Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

-33democratica. Da questo crudo dilemma non si sfugge. Ed io non intendo sfuggire. Anzitutto, come semplice punto di partenza, convenite con me che la lotta di classe, tra lavoratori e proprietari, non si manifesta nel momento della produzione. A tutti giova, al proprietario, ai contadini, ai braccianti ed anche agli artigiani di città, che alta sia la produzione e alto il prezzo dei prodotti della terra. Epperò la mia azione in difesa della produzione agricola meridionale giova a tutte le classi sociali, comprese quelle dei contaaini e artigiani. La lotta di classe si manifesta nel momento della ripartizione del prodotto tra proprietari, contadini e artigiani. Questi cercano di ottenere più alti salari deprimendo i profitti ;·quelli cercano di tenere alta la rendita deprimendo i salari. Ebbene, nessuno mi ha mai sentito deplorare che il livello dèi salari fosse alto, in confronto della rendita del proprietario o del profitto del fittuario ! Ho deplorato e deploro, bensì, che i nostri contadini non lavorino una giornata di 8 ore per realizzare un salario corrispondente a 8 ore di lavord, ma si limitino ad una giornata di 6 ore contentandosi di un salario corrispondente a 6 ore di lavoro ; perchè questa usanza diminuisce la produzione totale a danno di tutte le classi, e limita i guadagni degli stessi lavoratori. ·Gli alti salari sono la condizione dell'elevamento materiale e morale della classe lavoratrice ; ed essendo questa la classe più numerosa, il suo elevamento porta con sè .automaticamente l'elevamento di tutto il paese; e questo rifluisce nuovamente a beneficio, anche economico, di tutte le classi, compresi i proprietari. Ed è perciò che sono sempre stato e sono fautore della libertà di organizzazione e di sciopero. Questo diritto proletario, anzi, fornì il programma della mia prima campaBib 1otE:..:G-.:i'10B1a'1co

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