Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

18 -- T:-attasi dunque di una grande vit~o~ia del _principio; ma di una attuazione territorialmente limitata d1 esso. Bisognerà forse accontentarsene ~i fr~nt_ealla ost~i.tà del vetchiume politicò, nazionale e naz1onahst1co, che. rngombra l'atmosfera della Conferenza della Pace mondiale. Ma non deve tacersi che l'organismo nuovo nasce con alcune gravi manchevolezze di principio. Tra le quali questa: che il demanio territoriale della Società delle Nazioni si formi per diritto di conquista, contro il vinto. Se il nuovo ordinamento è superiore al vecchio, dovremmo augurarci che domani il nuovo vinto sia la Francia, e dopodomani l'Inghilterra e poi - mettiamola ultima! - l'Italia. V'è in questo primo esperimento un germe di contraddizione, che deve lasciare perplessi tutti coloro i quali sanno rendersi contD della portata pratica, anche nel lontano futuro, di ciò che oggi può apparire con meno scrqpolo dottrinario. La stampa tedesca è insorta contro questa spogliazione territoriale; la quale, avendo carattere economico di azione continuativa, alimenterà giornalmente il desiderio della riscossa. Il popolo tedesco si rassegnei1 più facilmente alla perdita politica dell'Alsazia Lorena, che non alla perd~t~ icon_o~ica.d~lle col?nie, perchè questa gli crea una posmone d1mfenontà e d1 dipendenza industriale e commer- ~iale di cui sentirà continuativamente, giorno per giorno, 11 danno e la offesa. Del resto, non è forse vero che la Francia si e:a più facilmente rassegnata alla perdita politica dell'Alsazia-Lorena che non all'art. 8 del trattato di Francoforte c!ie ~eimponeva perpetuamente di concedere alle importaz,10n_t1ede_sch~la ~laus_oladella nazione più favorita ? Perche d1ment~cas1c~s1facilmente il passato ? Non ~rede _11Presidente Wilson che il regime coloniale a?ottat? 1_nodio alla Germania sia per diventare una causa d1 conflitti ? Nel!' interesse della pace giusta e durevole e nel!' inteBib ioteca G '10 Bia'1co

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