=- -ti -=- ètnica; - smembra un'altra unità etnica, l'Àlbanb · - abbandona Fiume alla Croazia, che deve appartener; al1'Austria e non deve unirsi alla Serbia ; - incorpora Sebenico. all' Italia col retroterra, fino alle Alpi Dinariche, che è abitato soltanto da croati; - abbandona indifesi ai croati tutti i nuclei italiani della costa dalmata a sud di Sebenico; - non dà alcuna assicurazione di autonomia ai nuclei slwi e tedeschi che incorpora all' Italia, e non reclama assicurazioni di autonomia a favore dei gruppi italiani, che non si annette ; - non risolve la questione commerciale del porto di Trieste, la cui occupazione per parte dell' Italia crea il contrasto tra la sovranità politica del porto e la sovranità politica del retroterra. A corona-· mento dell'edificio, il Trattato esclude dai ne~oziati la Serbia, e vincola i contraenti al segreto diplomatico, per fare ignorare alle popolazioni interessate il mercato che di esse si compie! Il Trattato di Londra è la Charta del principio di anti-nazionalità ; è la negazione diretta dei principi', che la grande guerra ha trionfalmente affermati. Ecco perchè esso, più che atto di imperialismo, è diventato un anacronismo storico della guerra mondiale, e non potrà uscir vivo dalla Conferenza di Parigi. E bene che il pubblico sia preparato a ciò. Oggi noi vediamo quale grave errore sia stato di non aver legato la Serbia all'accordo preliminare pel nostro intervento. Oggi la Serbia è libera; e i suoi uomini politici se ne avvalgono per tenere un linguaggio ben diverso da quello che tenevano nel 1915, 1916, 1917 e 1918, quando sollecitavano di accordarsi con l' Italia, e le loro proposte erano sistematicamente rifiutate! Non è questa una critica postuma. Lasciate che ricordi quanto affermavo all'Associazione Radicale Romana il 20 febbraio 1915: « La soluzione « del problema adriatico consiste nello escludere ogni forma « di dominio politico- austriaco, germanico e slavo - dalle « coste adriatiche abitate da popolazioni italiane. Questa soBib 1otE:..:G-.:i'10B1a'1co
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