Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

.__40-- espongano di nuovo a simile peri~olo. M~ non. dobbiamo neppure commettere erro~i cont~a~1, ~h7 c~ facciano, nella ricerca delle nuove front~er:, pr_1is:10me_ndi-~!tre all~an~e, a cui dovremmo far sacnfic10 d1 mteress1 pm grandi. Fm qui siamo tutti d'accordo. . . E a parole tutti vogliamo ~nche che 11 « fine naz10nale » sia armonizzato col fine supenore e comune a tutte le nazioni, quello della pace mondiale_giusta e durev~le ; -: fine, che durante la guerra e dopo l' mtervento amencano e passato rapidamente, per opera di Wils?n, 1al. camp? delle aspirazioni ideali a quello delle reahzzaz1om politiche. Ma qui cominciano i dissensi ; e qui io comincio a parlarvi come uomo di parte. Il primo dissenso verte sui metodi più convenienti per risolvere il « problema nazionale ». Noi, di parte democratica, pensiamo che lo si possa e lo si debba risolvere armonicamente e radicalmente, senza bisogno e necessità di tirarci in c,isa non graditi irredentismi; ed abbiamo fede grande nella creazione e nel funzionamento della Società delle Nazioni, per garantire la pace durevole. Gli altri non si preoccupano dell' irredentismo e del pericolo che esso maturi nuove guerre in avvenire, come le ha maturate in passato, perchè non hanno fede che le guerre siano per cessare nel mondo, e nulla fanno perchè cessino: nè credono che la Lega della Nazioni possa garentire la pace durevole, e nulla fanno perchè la Lega trionfi ! Da questo punto di vista più generico, senza entrare in partic~lari, è ~gevole comprendere perchè noi, di parte ~emocratica, ~bb1amo combattuto lo spirito stesso, che informa tutto 11Trattato di Londra. Il Trattato non prevede e non vuole lo smembramento dell'Austria nei. suoi _elementi nazionali; - non prevede e non vuole la un;ficaz10ne nazionale della Jugoslavia; - pr:ved; ~ v_uole,invece, una Serbia ingrandita e un' Austria d1mmu1ta; - smembra la Dalmazia, che è una unità Bib iotE:..:-G.:i '10 Bia'1co

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