dal loro statuto di segni e promossi al rango di parole-corpo: dagli anaforici proriominali - spesso violentemente isolati-agli splendidi composti. quali- nel testo che qui si presenta - il «ginocchio trincea». il «tulleghiaccio». le «parolettedelfine». Felicità di Alice! leggii - via! suppongo che nello strofinio audace l'idromele, di foglia il mio sorriso perplesso di cacciatrice nei tronchi in fila Stefano Agosti risieda l'unica legge del genio. senza norme d'accensione, così - lampada o pisside? - si ritrova fra le tele dei soppalchi. poi giungono i coboldi dagli smerli, zufoli in gola, saturi di fiato: a prelevar/a. per le salpingi • giù l'hanno traila ne~'aia dove fioriscono in cerchio le parole di smeriglio. qua - non è troppo strano! - si fanno capriole con la voce. addento i sonni di costa. bramo l'incompiuto padre - musicale! - cui propor mi amando trailo erre muliebre diriuo dado. amigdale oh! R nel scroscio in ampolla, esalo mi sublimo nel lai. nella fiala,_ lasciami rientrare, cala il ponte: eseguiamo a puntino il sacrilegio. fra le torri s'espugna la preghiera, mentre de ca/ ca to nei ricci t'ingheriglio, t'incendio, t'inondo, luna incandescente nel telaio: s11ss11rra(mi)piano i tuoi segnali. mi terrò liquida pronta nel ginocchiotrincea. son io! circolante sugli spalti, che beli'a I c o v a di rulleghiaccio congiuma ingiunto! alle parolettedelfine. onde - compagine - sul libro che si scuce - svelto! - premi il dito; l'animo affranca dalle fauci perché possa levitare là dentro (effonder mi?), sfogliante in oro le mie labbra lungo l'orlo souile del tuo paterno soffio. (arcani sogni!), s b r a n o il drappo; s t u r o fiori e flogosi. ma esigo la ma complicità: rea di selve imbrigliare nel tuo ventre dopo che là ho inzuppato sudario e costanza. puoi contarci: buon cerchiaggio, efficace cimura di salvataggio. rivoltami! assaggiami! eterna sbrinata tra le braccia, risuona la rossa breccia -dove - si condensa il congegno 0110 ad estrarre nomi dalle pozzanghere, ad alitare - possente! - contro molli facce di gesso. nov. 1979
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