Pietro Sbarbaro - Da Socino a Mazzini

J)a Sorino a~ 1llazzmi J 7 più bell e, g ravi e importanti questioni che ogg i mass imamente possano esercitare l' umano in tell etto. Alcuni se ne ra llegrano, ed è strano che si incont rino in questa O}Jinione uomini di convincimento appostiss imi , como il Bonghi e il compianto F iorent ino. Altri cons iderano, come il .i\[ariano, supr ema svf nt nra della nostJ.·a pat.ria, l'essere rimasta sut>ers tiziosa e cattoli ca. Il Mario, poi, se ne consola facilmente, considerando che il pensiero italia no col Risorgimento ol t repassò T.Jtttero, Calvino e t u tti i riformatori delle altre naz ioni , con un ricorso a l Paganes imo nell e Arti , nell a Poli t ica, che sarebbe un progresso superiore a quello toccato dai popoli rigenerati da l Vangelo. Lasciando ora da parte la ques tione sulle cause del fatto. l' importante è di vedere se le sorti dell a nazione s i vantagg iassero di quella superstizione dmasta. il retaggio del vulgo. e di quell'ateismo j)aganeggian te che fu il privilegio dei pochi, ed a l quale il Renan attribui sce il Loro disprezzo storico dell e moltitudini superstiziose. ~e la. questione s' ba da g iudicare dall 'effetto. gi udi ce non imperi to dell e umane cose, non vedo come I'Jtalia. abbia da compiacersi di essere rimasta di - visa fra il paganes imo dei dotti e la superstizione deltuagg iOJ' numero; e q ua~ i asso lvere Alessandro V J e la Signoria di ]'irenze per l';u•sassini o giuridi co di Gerohuno Savonarola, la cui eloquenza viene dichi arata frtnalita dal Mari o, e s i cap isce agevolmente perché. Perché se il povero J:i,rate amava la coltw·a, e pt'OJJWvevct. le c~rti, come scrive il Villari 'l - Socino.

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