D. Barbacciani Fedeli - Prolusione alla solenne apertura degli studi nel Ginnasio di Forlì ...

PBOLUSIONE . )l l.#~ ~ t l ~6 l ALLA SOLENNE APERTURA DEGLI STUDJ NEL GINNASIO DI FORLÌ DETTA IN LODE DI GIROLAMO MERCURIALE IL GI ORNO 5 NOVEMBAE I 83g D.4L PROFESSORE DARIO BARBACCIANI FEDELI CAVALIERE DELL' ORDINE DI SAN GREGORIO MAGNO DECORATO DA S. M. l. R. AP. DELLA GRAN MEDAGLIA n' ORO DEL 1\1ERITO CIVILE DI PJUMA CLASSE E SOCIO n ' I LLUSTRI ACCADE1\1 IE SCIENTIF ICHE E LETTERARIE . FORLI PRE~SO LUlGI 130RDAND JNT 184o.

J • ' ' ' .. AGLI • l ' ' 5 '. l ., • STUDI D'EL GINNASIO DI FORLI ' ' l . ~ , l ' PEL MDCCCXXXIX E XL. ' l 1 l -·- Un'uomo d' iugegno straordin~rio, che nella difficil' arte di guarire, in quell' arte divina che gl' infermi toglie alle fauci di mor~e, e li riconduce ad una novella esistenza, avanzò i medici tutti del secolo in che visse, e lasciò nelle di Lui opere monumenti· perenni di un 1nerito singolare, e di una vastissima erudizione; un uolno che fiorì nel secolo X VI, e che a questa di lui patria, siu da quell' epoca illustre per tanti personaggi in Europa famosi, aggiunse pure nella medica scienza cotanta gloria e splendore, da destare l' invidia, e l' ammirazione delle più colte nazioni tra loro gareggianti, onde averlo nel suo seno; un uomo in fine che non so- ]o fu insigne n1edico, precettore, e filologo, ma pur' anco eloquente oratore in difesa della di Lui patria, di cui sostenne con onore ed utilità i diritti presso la S. Sede, fia setnpre degnissimo di nostra commemorazione. A questi tratti; o Signori' voi ben ravvisate che l' animo mio è tutto inteso a ragionarvi di quell ' altissima mente di Girolamo Mercuri ale, vostro preclarissimo concittadino. E chi di voi potrebbe a cotal nome ·un tributo negare di reverenza, e di lande? Se Plutarco, dopo due secoli e più che la città di Cheronea di Lui patria sottratta venne da ·minacciante pericolo, credè ufficio d' animo grato e riconoscente narrar la vita, e le gesta di Lucullo, che con atto di meritata giustizia ne fu li- .heratore, persuaso che un sol beneficio alla patria ren-

6 duto obblighi i viventi cittadini, e i futuri, chi non vede che il Rom~no Duce . era stpt}ni~ro !!Ila pìttà di Plu.. tarco, e che ·Girolauio Mercur{ale 'nacque in· questa terra? Che non un sol beneficio, ma infiniti ne trasse Forlì dal] a prof9n~a sapi~nza ,ii sì , gr~n(f. uomo? Con , più ragione . adunqùe imitar' debbesi ~ da ~ ndi'. r antico ' esempio, che primi dierono un Pericle in Atene, u!l Puhlio V ale rio Publicola in Roma; ~seLnpio che ci guida a satisfare in pàri tempo ad un . debito .. comune di gratitudine, e ad accendere in petto della studiosa gioventù (bella speranza della patria ) il santo amore della virtù, e delle scienze, che rese il nome degli avi nostri immortale. E dove meglio poteasi adernpiere all' ufficio propostomi d' onorar la tnemoria di un celebre Forlives e~ il quale visse una vita scientifica, e religiosa, (e dirvi non saprei se rpaggi.ot;"e ·in virtù, od .h1 ~apere ) · c.he: in questo s antuario..delle .lettere, ,e delle scièoze:, dinan7.i , a. voi, Eccellen~a Reve}."~~ldissima. , di . t,Q.tte le ottime discipline esi .~io . proteggi,tore e c lilStode, a vo.i , p.restan tissimi Coll,eghi, lJ dit9ri ,, e .GiovaQi ornatissirr1i; che accesi del nobile desiderio ·9-ellSl sapienza qui accorrete a ricercarne i s.etni '· çhe potranno ut}. , dì germogliaodo rendervi utili a v.oi stes.'?i, alla patria, allo Stàto. .JSe per ~n lato mi scoraggia nel · dire la vastità dell' argome,n ~o, i1npossibile a circosqr.\versi ne' limiti di ;una ~reve orazione , per le l'l)olte opere che pubblicò, m' inanima per l' altro il riflettere. ch,e 1\lercuriale in ogni parte fu grande, e. che ogni po' ch' io ne dica, sa,ra bast~nte a signi~carvi la di Lui rara grandezza. N acque Girolan1o in Forlì il 3o Settembre del 153 o, ed ebbe a Genitori Giovanni Mercuriale, e Camilla Pungetti, i quali discendendo da onorate antichissime famiglie di questa ·cjttà, ogni cura si dierono per un'ottima educazione fisica e morale del loro dile.tto figlio. Fin dall~ pueri]e eta fe' .mostra il giovinetto d' acutissimo ingegno, . e .ciò che non è comune, di ardente amore allo studi~~ a talchè sin d' allora vidde ciascuno brillare in Lui un . raggi q di quella luce, che dovea diffondere un giorno in .. Eurppa tutta. Divenuto più adulto, e compi t o il corso delle umane lettere con istré\ordinaria rap.idità, e sorprendente profitto, si die' a coltivare pro."'\

