Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

• l - ( 82 ) Qui pare ehe la memoria abbia fatto fallo al signor La Guerol}nière, al quale solo io attribuisco l'opuscolo; perchè sò che l'Itnperatore sa b·ene qual fosse allora · tra Inghilterra e 1\ustria in favore degl'Italiani il linguaggio de'fatti. Egli poi saprà meglio di noi se lo seritto recente del conte Buoi , se le cose che a quello scritto seguirono , fossero un'offesa alla mediazione di lord co,vley; e può In egli o di n~i indovinare i collnqui e le parole sottintese tra il ministro d'Austria e l'in v iato britan- , nico. Certamente è possibile ehe il conte di Palmerston, cangiato da quello del quarant'otto, o che altro 1ninistro inglese qualsiasi, tralasci , di paragonare, eome un illustre uomo di stato dianzi faceva, il governo. di Vienna sopra Venezia c Milano a quello di J...~ondra 'sopra Dublino; è possibile che l'Austria non paia più un argine contro la Rus$ia; che i vecchi pregiudizi e sospetti · svaniscano: . n1a è possibile altresì che . ~n ingrandimento, anco che· sia merarnentc ·n1orale, della J1..,rancia, dia ombra; anzi tanto più quanto apparisse meramente morale, sì perchè questo è di tutti il l ' • l

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