Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

elettorale conquistato da tutti _i com?a~t~n~i. E grandi e nuovi doveri derivano da questi nuovi dmttl a coloro, che avranno l'onore di dirigere il movimento democratico del prossimo domani. , . . . . _ Con voi ho voluta la guerra, perche con voi ho voluta ]a pace democratica. Per questa, anche se il vostro primitivo pensiero politico è mutato, ~ontinue~ò a ~om?attere. Ma già tutta la democrazia mondiale s1 umsce contro il pericolo di una pace imperialista. Guardiamo prima al mutamentb che avviene in Italia. La guerra aveva scisso la democrazia, così come aveva scisso i partiti conservatori. Aveva formati due fasci caratterizzati rispettivamente dall' interventismo e dal neutralismo. La presenza di una frazione democratica nel fascio interventista ha reso possibile la guerra, ad onta del più numeròso blocco delle forze neutraliste. Se i partiti si fossero divisi in un blocco democratico contrario all' intervento, e in un blocco conservatore favorevole, ad onta della preponderanza numerica di questo, la guerra non sarebbe stata possibile. Tale è il servizio che la interventista frazione della de1nocrazia italiana ha reso all'Umanità. Ma oggi nel paese si delinea una ben diversa situazione politica. Di fronte al ·« programma della pace », avvien~ quel che non era avvenuto di fronte al <, programma della guerra ». Da una parte si va delineando e automaticamente formando il blocco di tutte le forze democratiche che si d_ich~aranocontrarie ad una pace imperialista. Dall'altra s1 ritrovano le frazioni conservatrici dell' interventismo che concepirono la ~uerra_c~m~ mezzo di conquista, unit~ a quelle del neutralismo g1obtt1ano e clericale che non volle'ro la guerra, ma che ora intendono sfrutta~e la vittoria con la stessa mentalità dei conservatori interventisti. Bib 1otE:..:G-.:i '10 Bia'1co

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