fondamenta · la filosofia, le matematiche, e la greca li~­ gua; ed in esse pure, ch' ·esigono mente grave, incredibile fatica, e lunghezza di tempo, tant' oltre · progredì, che in breve ne addivenne ai di Lui ·colleghi maestro. Ai voli di quest' ingegno sovrumano i professori, i letterati, i congiunti, gli amici d' alta meraviglia compresi 'adoperaronsi d' ogni maniera, onde il padre di Girolamo, vinta la repùgnanza del cuore all' allontanamento di un figlio sì caro, lo inviasse all' Accademia cele.. hratìssima di Padova, ov' egli per accl~mazione laureato venne in .Filosofia, e poscia dal Collegio Veneto in medicina. ' Nel 15 5.2, terminato appena il quarto lustro, mentr' egli era scolare in Padova, diè in luce il primo di Lui parto intitolato Nomothelasmus, ossia la maniera di alla tt:are i bambini; operetta di argomento peregrino, d~ in1m'ensa erudizione, e che racchiude i più sani preç_eu,i pel governo de' lattanti; precetti pur troppo dalla societa trascurati, per la qual cosa, egli dice, derivano pessimi costumi, incurabili malattie, e morti premature. lmperciocchè la felicità od infelicità della vita umana in gran parte dipende dal gittarne bene o male le fondamenta, ed è perciò cosa importantissima che l'indole tutta, e di essa l' imagine s' informi col latte, donde trae il suo incominciamento. Uopo è adunque che il latte sia di buona qualità, perchè al dir d' Aristotile e Platone, egli è il sangue de' hamhini, che costituisce la vita ed il corpo de' medesimi, nè può esser diverso dal corpo, e dalla vita di chi loro lo porge. La Madre è l' ottima fra le nutrici, siccome quella che lo alimentò uell' utero col proprio sangue, ed a cui la natura preparò un umore, qual conviensi alla fisiologica condizione di un neonato, c perchè invano potrebbonsi sperare in altrui le tenere cure, e gli affetti di una Madre. I n iqua dunque e snaturata colei, che strappar si lascia dal seno il proprio figlio, per affidarlo a donna vile e mercenaria, conculcando il sacro dovere, che Iddio, e la natura impongono di a1lattare la prole, ed esponendosi in cotal guisa ai gravissimi danni, che alla n1aterna salute derivano dalla retr0cessione del latte. Vien quinci ,slatuJto da Mercuriale l' allattarrtento a trenta mesi, od almeno a due anni~ e dall' essersi accorciato questo im-

8 pot.tantissimò periodo, ne fa discendere la vita più breve. negli .uomini · del di lui secolo. Dimostra che quando il: bambino comincia a balbettare, e che tutto appara coll'!imita.ziohe, tnal si addice·· a ge·Rtil costume abituar-. lo a ·pro'nuu9iar parole tron€he, chè il patrio liòguaggi.o deturpano .con vizi stranieri, ·memorando che il J p:Urgato .favellar di Cornelia . giovò alla facondia de' G,racchi, e il bell' .eloquio d' Ortensio ebbe· principio tr.a ·le braccia paterae. Finalmente addìta,, .In .caso di assoluta impotenza della Madre ·all' allattamento~ · \le opportune regole per la ·scelta di una buona nutrice, e il metodo da seguirsi con tanta n1aestda e preèisione, che non .lascia alcun che a desiderare. Ma troppo lungo .io sarei, se tutti enumerar volessi gli utilissimi inseg.natnenti di .quell' aureo trattato·, cui attinsero coloro, che dietro a : Lui scrissero in codesto argomentQ, e che assai · valse acl.. .innalzar ·Mercuri al e a tnolta rinomanza. Per la qblal ·.cosa. reduce. in seno alla patria, ciascuno lo risgnardava qual novello I ppocrate, o Galeno, e d.a Lui solo ne' morbi · più oscuri · ottenea con sicura diagh.os,i la hrant.ata sa;late, .allorehè avvenne in questa ciuà la bisogna d' inviaJie un legat.ò al Pou<tefice Pio l V. per soste11erla e .difenderla ne'· suoi . diritti. Sec.ento erano gl' ·individui, d.a cui trars.i pdteane l' el.ezione, ed alcuni per dottrina, per ·nobiltà' e per ogni maniera di virtù rClliarissimi. Il Magi- · strato prescelse a .c9tale important~issirno uffi~cio Girola-. n1o Mercuriale, assai giovaue d' età, ma di senno niaturo, giudicandolo il più atto fra quanti eranvi di glf.ave autorità. l~e rjcusò indarno il Candidato l' onorevol.e inenrico, il quale poscia adempì con tanto decoro, che il Sotn1no Pontefice, e la Ro111ana Corte l!l10[il solo ritnasero sor.pre.si della rara ·eloquenza , spiega ta i n una d o ttiss.itn.a orazione, n1a ben' anco · della prudenza ed umanità, con che fra tnui gli altri si contraélistinse, e non senza almtnirazione ed invidia. Nella qual legazione egli seppe conseguire a pro della patria sua non piccioli vantaggi. L' alt a fa ma ch e i n quella 111 issi one egli errasi a cq u istato, lo fe' ben presto chiamare alla splendida corte del prinG.ipe Alessandro Farnese, Card-inale di S. R. Chiesa, e Mec.enate amplissimo di tutti i dotti, c·he raccoglieva intorm'() a sè J e largamente ricotnpensavali~ e fra qnesti M.ercuriale eccl issò lo splendore d' ogn' altro, e fu il

