Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

])a Sonno a Jlfazznu 29 Silesia . 1~ strano, · t he l' gfretto di Calvino per il g iov ine senese non pati sse alterazi one alcuna dalla comparsa di quei due li bri. Io ho lett o (luas i tutte le lettere scri tte a Socino, llopo fiUPll e pubblicazioni, da l grande legishtlore del pens iero riformato, e in nessuna mi avvenne di scoprire traccia delle sue coll ere contro l'ami co UJ1itario. Vero è che il Durrieu cita ques te parol e dell ' E'pi:~tofario di Calvino, dove Pindignazione Lm· ùocca: '" re lo dissi l>ih ·rolte e ·re lo 1'ipeto om " 1,;,ì ~olt'1l'11emeule che mai, ,~:~e 1·oi non .'<fef,· sol/l>- " f'i[o di 1·ep rimere la SMAN IA lH I ~ NOVAR J •:, t ' IlE 11 oJ-r AùlTA, E ' 'l llO .\IJN,\, I O T'E:;\10 I'I~U VOI CilE u ANIJ I ,\1'E JNCOX1'HO A QUA J,CHI': 0 11 ANI)Jo~ lJ I ~ I .'JA· u C Eill~. , Il consiglio era eloquente, tanto più che ve· n i va accompagnato dall o esempio illustrativo della fine toccata al Med ico Spagnnolo. Lelio, accor to e 1J{'I'Sua.-:o, trasse profitto da quell 'ammonimento, e smise di conferire coi Mini stri Calvini sti. Egli :w· volse la sostanza. della propria. idea negli spl en· dori tli figure rettoriche, dell 'all egoria., che ta lvolta nasconde affatto la faccia dell a verità- almeno per g li occhi miei - ne' suoi scrit t i. La sua prudenza. divent ò proverlliale fra gli 0NI'J' ,\tu, e -ll'austo, più tardi, la proponeva ad esemp io dell a g iovenl ù pa· trizia, che nelle libere diete dell a nobile Poloni a sfi dava bravamente le minacce de" Nunzi Apostoli ci ~ Lutera11i. La gloria del sno no111e rimase come eclissata e si spense a llora pacificamente senza più mandare alcun ragg io di luce. Dal g iorno

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==