Antonio de Viti de Marco - Problemi del dopo guerra

m compenso la matetia prima delle industrie; in cui sono occupati. Lo Stato non ·deve contrastare il diritto elementare dei lavoratori - l'antico diritto di andare e venire - che è stato la prima ·conquista delle libertà individuali. Deve assisterlo e assecondarlo. Deve sopratutto concludere accordi internazionali, che assicurino ai nostri emigranti il rispetto del carattere _p.azionale;gli stessi diritti civili, che spettano ai cittadini del paese di immigrazione, e un trattamento di perfetta eguaglianza coi lavoratori indigeni in materia di legislazione sociale ed pperaia. · ·E la occasione immediata e la sede più naturale per realizzare questa aspirazione di giustizia umana è il Congresso della Pace, Istruzione pubblica. Un altro problema pre,bellico, che la guerra ha posto in particolare rilievo, è quello della istruzione e della educazione di tutte le classi sociali. Durante il conflitto, la propaganda per far intendere 3:lle masse popolari le ragiGmidella guerra ha trovato l'ostacolo maggiore nella lorn terrificante ignòranza. E la stessa borghesi,a intellettuale, armata tutta di lauree universitarie, ha preso il programma dell'intervento o della neutralità più per imp,ulso di interessi contingenti, per sentimento o per tradizioni o per istiI1to; che non per conoscenza dei· problemi politici, storici, geografici, che· erano in giuoco. Le classi industriali si sono gettate a fabbricare armi e munizfoni e a trafficare con amici e nemici, solo perchè i loro profitti sono stati..del 100,. •o del 1000 %, sperando che questa èucéagna transitoria continuasse dopo la guerra con dazi dQgan~li, con monop_olie forniture di Stato ; ma non hanno Bibliote:::aG '10 Bia'1co

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