più.. car.o.. e vep(lfato, a talch~ lo volle compagno de' sioi viaggi. in. Siçilia , i quali procllt.r.arono allo . stud.ioso gio... V.a~~ ; l' aQqpi~ttO 1 di preziosiSsimi libri grecÌ1 ed. infinite cognizioni.. . · . .' \ ~ , . I}. di _, tu.i ese.rcizio della. medicina ,clinica:in ,Roma.'f,~ prospex.q .cotanto, e ~i lo pose sovra il li ve~lo ~e' .Medici i p il). repu~;1ti1 , c.he nor.t era vi morp o <H · qu~lç:Qe violen"'i za , trll: i P~tri~ii ., gli Ambasciatori delle cor~~- ' i Prjnci"" pi1. i Cardinali, che non invocassero il. cpnsjgl\o, o l' e(.,· ficac.e. assist~nza di Mercuriale; assistenz~ che . pr.estò in pari tnodo al ricco ed al mendico, il perchè dai Roma... n,i .veneravasi come una divinità tutelare dell' altrui sa.. lQte ., e il Senato lo innalzò con tutti gli onori e privi· legi nell' ordine insigne de' Patrizii. A quest' altezza egli, g,iovane ancora, soHevato non venne da cieco inJpulso d'. in$peratjl fortp.na, che soventi precipita a rnezzo i. più a~'bizio.si cb~ sa vii, m~ . cautap:1ente misurando, e con. si'~'" c~r~ ,p re~t~~~~ discprrendo tutte le vi~. , che guidatlO · al possedimento di que,la p.rud.enza, ch'_ è ,sjgl1ora degli e~ vçnti, , e . in ~ c4e stassi la ·vera. medica d,ottr;.ina. . ·J Prqpaga,tasi di Romp in Italia tutta r la .çelehridti. del d( L\li .t nom;e, non la~ciossi alcun mezzo .intentat.o dalla Ve n et~ 1\epuhhlica p e~ ottenere un sì . pre,zio~o ~e~orQ ., e ·~#n~Jrnen._te potè riuscirvì, chiamanqpJo.. ~H;\ .lpt.iqlé\ .çatteilr~ . di me.dìcina in P~dova con deco1·pso _ pn,o,r-p~·io. 11 9 , ~ovejllbr~ ' del , l 56g 'l die' in.cominciamm}tq r al\·~ l s.u.e l~ zion i in.·. quell~ illustrf!~ ~ccademia con[ :Jl~ ~J,~~ntiss1ma e dotta pro~~1s.ione, c,he terminò cpn ~<;> { ~\fep,ix~q0d~~; p~:u, d~nti uditori• . E.f cl1e, dirvi potre.i Q.~Il; i~poq~~~i i<ih~ Je~~ posterio.rment.e, :e · nel pratico esercizi Q 1· · :V.i :h~s~j · ,~glp ~~ i\ sapere:, eh.'-egli.· sorp,assò d'. assai la fqm" e1 1{), :., gl,olli~ . ~· un Fracanzan,O: jn det.ta ~aq~dr~ a Lui :Jlred~ce-sso,t~, :~- che la medica repub.h.lica , te.nev.a iu .conto. ~i ;Clin}QO, ,s~m~ m o , e maestro. < . . · :-.- . : : ·;•·, . . ! ·Hd E(a . d~.cor~o apE~na ~l second' .anno d\ _iJ;lsegna.tneJ)tQ in Padova ., , che g i~ l' Europa intera lo salutaVé!1·col; n Q~ me di 1~ovello E.s~~la.p.io , , allorchè c~H,de) in : . ~ré:lvissiJ)l~ morbo , l'. augus~o I)Dper.ator.e M assimili ano - II., . il · q~a~ le, mosso_ d~l griùo stt;;tordina:do di Mercuriale ;,) lo fe't to$tO , chiatnafe: a Vienna, . o ve si r.ecò~ in · ttitta., fret.- ta, per, sa,ti.s{a~~e al . desi.derio, ed . alle speral)z..e:.del. ~ guer""r riero'" Monarca.· Il di Lui . sospirato arrìvQ . , alla .1\~g&iA ~

