Alfabeta - anno I - n. 3/4 - lug.-ago. 1979

:::: Solmi traducé.Queneau ••• Sergio Solmi . L e piramidi dormono. È catalogato fra i loro poteri quello di dormire. La loro forma attira il sonno e la calamita delle loro cime raccoglie tutt'attorno i sogni gironzolanti per farli penetrare nel cuore delle rocce più interne. Fra i triangoli concorrenti sogni durevoli s'ispessiscono in parallelepipedi rettangoli solidi come pontoni. Il tutto è stato ammucchiato in una massa compatta, incatenacciata, imperturbabile: è proprio per questo che le piramidi possono dormire accuratamente. Il passante non si accorge di quando si svegliano, e non ne capisce nulla. Il vento rimescola un po' di sabbia. • • • Come mai queste linee cambiano continuamente? Sono impresse con forza, e il loro tracciato sembrerebbe indelebile. li bambino è affaccendato con francobolli, piante, ciottoli. Ecco una curva che s'accentua, un'altra che viene cancellata. È ilprimo dellaclasse, è l'ultimo della classe. Ecco una linea che nasce, e comincia a tracciare la propria strada: lamandano allaguerra, mentre altre si confondono. Quante cose capitano in queste scritture analfabetiche. E quale sorpresa allorché si vedono scavati nuovi solchi; anche i capelli bianchi vi trovano la loro eco: quanti misteri, si può ben dire, quanti misteri. L'alberello sente il suo tronco molto bagnato; l'umido inverno non ha svegliato la linfa, e l'alberello dorme ancora, se non del medesimo sonno delle piramidi: a ciascuno il suo. Chi ha visto la neve ammuffire lungo i marciapiedi e la grandine picchiare inutilmente su terreni di recentefabbricazione, chi tutto questo percepisce tiene l'occhio in agguato sulle variazioni del tempo, per quanto futili possano sembrare, sul- !'arboreo libro e sul /oppio. Per nulla miope, discende fino alle radici. Gli uomini lo piantarono in quel posto non perché studiasse le acque sotterranee e le corde metalliche, non per semplice urbanità, un urbanismo (1 ) negligente, L'alberello vede colare le acque sotterranee e deteriorarsi le corde metalliche: si sciacqua, si asciuga, si riprende. Qualcuno tocca la sua scorza con precauzione e amicizia. L'alberello sta per rinascere. • • • Il tornasole ha cessato di pregare in una camera lontana; si contenta di arrossire quando il bambino glielo domanda. Sta vicino a sorrisi sfioriti, a vaghe storielle annodate a fasci, a brandelli di stoffa, a bottoni scompagnati accuratamente sparpagliati in scatole di cartone, ad atlanti geografici d'altri tempi, almanacchi, abbecedari. Collabora a piccole apparecchiature elettriche, a prodolli semplici, ad una vetreria elementare. Dalla finestra non si vedono che muri miopi: alla base di tullo questo c'è un errore, un errore acido. li tornasole non ha mai cessato di pregareperché non ha mai cominciato a farlo. A dire il vero, viene dal/'Alvernia coperto di licheni e di orina; /'eliotropio sta da tutt'altra parte. . . . Al bivio viaggiatori persero la strada; una montagna fiammeggiante si levava dietro di loro; la falce della luna passeggiava in lontananza. Un tale assieme componeva una bella messa in scena per qualche moralità, tanto semplice da poter essere spiegata a chiunque. Ma in quale teatro situarla? Trovandosi tulio compreso dentro il paesaggio, non si sarebbe potuto mantenere una simile parata, e gli stessi viaggiatori erranti si sarebbero trovati nella duplice vestedi raffigurati e raffiguranti. Così scappavano a rompicollo, sempre più presto, emettendo fiacche intimazioni. Avevano l'aspetto grave dei bambini di una volta davanti a un diffici/e problema di aritmetica; ci si interrogava circa la loro primitiva destinazione. • • • La storia di una giornata non si rintraccia in virtù di una semplice rotazione della terra: se no, perché tutti quei trattini? I cardinali quadrati inquadrano le quauro facce del!'orizzonte, e conservano nei loro solidi angoli il giorno e la notte, così come le tempeste e le bo_nacce.Picchiando il suolo coi piedi si percepirà l'inequivoca fermezza della pianura e delle montagne. I terremoti non hanno nulla di circolare. Poiché la quadratura dispiega la sua evidenza, sarebbe dunque inutile che quei trattini rintracciassero la storia di una giornata, se non ci fosse nell'aria qualche cosa di sferico. . . . Ecco arrivare gli orizzonti caricati. I lancieri appaiono improvvisamente al livello delle messi dorate in lontananza. È laguerra, i cavalli tracceranno la loro marcia attraverso la pianura, e la raccolta non avrà più lo stesso peso. La nuvola avvolge tutto quanto in un quadro nero, e il padrone con un solo sof fio cancella questi segni fatti col gesso, i guerrieri, le loro cavalcature, le spighe. Unanuova equazione viene scrittasulla lavagna. Ora un bastimento sta vogando verso un porto maltrattato;proiettili d'artiglieria cadono nel!'acqua, e il fuoco greco trotta sulle onde. Il fumo avviluppa tutto quanto insieme, ed esce ancora il quadro per una nuova formula. Si ricomincerà coi lampi, i tuoni, gli uragani. Basta non perdere la calma per trovare la soluzione. . . . Si ha un bel rigirarela lingua in bocca per ben sette volte, si resta sempre senza voce. Si ha un bel scegliere un inchiostro nerissimo, la pagina resta bianca. Si ha un bel mettere una punta d'acciaio al proprio stileuo, i segni restano invisibili. Si ha un bel