Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

COLONIE E SOCIETÀ DELLE NAZIONI ' (L' Unitd, B febbraio 1919) La porta aperta coloniale. Ne L'Unità abbiamo più volte, e prima dcl nostro inter~ vento armato, posto tra i fini supremi della guerra da conseguirsi nel Trattato di pace, il principio della porta aperta coloniale. Nel nostro programma della p·ace çiemocratica quel principio rispondeva all'altro della r.idutione della barriera doganale tra le Nazioni europee e ne .era la nat~rale integrazione (1). Esso inoltre, per ovvie ragioni, è suscettibile di attuazione più rapida e completa, che non il ·libero scambio assoluto tra le vecchie nazioni soggette da lungo tempo al regime protezionistico. (1) Vedi il mio "DrséoRso ELETTORAI,E » del · i'5 marzo 1915, pubblicato nell' Unitd >> del 19 marzo e riprodotto· in' La Guerra Europea, pag. 28 e seg.: "Noi vogliamo che il riuovo " trattato di pace obblighi tùtti gli Stati a ridurr v le spese mi- « litari. Noi vogliamo che nel nuovo trattato di pace tutti gli "Stati civili si obblighino a ridurre gradualmentc.·le barriere « doganali. Noi vogliamo che hel nuovo trattato di pac€. sia «riconosciutala libertà dei mari. Noi vogliamo che 'nd nuovo « trattato di pace sia adottato il principio della. :porta aperti\ 11 in tutt~ le coloni~ ,1, . · · • . Bib iote~a G 110 Bia'1co

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