~o de' Ce~ati ''frt ·sì ,card ·e · g~adite.f, ·qttanto · a gr i~~furmi · stio1 es~e~ ·?a~a ··el ·grall:ita · la't s.a~· ute·; e' pdscia ~ cn' ·~&be t .on -se~ vera 11abaHsi ~ Wi:sdopetiol la :: ca usa e· ·sede:aeHia 1 ti:t~là t.H.a , ·la combat~è ~aloro~a tn e ~te e l a vi~se ?ontro l' espéttaz~'one t1hiversale!i I P'ét •1st' dìffieih~ ~ ·risana me ti to'Jeltenn·e ·1\'I•etcuri a1è i ·doni. :&'•, d~t~i . ' ,~er.rere · e · sp~~h~ di piett~e ~re:dbsi1~s it$l_e · ~ rare, d1 !Jy:a!st · d htg'ento , é ,-d · ot·o·; ed altrt: · pt•es~n t~ ,dr gran vallore ~ l non ' ·che onòri ·si'ngòlari•ssimi ,. r estiltanl:ì .l da ' nrr Hìplottici i,,.• jtt J ch'e 1l ··redìvi:Vd l't'l1'J?e1· a' toi~e ' a I~tt ì · do1\fetr il t ti'tolo1 ' tli ~) Gbnte'1 e ·e avDfi!et·e: ..c·ol) ·~ pt.mHt 4.iaeoll:à i d·t ' 1e.:.: gitvi-rrt are ·ii :fi gl t '~ si)nni , l <li · ere r ; ì'/tJ(;)t>t:~-i.tì !i·n ~tll~ l ~c h1ta , e ~ l.._"- a u c~ 1i1 '>N t~t'-a . ··n);fl ··h·! .P~tei.Js_Li~ ·q~fj ~:rip'f;ltl\ \ì'i, o: g·i61V a!n i'! o,··h· t ·~~s'ih.:.. i ; L[ ì te~1erc •·'Cd d .. a~fet~ ttcY:~e l).~u o te ·d'èl-: r Al.rg 69t\)· l il\·t~j·'{ a·rlca . alt: ~Hi'ò . t~ i i è t. t o 1 ' M 0·L1 CUf'~L Ìe•'if'i v<01te hell di1~ar,t ftsi \èraJiJ: Jn i~, eh~· pu1 ·d i ~<l( ~glé te, •ele -v~ t;\.€Ìi0tvi · don{ia: n.(ein t e···allui'nob.~lt.~ ·e· ~~~1 i~e.~ za della · i~e>·~tr~ l ph)·~·~ssio.ne~ ~ st éJ cèend etJ.b~-e " Hl;. 1 ·v 0 1··. qu-eHa !fà vlNfà d atnot~ ~l pe'r t! la·Jsa-· pÌ "ttza· ,- ' eh, a. t~ e .Ì~ 1 ~~~lo ' del:. ~:o.S tr<;> ~~~lC ~ ttia~I't10, • e :èhe' degno ' lo res~ . dt :ta nti prerrtn' .ed '··onorL l Il () J :. :· l 1- . r· ) Resti tulttisi · 'il'H' Aécade'm;ia·, di !) Padova, Jdfte l·ne·) atie~a- , . .. . . va l il · ritorno , ella · r·ivestì i,f prirtiiero lustrò ·· ìe -~splériu1?r~~ ed · i mtrìensa' :fu 'la letizia · de, sù.òi 'discepoli ;, è ~di ~ tutta la' città, la · quale beln sapea .per prova _dì ,a\*e1 rè ti 'ti : L~di · ~') i.i. talieo Ippocrate, :che ' nelt:a ~:curazione d·e~ ìnor:&i( 'iilò1n .tap-1 p·oggiavasi al pr~stigio d'i· lusinghiere ·. e fallaci : tèoric~e, ma bensì àUe · osservaziotii, ed ~i fatti registtati dall' ·an-. tic a,~ sapi'èt1za. FJ!i di '. vero ne p e :'di: ~ui' ~otper-e' ' di .mtedicina clinica·; 1 'ne'lìl~é{'/~dns~lt!atzibni · · e· 1'tisp· ò'ste 1 inè·dibhe chiara ... · l t l • l ~ethe tt~let)asi}:~~' ~g:lF s1c1rtìpf.~ 1dt1tairò '}si-'' tenne ~da qtiel- ~ l'l am}?ìzi.osa l 'vàrti tà y : )~ 1heJa •dìsè}fpi~o uell' ' àr,te : ii.ost·rtf spin-1 sé· ptir' a ileo le thenti J::piu; s'uh'lirrli . ad• i~agi'l\a·~e . spesso nuove ip1 otesi, e' nu'ovi sìsterni 1 'di 1ined:icàre·,. 'i quali posandb sòpra ba'si mal · ferrrle :e" sicnre:; rha n!nJù t \:l tti, alla fa ce dell' esper_i,enza e 4e11 a ragione, in coH·tra t o una più- & mého · rapi·da.. ; cadutà. 1R!ilc'cò déHa:1.. greèa i dottrihaJ ad essa di ' prefe1·enza s.i attenne nèl pr~tico ' es·eroizit>; e la : rese più bella con l'e proprie ·· osserva ~'i"oni, 1di cui giova- :r;onsi . i · medici posteriori. lmperciocchè consigliò soventi . :fiate nelle ·croniche nla]attie r uso . troppo negletto l d'egli umettanti e rinfreSèanti, discoprì la · causa-delle frequentissime ipocondrfasi, derivanti dal lusso sempre crescente·, quella delle lussazioni dipendenti da cause irilerne t

I t qfliella: · della soverehia mobilità della lingua·, e ·finaHné)ì·... te ìdella · febbre ·petecchia;Ie: Questi peregrini . insegnarnen~ ti 1 'sviluppati- : nelle · anzidette consult·azìoni con robu·st~· argomentazlioihe, lo: dichiarano =sperinleritatissimo ~ rt1:edi-· co .r ·e ·nòO: stJhiavo · imitatore de' Greci, e ·degli Arabi (siccome ·vu.òlsi da straniera·, invidia rappre.sentnre) t]:uantunque volte a Lai\, ·della n 'atura de' 'morb.r ·· ·Scrutatoré so.rcilissirno, .:parlavano ' i· fatti in a~Itra guisa. : ·1 ·: . ,··__. -r.~.~ II · t;ranato, c }le . lpnbblicò · sulle)· malattife ~ cutahee .,, sinò~ a ·quell' epoca dai ·medici · trascurate,. ot 1par1 ·la lorò · le v r.:.· ' • ' • f • • • ta, !o. 1pel , timore del ·con:tagio in· esS'é.{ :f"Veq_uente, o 1 perr «juell' apparente s()rdidezza ·e mal' ~·dore, ·di · che: ,riv:e~nH- · no il 'CGrpo, ; fu · ~·l :fndmo ,~ che ' correda tè.· di' belle .ò:esevi~~ zio n i e considerazioni venne in luce nel t6o I. · con :un•i: versai e applauso ·:de' idoiti. Per due ' sècoh e · mezzo 'egli ser-vì . d~ istruzione ai •: studiosi·, e • di · fa ce ai .Cii n ici n·ell.e: piq '.oscure di·agi~osi, . ed · egli solo · ~i schiuse ì1 sentiero d'a se.gtl.irsi a·i Lor.y.; a:i Sauvages, e · all' · inst'qncabile Plènk , che ne retti:6.c·arono le classazioni; e •le an1pliarono: Scris·- se pure sùi veleni' 'sulle ;m ala ttfe de'·fàncitt l'li ' sulle ~ a f-. fezio'nÌ . degli occhi · e degli . orecchi, . sulle n1acc bie pe:..: stilenziali, e ,st11la peste · di V enezià e' ~adova. In tu tre ' ques.té . di Lui op'ere ' ~ampeggia ·il genio di. un . acutis&i-· m o osservato'r.e, ~· di ' dnf<iVIédioo >so.mmo. Non perciò .dir-ì vi potrei, : che, • vestiib:~ldell' · :amaÌ.lla ~:~o'stra · cond.iz.ione, ér-- · J?·ato ·n q n ·, andasse giamu1ai. Errò · .egli · p·ure. ·a prirna gi-litnta nel' giudizio dell' aècennata ' veneta . pestilénza' ·che ·col. l chiarissimo Girolamo Capovacoio :.credè ·non dco;mtagiosa·;· ma gli nomini grandi non persistono nell',·error·e, ed ·il nostro Mercuri ale, che fu grandissimo, nel n~ attato. che . fece di ' pubblica , ragiòne, la dichiaro .·d·Ìl un C{l réll te ... re somman1ente appicca~~ic'cio ," . ed . Ìnseg.nÒ Il me tod<i> aurativo, e di preservazio.ue. La s grand~ opera • de ;· ,n e~ dicina practica è un cornpendio di t:uota l.' ·an ti ca · tue- ~ dica sapienza, abbellito da profonde · cognjzioni pa tolo- : gìche, da minute descrizioni sintomatiche, e da sottilissime spiegazioni de' più oscuri fenomeni. N e' ragio.. namenti appoggiasi con solide argotnentazioni alla dottrina greca, che in comparaziqne dell' araba, e deJ1a latina trova più corrispondente al vero nel di L u J es tesissimo esercizio. .S.embran1i, o Sii)·nori, senza memorare l e· tn inor i o...