scegliere accuratamente colori e pennelli, la tela è ancora n, sempre vergine. Quindi, contrariamente a tutto quanto si poteva immaginare, ecco che la parola viene profferita, e diventa possibile scrivere. Le foglie si stabiliscono ali'estremità dei rami, i fiori schiudono le loro corolle, i fruui si formano conservando accuratamente i propri semi fino alla maturazione. Il melo lascia cadere le sue mele, e lo scrittoio nutre con diligenza la fertile penna in conti esatti. . . . Tutto si è messo per istrada al levar del sole: la cavalla tira la carriola, il bue si mette in spalla il proprio giogo, il gallo riassume il canto della partenza. Sulla foglia bianca non figurava che un puntino, mentre quella verde moltiplicava le immagini. All'ascolto dell'unico precedente, lapietra non attende più nè la mazza né il cesello. Ora si comincia l'iscrizione di tutte le cose. Il geometra considera il vuoto assieme e ne deduce la serie dei numeri interi. Irrazionali e trascendenti verranno a nutrire la trama incensimentabile. Il grammatico scopre la declinazione passiva. li bambino - è una bambina - modella una fata con cere untuose, plastiche, policrome. • • • Aspettare fra i giunchi, aspettare nei boschi, aspeuare nei campi, aspeuare nei deserti, aspettare nei canali, aspettare nei maggesi, aspettare nelle garitte, aspe/lare nei casolari, aspeuare nelle isole, aspettarenei terreni incolti, aspettare nei chioschi, aspettare nei campi arati, aspettarenegli acquitrini, aspettare sollo gli olmi, aspeuare nei prati, aspeuare fra le rocce, aspeuare nelle sabbie, aspeuare nelle torbiere, aspe/lare nelle vallate, aspettare nelle terre desolate, aspe/lare souo i portici dello Stoa, aspeuare tra i querceti, aspeuare tra le zizzanie. Tuuo questo significa sorvegliare una ranocchia masticando una mela e bevendo un bicchiere di vino vecchio posato sulla tavola. Comportarsi diversamente implicherebbe qualche pericolo. . . . Questi esseri disseccati tra due cartasciughe non conobbero per nulla la decadenza. Un bambino ne recise gli steli per la sua scatola color verde smeraldo, affibbiando loro nomi liturgici. Si sente ancora cantare alla moda ciceroniana, ma già il malizioso cheporta il saio chiacchiera alla carolingia, ed è forse più furbo che non si creda. Il quaderno ben asciugato va a finire in un cassetto assieme ai frantumi della storia. C'è chi preferisce l'altalena per quando viene l'inverno. Tutto declina e decresce: le cose minuscole assumono estrema importanza. E poi, un bel giorno, ecco fiorire una zinnia, o anche lo splendente anemone. • • • Fra tulle quelle testoline, eccone fi· nalmente una grossa, in grado di dire chi furono i Lagidi: la cosa non provocaalcuna gelosia da parte dei confratelli, perché l'intera stirpe dei Tolomei non figura nel programma. Si trova pure in riserva una risposta su Apollonio di Perga, e un'altra, meno sicura, su quello di Tiana: non importava niente a nessuno, si trattava di una semplice soddisfazione personale. La sabbia a poco a poco coprì la sfinge; da parte di sconosciuti - o di qualche· fenomeno naturale - si aprirono crepe qua e là nella piramide (la folgore, forse). Non bisogna però esagerarel'importanza di una taledinastia. Saràanche necessario addomesticare la coalizione, la costruzione dell'esagono, i verbi ùt mi. Ciascuno coltiverà la sua proprietà orticola, e arriveràforse fino allafine del fine. • • • Dall'alto di un posto di vedetta, il matto guarda gli spostamenti dei passanti. Sorveglia il loro modo di camminare, i loro tic, i loro gesti. Qualcuno si gratta rapidamente in qualche posto, un altro tossisce con avidità e sputa egualmente, un terzo qualche volta zoppica semplicemente per divertirsi, e poi ce n'è un quarto, un quinto, ce n'è tanti che il matto il quale spia non distrae la sua attenzione per enumerarli. Non distingue le donne dai bambini, né i cani dai gatti: tutto gli dà la medesima soddisfazione; gli basta di mandare a memoria uno spostamento caratteristico dell'intero corpo, o di qualcuna delle sue parti. Così il matto potrà perfezionare la sua azione, che è di fare apparire quel che non appare, e di fare sparire le semplici apparenze (come ad esempio il debole rintocco di un sonaglietto). Nota Raymond Queneau Morale Élémentaire (traduzione di Sergio Solmi) ( 1) Evidente gioco di parole. "'--1 ~ .,.., Franèo Eornari I FONDAMENTI DI UNA TEORIA PSICOANALITICA DEL LINGUAGGIO Il nuovolibrodi Fornariparte dallateoria freudianadei simboliper cercare di portare la psicoanalisinell'ambitodella psicolinguistica, attraversola discussionedei rapporti tra intenzionee significato,sognoe linguaggio. BORINGHIERI NUOVO,DIFFICILE Una proposta bibliografica sulla produzione culturale delle ultime generazioni a cura di Lui gi Manconi/II teatro diffuso di Antonio Attisani / Cinepresa aperta di Tatti Sanguineti / Libertà d'antenna di Paolo Hutter / Lo spazio delle ri viste di Luigi Manconi / 100 piccoli editori di Bruna Miorelli / Il materiale delle arti di Pierre Annibalini / L'io narrante di Luigi Manconi / La fatica del romanzo di Goffredo Fofi / Poe sia come ritorno di Carlo Bordini e Alfonso Be rardinelli / E'di nuovo musica di Giaime Pintor / La satira alla carica di Stefano Benni / Sui muri / Messa a fuoco di Attilio Mina. Lire 500

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