Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

1911 qua·ndo si trattava di assicurare ad essa un primo pass~ verso il suffragio universale. Due sole volte .ho a.J?pog: giato il nefasto uomo di Dronero,. le due v~l~e m cut egh captò la libertà mia col proporre riforme politiche a favore del proletariato. . . . . . . Il suffragio allargato a1 co~tad_m1e _bra~~iant1 non riuscì gradito ai signori .del coll:g10 d1 Galhp?h. Pertanto no~ ho io colpa se la mia c~nd1datu~a. ~rovo toll_eranza ~ra 1 signori, avversione tra 1 cont~dm1: Certo 10 caddi nel 1913 per aver votato il suffrag10 universale. Rinnovamento della vita pubblica nazionale. Ed eccoci ai due maggiori problemi. che nascono veramente dalla guerra: l'uno di politica interna, l'altro di politica estera. L'uno addita a tutti coloro, che hanno vissuto questo tragico momento storico, la necessità di rinnovare la vita pubblica interna: l'altro addita a coloro sopratutto, che hanno vissuta la guerra guerreggiata e alle famiglie dei morti, la necessità di conquistare, nei nuovi rapporti internazionali, la pace durevole. Alia soluzione di questi due problemi la democrazia deve far convergere l'arma del vecchio e del nuovo diritto elettorale. Leggevo testè che l'on. Turati in un recente comizio a Milano, ha detto che noi interventisti abbiamo voluto e fatto la guerra .... contro Giolitti, e che faremo la pace .... per Sonnino ! La spiegazione per così grandi avvenimenti storici è alquanto piccina: l'amore del paradosso trascina l'uomo. Per quel che riguarda la pace dell'on. Sonnino. dirò tra poco. Per quanto riguarda l'on. Giolitti, la verità è queBib iotE:..:-G.:i '10 Bia'1co

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