·~ peré~te di clinico argomento~ ay~rvi abb~stanza . fatto : co:"' noscere ch' egli fu il più gr al). me.dicQ ~ Q.ell~ età ' su ;:t., ; o nd'è che per due v.oltE:· chian1atQJvenne a pr.ocurlar, la. &alute di Gregorio XILI. e XIV; ch' eglit ebbe una. fama europ~a, siccome rilevasi dai , pr~.citati libri delle , &ue dotte consultazioni, ove leggonsi i nomi de' più distinti per;Sonllggi, Principi reali e Sovrani d' ogni na~ione, che ne' mali curabili, ed incurabili inv~oc~vano , 1'. oracolo di .Mercutiiale, iJ quale non solo nella cnra , ma nella prognosi pur~ anco meritamente ri~eQevasi il degno emulo d' lppocr,élte, e~ di G~leno, che, per .la veracità de' loro pr,ogno&tioi in allora prodigjosçt, reputati vennero-l il primo in Gre.., eia, ed il secondo in Roma, uomini divini, o .inspirati dai numi. Se grande si offre la di Lui rinom·anza nell' esercizio medico, non è certamente ·miuore quella che ·, o t--. tenne nella cattedra .come precettore, spiegando1.le ·ope- ~e"! d'I ppocrate già rese di pubblico diritto. Dotato di · finissimo criterio, e profondo conoscitore della greca lingua, non solo potè nelle· sue dotte lezioni sugli aforis1ni di Ippocrate dilucidarne le - più oscure sentenze,- e direi quasi gli arcani più impenetrabili, ma seppe pure . con saggia critica, e dietro alcune regele tratte da G.aleno e- da Eroziano, indicarci quali debbano ritenersi figlie del. v:enerando vecchio di Coo, quali da esso) ~hbozzate~ e dai supoe,ssori compiute, e quali finalmente , appart~ngansi del, tutto a' medici posteriori. Fra i molti lavor.i, ' che die'. in luce preziosissimi, da Lui detti praelectiones patavinae, quello intitolato variarum lectionun1. libri sex pl'esenta un tesoro di classica letteratura , e racchiude le più profonde. cognizioni de' 11adri . nostri. Concios• siachè fattosi ad ispiegare i luoghi più a-stP.usi·· e. difficili di autori Greci, Arabi, e .Latini, così bene addentrasi nel, loro spirito, ne sv1olge le varie materje, ne c.omhati'e l' erro'ne~~ interpretazioni, ne ùiluoida i punti più inter.essanti, togliendone tutte le,controversie, che· lo .direste nudri to alle .seno:. le de' Greci, Latini, ed Ar.abi precettori d~ eloqpenza, filosofia, e medicina4 Qh mostro d' ingegno · straordinario! E qual fu·v(vi al pari di te ., che arracchisse la medica, scienza di tante opere utilissime, e in Europa tutta, .ap.,. plaudite? Ben a ragione le primarie accadentie d' inse· go amento ti chiauJavauo al primo lor seggio, siccome

