D. Barbacciani Fedeli - Prolusione alla solenne apertura degli studi nel Ginnasio di Forlì ...

8 pot.tantissimò periodo, ne fa discendere la vita più breve. negli .uomini · del di lui secolo. Dimostra che quando il: bambino comincia a balbettare, e che tutto appara coll'!imita.ziohe, tnal si addice·· a ge·Rtil costume abituar-. lo a ·pro'nuu9iar parole tron€he, chè il patrio liòguaggi.o deturpano .con vizi stranieri, ·memorando che il J p:Urgato .favellar di Cornelia . giovò alla facondia de' G,racchi, e il bell' .eloquio d' Ortensio ebbe· principio tr.a ·le braccia paterae. Finalmente addìta,, .In .caso di assoluta impotenza della Madre ·all' allattamento~ · \le opportune regole per la ·scelta di una buona nutrice, e il metodo da seguirsi con tanta n1aestda e preèisione, che non .lascia alcun che a desiderare. Ma troppo lungo .io sarei, se tutti enumerar volessi gli utilissimi inseg.natnenti di .quell' aureo trattato·, cui attinsero coloro, che dietro a : Lui scrissero in codesto argomentQ, e che assai · valse acl.. .innalzar ·Mercuri al e a tnolta rinomanza. Per la qblal ·.cosa. reduce. in seno alla patria, ciascuno lo risgnardava qual novello I ppocrate, o Galeno, e d.a Lui solo ne' morbi · più oscuri · ottenea con sicura diagh.os,i la hrant.ata sa;late, .allorehè avvenne in questa ciuà la bisogna d' inviaJie un legat.ò al Pou<tefice Pio l V. per soste11erla e .difenderla ne'· suoi . diritti. Sec.ento erano gl' ·individui, d.a cui trars.i pdteane l' el.ezione, ed alcuni per dottrina, per ·nobiltà' e per ogni maniera di virtù rClliarissimi. Il Magi- · strato prescelse a .c9tale important~issirno uffi~cio Girola-. n1o Mercuriale, assai giovaue d' età, ma di senno niaturo, giudicandolo il più atto fra quanti eranvi di glf.ave autorità. l~e rjcusò indarno il Candidato l' onorevol.e inenrico, il quale poscia adempì con tanto decoro, che il Sotn1no Pontefice, e la Ro111ana Corte l!l10[il solo ritnasero sor.pre.si della rara ·eloquenza , spiega ta i n una d o ttiss.itn.a orazione, n1a ben' anco · della prudenza ed umanità, con che fra tnui gli altri si contraélistinse, e non senza almtnirazione ed invidia. Nella qual legazione egli seppe conseguire a pro della patria sua non piccioli vantaggi. L' alt a fa ma ch e i n quella 111 issi one egli errasi a cq u istato, lo fe' ben presto chiamare alla splendida corte del prinG.ipe Alessandro Farnese, Card-inale di S. R. Chiesa, e Mec.enate amplissimo di tutti i dotti, c·he raccoglieva intorm'() a sè J e largamente ricotnpensavali~ e fra qnesti M.ercuriale eccl issò lo splendore d' ogn' altro, e fu il

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