Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

30 dell 'Assemblea di Yicen?.<t a. q ne llo dell a sua mort e, segui tn nel 1562, in Zurigo, corsero sedici anni senza a lcun notevn le incidente della sua vita. Prima di morire volle rivedere i luoghi del suo battes imo. ì\l"ercè i hnoni oflici di Melan tone, il Re eli Poloni a, Sigismondo A ngusto, e l'Imperatore l\fassimil iano IT, lo avevano accred itato, nell a (Jnaliiit d' inviato, presso il Doge di Venezia e presso il Granduca di rl'osca,na. L ' Inqui sir-i one, implacabi le, gli contese a nche quest'ult imo conforto: appena toccato il sacro suolo fi eli: \. patri a, egli dovette fugg irsene. I carnefi ci del - l' umana co~ci enza si succedono e s i rassom igli ano. Oggi sono pi ù codardi - e procedono coll ' ipocrisia delle forme legali. Nel suolo di Socino si rivelavano, !-l-enza maschera, in tutta la loro origi na.ria deformil;i . Ma, la veri tà. è piit forte di tutti i carnefici, e de' loro iirapiedi. v. Morto Lelio, suo nipote Fausto, chP: aveva appena ~·e ftre ann i, ne raccolse la superba eredità: un t e:.: di veri, dove sta la più g1·ande tradizione l el genere umano e l'avvenire dèl mondo. La madre d i Fa.usto Socino, Agnese Petrucci , era figlia. del primo .Magistrato di Siena. Dopo una. gioventù dedita. ai piaceri , egli abbandona improvvi samente la Corte brillantissima di Francesco dei Medici, come se la voce di Dio lo avesse pe:·cosso. e per potere piìl liberamente proseguire l' opera dell 'avo, abbandona l'Italia, si ritira in Svizzera e là, dopo tre anni di l'accoglimento, pubbli ca GEsù

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