13 maestro di coloro che sanno, per la qual cosa non bastò a Vinegia l' averti di buon' ora auu1entato l' onorario, fin dove non giunse n1ai alcun' altro, che la Corte Romana con ·ogni maniera di premi i, e ù' onori potè averti in Bologna ' alla suprema cattedra. Mentre il Padovano Liceo, cui desti per anni diciotto il 'n1aggior lustro e splendore arnaramente contristavasi àella tua dipartita, r avventurata F elsi na spiegava in più guise la gioja , da cui era compresa 0()11' acquisto di un uomo sì grande. 11 giorno, che reci tò Mercuriale la prima orazione in Bologna, il Card inal Legato dell a P.rovincia, l' Arcivescovo, il Senatore, i Professorj, i Dottot·i, i Letterati, i Discepoli d' ogni facoltà accorsero in folla tale ad udirlo, che molti ssioJ i penetrar non . poterono nella grand'aula incapace a contenerli. ll silenzio più profondo favoreggiò il suo dire, e la meraviglia e lo stupore investirono tutti gli anirni, ravvisando in Lui l'el oquenza di DeLnostene, e la SC&l\)'i·enza d' J ppocrate. All' annurrzio che in Bologna iu segnét va Mercuriale, dét ogni parte recav ans i in quella città i giovani Sltudiosi, cui fu se.n1 p r e ubertosa nutric e ~ e vi d esi per :un l us.tro · sopra le altre d' I tali a fiorente n1erc è ,la presenza di sì grand' uon1o, che dettava e StP'iegava da lla cattedra le opere Ip-pocratiche. Meditandosi ,da quella me.ute sublirne sul tniglio-r metodo d' .insegm,ar.hcnto, si avvide ( dietro alcune tracci e segnate ·dal chiarissimo Montano) che l' uo,ione de' stt'ldii t eoreticd. . e pratici p>ÌÙ dirittamente guida i scolari di rnedicina alr a·cqtttisto. di solide cog nizioui, ed egli si ùiè tosto a dilncidare c'Dlla solita tn ae - sLria ·il secon,do libro sull' epidernìe d' Tppocrate, in,titolato in secun. dunl librunz e.piden2icorurn Hippocratis praelectiones Bononienses. E avvegnachè in esse storie ri·t~veJJ gas i per la loro brevità nn vuo to , che lascia molto desiderare ad una facile intelligeuia, tuttavìa non ispaveotossi rl dotto commentatore a rien1pierlo con i più esatti r ag io~mamenti di patologìa , se[nejologia, e terapeutica, ris chiarando precipuamente que' punti, che rimaneausi oscun. Ed ecco il aostro Mercuri al e, che dischiuse anche in Bologana il fonte della ippocratica sa... . ' paer.,za. Cornpiuli con npplauso uuiversal e c in<pte anni d ' in-

i4 segnan1ento in quella illustre città, e invitato con offerte arnplissin1e, or dalle Repubbliche di Venezia e Genova, or dal Duca di Para1a, or dal Gran Duca di Toscana, or dal Re di Fra nci a , or da Leone XI , e noveliamente dall' augusto ln1peratore, ciascun de' quali giovar si vol ea della sperirnentata di Lui dottrina, cedè finalmente agl'impulsi di Ferdinando de' Medici, Sovrano della Toscana, e protettore n1unificentissirrto de' dotti, e lette• rati, che lo tolse all' Accaden1ia di Bologna, per darlo. a qllella non meno celebre di Pjsa, ove a Lui solo accrebbesi l' onorario fìuo a due mila scudi d' oro fiorentn11 con molte franchigie , e privilegii. Un imtnenso nutnero di scolari, attratto da!la fatna di Mercnriale, accorse in quest' ultirna città, che beo potea dirsi in allora. l' italica Atene. Diè incon1inciamento alle lezioni, ragio.. nando sulle storie epiden1iche, e sul prognostico d' I ppocrate, e spiegò un trattato sulla generazione dell' uomo, sull' acqua, e sul vino, e sui bagni Pisani. Le quali cose tutte porta n o il ti tolo di praelectiones pisanae ~ che fece pubbliche, e che molta gloria a Lui partorirono. E che più dirvi potrei, U,litori umanissimi, per addimostrarvi ch' egli fu L' I ppocrate del secolo XVI, l' incomparabile tra i precettori? Che le prirnarie Ac.cademie d' I talia, strappandolo l' una all' altra dal seno, vollero tutte abbe Ili rsi del sapere, e della fa ma d i si gr a nd' uomo, desideratissimo dai primi Sovrani d' Europa? Per costituire una sì rara celebrità a Lui valse non poco l' eloquenza, e l'erudizione, di cui era fornito, onde a ragione veneravasi dai dotti per uno de' più insigoi filologi. A provarlo degnissin1o di questo titolo, io non tornerò novella rnen te a spiega re, ch' egli era conoscitore profondo delle lingue orientali; ch' egli fu primo tra i medici, i quali latina mente favellando dalla cattedra, nelle bellezze della lingua giunse a sorpassare, od almeno pareggiò i professori d' eloquenza. Orationis vero candore (scrive Paleotti all' atnico Latini) eos etiam ~ qui hanc dicendi artem profitentur, si non superasse, at aequasse salten2 fuit judica tus. Ed in altra lettera esclama , laudando sernpre il sapientissimo Mercurìale. O quanta honì inis eruditio , quarn suavissinu: mores! ..

t5 lo non .vi dirò ch' egli venia spesso spesso Jai Scienziati consultato, e che un .Mureto rispondeagli - qùod si tibi quoque ita videtur) non dubito quin verun2 sit; sin tu secus judicas, · nunquam mihi dubium erit > quin tua sententia verior sil. - Io non m' interterrò a narrarvi ch'egli fu sommo fisico nel r epoca in che fiorì, e seppe assai d' antiquaria. Vi chiamerò solo ad apr-ire quell' opera insigne , che pubblicò in 'Roma sull' aprile de. gli ano i, in tìtolata artis g)' Tnnasticae libri sex; opera di un genere affatto peregrino, e che i magi n are ed eseguir non poteasi, ch9 dalla n1ente sublin1e di un genio straordinario, di un filologo sorr1n1o. lmperciocche a · I.!Jui solo , che in pari tit d' I ppocra te, d• Erasistra t o, di Erofilo, di Celso, di A ndron1aco) di A rchigene, che r arte salutare appresero) non gi à colla nuda esperienza de' medicamenti , o co, libri degli empirici , tua svolgendo e n1editando pur' anche i con1mentarij de' fìlosofì, de' poeti, de' retori, degli storici, ov e attentamente spigolando la rinvennero disserninata; a Lui solo 1 dissi, era riserbata la gloria di tessere tul lavoro sì prezioso con e satta cognizione ed intelligenza d egli autori più retnot i e sconosciuti , onde ins tituire utili comparazioni fra gli antichi popoli e i moderni sulla maniera di regolare la privata e pubblica I g iene. Ed avendo .r ileva to che alcune parti dell' arte di guar.ire, dagli avi nostri altamente con1mendate per la cura e tutela · della salute del corpo, eransi affatto obliate, richiatnò l' attenzione de' Medici a tutti que' giuochi, ed, esercizii ginnastici, che non solo influi scono al sollievo dello s.pirito, cotanto utile ne' morbi der i vanti Ja cause morali; ma sopratutto a render ferma la salute degli uon1in.i) ad accrescerne la va lentìa per le militari fatiche, a costituire robusti Atleti. Fe' conoscere con chiare descrizion.i, e disegni il rnodo di eseguirli; additò i cas-i, in che ponno convenire e disconvenire alla condizione degl' infermi, e delle infermità; r appresentò in qual pregio a veans i a ppo gli antichi sa pien ti , e come bene riuniscano in loro l' utile dulci di Qraz io. Si po'se' a considerare que' superbi e inaravigliosi edifìzii' che ' i Greci, e poscia i Rornani inalzarono per l' uso delle indicate e·sercitazioni ; quali edifìzii chi amaronsi daj p rimi ginnasii, e dai secondi tenne J in cui la Romana

