Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

-zrTerre asiatiche e vecchie colonie. Ma ciò non basta per sistemare il problema coloniale. Oltre le colonie tedesche, vi hanno le terre asiatiche che saranno sottratte al dominio dell'impero turco ; e poi vi hanno le colonie appartenenti già alle altre Nazioni alleate, associate e neutre. Le terre asiatiche non sono paragonabili nè alle colcnie africane, da una parte; nè alle Nazioni europee, dall'altra. Si considerano come un quid medium soggetto pur sempre, come bottino di guerra, alla ripartizione tra i vincitori. Per esse, più che mai, bisogna adottare il governo diretto della Società delle Nazioni e scartare lo spediente del mandato. Con ciò verrebbero a un tratto tolte di mezzo le rivalità politiche dei numerosi aspiranti; e sarebbero eliminate le preoccupazioni di future rivalità politiche tra gli associati di oggi ; sarebbero invece accresciute, sulla più vasta area del territorio comune, le possibilità di libere combinazioni del capitale e del lavoro per il più economico sfruttament0; e si darebbe carattere puramente economico e civile e amministrativo al Governo della Società delle Nazioni ; e questo sarebbe meg!io accetto alle pof'olazioni semicoloniali e seminazionali, e potrebbe più facilmente essere modificato e attenuato successivamente, a misura che i popoli indigeni si mostrassero capaci di autogoverno. Questo regime non escluderebbe accordi speciali e secondari o temporanei, per fare a singole nazioni, cioè ai bro Governi, concessioni particolari per lo sfruttamento di miniere e di terreni che potessero fornire materie prime. sopratutto nel periodo della ricostruzione industriale .dd dopo-guerra. In generale è erroneo che, mancando la sicurezza del dominio assoluto e duraturo, la madre-patria non Bib iotc~.1G '10 Bia'1co

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