Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

- 13 - Le riforme politiche. Da questa nece~sità la democrazia dovrebbe attingere enèrgia per esigere tutte le riforme politiche, che valgano a democratizzare realmente lo Stato : cominciando dal suffragio nniversale maschi.le é femminile. Certo non è il caso di esagerare la importanza delle riforme elettorali, poichè in esse si trattano sempre questioni di forma, più che di sostanza. Ma oggi la sostanza è data al popolo dalle sofferenze, dalle osservazioni, dalla critica giornaliera di quattro anni di guerra che valgono la esperienza intensificata della vita di una generazione. Anche chi è più adusato alle osservazioni e alla critica, molto può imparare da una conversazione con un soldato reduce dalla trincea, o con un membro della sua famiglia, restato in casa a soffrire e a vedere come le autorità hanno distribuito i viveri o concessi o non concessi i sussidi e gli esoneri e le licenze, e come si sono imboscati i figli dei signori, e quel che hanno guadagnato i fabbricanti di cannoni e di munizioni, e quel che si è sperperato in sinecure di ufficiali e IDzio di soldati all'interno del paese .... La guerra è stata combattuta dai popoli; ma la politica di conquista è stata preparata nel segteto da quei soli gruppi, i cui interessi materiali e i cui ideali politici avevano bisogno della guerra e della minaccia continua della guerra per prosperare. Le riforme politiche di carattere democratico, sottraendo a pochi gruppi interessati il monopolio della politica estera, e trasferendo questa parte essenzi~le della politica alle assemblee popolari elette a suffragio universale·, mirano a realizzare il principio <' che a decidere della guerra sieno chiamati coloro çhe la ~uerra· debbono sostenerç n, Bib iote~a G 110 Bia'1co

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