\ grani!lezza superò d' assai quella de' Greci per la magnii1ceLJza, bellezz-a, e solidita del. lavoro, che il tempo edace non valse a distrngg·ere, e che ne' loro avanzi destano at1cora le n1eraviglie dello straniero; il perchè disse Marziale - quùl Nerone pejus? Quid Therrrds n-telius neronianz:s? Se cotanto adoperaronsi i Greci, e Romani nella erezione degli anziJeui slabili menti per gl' infiniti vantaggi ' che ne tra eva r un-.aa n a salute ' non lieve fa tica inlpiegò il grande eJ. instancabile Mercnriale nel torre dal;- 1' oscurità' e rivendicare <.lali' i g·uoranza degli uomini r antica sapienza; fatica, che riuscita sarebhe frustranea in qual altro siasi non fornito di quella vastissima erudizioue , e di quel fìuo c.riterio, che lo guidò a stabilire un ratno irraportanti ssi11.10 di pubblica Igiene. Quest' opera classica e veratuente originale, che dal morso di straniera invidia non potè attaccarsi, basterebbe di per sè ad itrunortalare il nome del dì Lei autore J senza i tanti lauri da Lui colti nelle opere che vi accennai; imperciocchè (ripeterò con lo Spreogel ) la ginnastica sarà sen2pre un repertorio indispensabile per lo storico e per l' an2atore delle antichità. Ed eccovi, o Signori, addimost.rato che Girolatno Mercuriale non solo fu insigue medico, e celebre cattedratico, rna pur anche profondo letterato. Vestito di tanti 1ueriti singolari non vi sorprenderà, se al sesto lustro dell' eta sua lo rappresentai clinico in Roma alla corte del Principe Farnese; se per 18 anni ,· Io dissi primario pro.fessore in PaJova, per 5 a uni in Bologna, per 14 in Pisa. Se da tutte le parti d' Europa i studentì l' arte sal uta re accorrean o , o v' egli in cattedra sedea, per asc0ltarlo; se in tutte le m ed i che disputazioni riportav ansi anche i più dotti all' oracolo di sì grand' uomo; se tutti i Principi, da cui molte grazie ottenne a prò de' suoi concittaJini e discepoli, lo amavano e desidera vano. Girolamo Mcrcuriale fu bello e rubusto dellfl persona, gentde di n1aniere, canJiùo di costumi, religiosissirrJ.o '1 e pieno di cristiana carità verso il povero, e fin' ancl~e vterso i nernic·i della di Lui grandezza, i quali, al valevole patrucùlio a.ffrolandosi di un' uomo ai Savrani sì .caro, a 1 uJalÌuose carjche pron1osse e sostenne. Egli m o-

t . . 'l . .l. I 7 S ross1 rtverente, ma non VJ e COI granu1; tnoderat o 11 ella prospera fortuna, c di 11nimo forte oell' av,versa. Dopo 1 1 · lustri d' incredihili fa ti che ne' primi seggi dell~ sa .. -pienza d~ Lui co\}erti , c arco d' an u i , e più ancor-a di gloria. e di ricchezze, abbandonò l' Etr tn~ia , pe.r depor ... r.e le ·di1 ·.Lui os.sa 1:1e1la terra natale, che· ~rnò sen1pll e di un'amore vivissimo, e dove nel I6o4, av.endo ereH(} ·a proprie spese nel tempio , e in onore dt S. Me• ~uri~ ~e una 111agnifica Cappella, di ma~:nli, statue., e p.iH.tw~ plie-r ziose. v-agamente ado.rna, fe' trt~sportare con d.t;i \ ' Ota p t) fitl - pa le ceneri sac.re del men1orato Sar1~0, prùrno V esc0~ o e p:rotattore di questa c.iuà, e fe' iu quel recnl ko e·difì ... care il di Lui sepolcro gentilizio. E chi ridir potrebbe il gaudio che provasti, ~ Fo rU, :tiabhr·acciando . un figli o .. sì. c.aro? Ma n()n ~·n dò grt: cn·ì, ~ eh.~· travagliato da graviss irno doloroso m orbo s.~ c()nv.e ·... se 1n sospiri, e nell' un iversale compia n to. E d ec<", OV·t quel 1 Grande, che infiniti. trionfi riportò sulla n1o\ t: , prossimo a soggiacere alle imn1utahili le ggi dell' lll! an a condizione. "futti i medici della città accorsero al le tto cl el lo1 o l)en' amato Maes tro, e si fece ro a ragion ar e su lla <.,<HL')u e sede della malattia , e sulla m aniera d i co n l>é.llt e rla . I n tutto il corso della erudita con sultazi o ne , i11 ch e i }1 :,- r eri trovavansi tra loro di scordi, l' itd.'e rnl o si tac(l u<.:; q ui nei con quella serenità d' anirno, ch e l' accon1pag ,iÙ fino all' es tremo resp11·o , e ch' è tutta propr ia del cr istiano filosofo , in cui le violen t i passi oni , fr ena t e dai doveri e dalle sper anze dell' augusta n ostra R eli gione, non han forza di sollevarsi contro lo spirito , e pe{turba rne la ragione, si pose a confu tnr dottan1en te le a ltrni opiniÒni, e dichiarò inv incibi1 e il m·o rbo che Jo tr avagliava, derivante da grossi calcoli ne· ren i. E chia nJato a sè Francesco Sassj forli vese, 1nedico sperÌnJ cn ta t is sin1o , e che a1nava d' assai , in presenza del propr1o figlio imposegli di t' seguire i o L ui l a necroscopìa , si tn o d i rinvenire, s\ccome precisan1en te avve nn e, gl' i U <~i ul 1 calcoli renali. Oh! Medico coutra te s tesso pur' auche sa,pientissimo. Egli si giacque per un n1 ese iu fe1 u u, c tenne mai s ~r.n pre dolcissima e santa c o nsue tudine <- Ol i più esemplari e colti n1ini s tr i della Divinit à, i quali . raddolcivano i di Lui patimenti con l a lettura di cose

