Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

Da Socmo a Jlfazziw 51 della realtà. È questa un' opera uccessiva, che spetta alle generaz ioni anco r non nate, è l' opera faticosa del tempo. che non si affretta a trasformare i fatt i socia li secondo le idee religiose, per ques to appunto, che i primi suno mut..'l.bHi e le seconde privil egiate. ne1la loro sostanza, di etema gioventù. Siamo cristian i da. diciotto secoli. )[a chi può dh·e che l'appli caz ione delle dott rine di Cristo all a riforma dell a vita1 ni cost umi, alle instit uzion i sociali, sia terminata ? Vi sono relaz ioni dell a vita1 come p. e. i rapporti da P9I>Olo a popolo, che cominciano apJ>ena a r isentirsi dell ' immensa trasformazione operata da Cri sto HP} concetto delle nostre attinenze spirituali coll ' uman ità . Il paganesimo regna in tre quarti della nostt·a es is tenza sociale. La rivoluzione teolog1ca del profugo di Siena nel secolo X\7! rimase circoscri t ta a lle classi più elevate della Polon ia e dell e a ltre nazioni , che ne sentirono gli influss i immediati. Ho giit. accenna to, che Fausto Socino trovò le maggiori simpatie e le più numerose ades ioni nel patriziato polacco, che esercitava. il monopol io dei pubblici uffi ci in una nazione dove il popolo g iaceva ancora immerso nella gleba della superstizi one e dell a schiavi tù. F u ques~o, per a.vventun~~ la maledizione storica di quell 'eroica nazio:1e, come di tutte le aristocraz ie le quali non imitano a tempo la provv ida sapienza delle riforme democratiche destinate a consolidare gli edifici poli tici coll'allargamento della loro base : legge che si riscontra tanto negli ordini deaa edi-

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