18 sacre. Per quattro volte ìn sì breve periodo · .chiese ed ottenne di pascersi dell' Angeli"co Pane; ricevè con devoto raccoglimento, e con la più edificante rassegnazione gli ultimi uffici i religiosi, e all'ora nona del 9 Novemhre 1607 cessò di peregrinare in questa valle di pi'anto l' anima grande di Girolatno Mercuriale, per girsene al Cielo, nell' età di anni 76, mesi Io, e giorni 9; età non breve all' ordinario corso di natura, ma brevissima all' amore, alle speranze, al desiderio universale.. All' annunzio feralissi·mo si sparse il .lu.tto in · ogni classe di cittadini. Chi memorava in Lui il padre de' miseri, chi j} sostegno degl' infern1i, e ch' il u1ode1lo. della vera sapienza. lVI a piangersi non dov·ea la morte , di un uomo' che . toccò l' api~e della· gloria terrena, ·ed a cui altro ~ non restava a desiderarsi che la gloria celeste. Egli . non ; ffio~ rì che per . le spoglie, eh e depose fra voi. Le di. LuiJ .opere lo resero itnmortale in· questa terra, .e.. Ie , ·di .Lui virtù lo guidarono a novella vita, e a ~più ·bello splendore. ~ ' .; r ; • ! ----..e<&e=:m-- . ( . ) l • 1)

OPERE DI GIROLAI\10 lliERCURIALE VENUTE ALLA LUCE 1. N omolhelasmus, seu ratio lactandi injantes Pad. I552. ~. Artis grmnasticrt.e lib. 6. P"en. t56g. 3. f/ariarum lectionum lib. 4. Alexandri Tralliani de lumbricis epistola, ejusd~m M~~cu~iazis - opera- grecae e i latinae nunc primum aeditanfJè·n: ; ~ S'']~ t. · ~ · •· · \ ":1 4. Repugnantia, qua pro\ 'Gàleno strenue pugnatur P en. J 572. 5. De morbis c,rJ.ta~t~is ~ lib:., -~. et OT[l11r_~bu..s corporis humani excrementis lib .. 3. ~e1t : ,., 1?7.2~ . ,, •. 1 . 6. De pestilentia in universum, prat!sertim vero de V erzeta, et Patavina J/en . I577· - 7· Tractatus de maçl:4li~ pestiferis,~ et l/~tftidr;ophobia Padova I58o. S. De morbis muliebribus praelectiot~-es Basilea t58~L 9· De morbis puerorum V en. 1583. ' . . Io. Censura et' dispositio ope~'um '1/zppo!rrùis ·v en.;,,, 583. t t. De v enenis et mtJrbis · v eneno-sis- FPa·n-ej{}Pt. 1 584, . 12. De decoratione lib., acced. de varicibus , et de rejìciend . naso Ven. t585. t3. Consultationes, et responsa medicinalia V en. tS87. t4. Hippocratis opera graecae et latinae f/ en. t 588. t5. Tractatus de compositione medicamentorum_; de morbis oculorum ~ et aurium V en. t5go. 16. Commentarii Eruditissimi in Hippocratis prognostica _, prorrhetica~ et historias epidernicas ; accedunt Tractatus de hominis generatione_, aqua et vino_, el balneis Pisanis f/ en. I597· 17. Medicina practica _, Franifort 16o1. tS. In omnes Hippocratis Aphorisrnos praelectiones Patavinae, in quibus obscuriores loci elucidantur, et problemata enodantur. Bologna 1 6og. 19. In secundum librum epidemicorum Hippocratis praelectiones Bononienses ~ Forlì 1626. 20. Opuscula aureap el sele.ctiora Yen. 1644. . l~ 4 ~}6 1

.. \ • . l\ Fr. ,. . ·' Forolivii 4. A;prilis. 1 I 84o.1 IMPRIM.ATUR ·1 '\ " "' • \ .. ALOYSIUS THOMAS. FEllR'ARINl Ord. Praed. Vie: · S. Off. · . ·' . , Forolivii 6. Aprilis 184ò. \ ... IMPRIMATUR . • l l\1ARIANUS VENTURI Vie. General~s. ' • l { . : .(. •• J l s • l ' l . ' l~Z 0700 00428 MAZ 4066

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