Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

.. .. E • l .. LA CONFEDEUAZIONE ITALIANA f INTER.ROGAZION I .... . ' l DI r· ) :N. T O H M & 8 E O . \ - . \ } ' " ì TORINO ' ' ; l ., . ' ... l ' TIP. SCOLASTICA DI SEBASTIANO FRANCO E FIGLI E CO~IP. 1859 , } l J

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,. ' l l. ' ( , ' ' ' - ' J ' . GJi Editori invocAno la pr otetion e delhi le~e :relat.i v~ alJa proprietà Jcttorarill e dichiarane che pro4:cderanno lrrcmissibilmcnte ·c,ootro qual!liuì rontraffa tionc della prcsenr,e Opcn. ,, .. ) l • l 1', ( ', l ~ ' l . ( l l. '• '. ( l, / '" . ' o' ,•'

r :p \ .. . ' . UY!d l W U&& WFW•·&+ ~ . . . ' .. "' l • t ~. Là pace avviluppa le qùestioni che la guerra . poteva non dico sciogliere (nulla possono le armi da se sole·), ma la soluzione iniziarl1e : le ravviluppa e moltiplica. Senz' ira e senza sgomento , senza l irriverenza sconoscente, n è ... dispregio d'amici nè ù'avver-sarji, propopiarnolé alla Francia, all'Europa , a 11' Austria stessa e a' suoi fidi. I. Una Confederazione Italiana! Cotesto ch' è il lavoro di secoli, può egli compirsi · in un attimo? Cotesto che richiede la -libera con- \ cordia de' popoli, può egli effettuarsi per un sì di due Principi? Uno confederazione è ella \ cosa spicçia come uno Statuto rnoderno? ·Ne possono le condizioni essere imposte senza *

- ( 6)- che siano accettale) accettate senza che siano conosciute e discussQ? Discusse da chi ? Da chi non ci 'ha parte, o ne ha troppa ? Non ' da tutte le parti che devono soggiaccrvi? E ella franchigia o giogo, frutto di vittoria o di ' sconfitta? Non risica di detern1inare troppo o troppo poco i mutui diritti e doveri? E se · . non fossero rnutui, a chi dolersene , coìnc còrreggere '! E quando l'esperienza n1ostri gli . inconvenienti, chi ci pon,e rirnedio? Gli estra- . nei, o gli stessi confederati'? Ma se tra questi ' insorge, non dico discordia \ diffe'renza d'opi- . nioni pur nella seeJ ta dei mezzì, pur nell'applicazione de' principii pattniti, pur nelle fac-- cende 'Ordinarie; come decidere? A rnaggioranza di voti? ~Ia i voti si pesan essi, o si· cont.ano? Contansi secondo il numet'O degli Stati', o degli abitanti di ciascheduno di quelli'? Pesansi sec·ondo le influenze politiche, o se- , condo altra norma meno tnatcriale o più infida . del nun1ero? ·E in tutte le questioni, massime e minime, sarà egli dato ai suffragi lo stesso valore? Anco~ in quelle dove apparisse evidente che col tninor numero de' cinqlte o ·de' ' .

J - ( 7)- sette Stati fosse il maggior nu1nero delle anime • italiane, fosse la coscienza di tutte le nazioni civili? E le forme e le norn1e de' ,governi vari , rimarrann' elleno così dissimili come sono? Chi potrà uni formarle? I principi lo vorranno? Se in altre confederazioni trovan&i genti di schiatta diversa e governi d'indole diversa, dov'è que1la che abbia subitan1ente congiunte due . nazioni \ poco fa guerreggianti? Tra quelli che imperavano e que' che servivano, tra que' che volevano dilatare un jrnpero e quelli che distendere un regno, è egli possibile parità ed ar- J monia? E per venire a questioni di sec,onda mano, . ma importanti anch' esse e non meno diffieili ·· ; quanti eserciti avrerno noi , quante flotte , \ quante polizie? Oltre all', eserci~o c alla flotta · e alla polizia (dimenticavo la diplomazia) di ciascuno Stato, avre"ino noi una polizia, una flotta, un esercito federali? In che proporzione ( composti? Dove co1locati; e come tramutati'! Le città Pontificie avranno guarnigione Sarda, le Sarde Tedesca ? E la eonfcderazione avrà ella, come se fosse una sola persona , presso . ,

) ., - ( 8) - • gli Stati stranieri i suoi propri inviati? I diritti e le querele de' singoli confederati non avranno un interprete aln1eno nelle straordinarie occorrenze'? E se l'inviato dell'Austria austriaca c quello. dell' Austria italiana dovessero non tenere lo stesso linguaggio? E chi decide i ' casi di guerra? I l saggio fatto in Italia i1el 1848 c nel 59 a ehi dà egli guarentigie e spe- ' \ ranze? Chi è che dete~--n1ina la proporzione delle gravezze necessarie a sostenere le spese con1uni? La materiale uguaglianza delle in1r poste è ella giusta e possibile? Non ci sarà modo di ragguagliarle un po' più ? Ma ehi lo . ~ trova, e chi arna cercarlo? · E egli così facile , come giusto il ragguagliarnento delle istituzioni che concernono l'educazione pubblica, e nelle quali presentemente notiamo rneno pedanteria e servilità in certi governi nel • ri~petto politico più illiberali? Gli studi fatti e i gradi ottenuti in un paese, sarann'eglino menati buoni, e non mai avuti cotne titoli sospetti, negli altri paesi? Il cittadino o l' esu]e dell'uno, sarà egli in tutta la confederazione cittadino o sbandito? Torino in cotesto e in altro, la sentirà come Rom~? ,.. l

' . ~ l c ' ~ o- ( 10 )' - c. del . vero ? l docihnente credenti non rispette- , ·' rebbero il Papa nel re , i non credenti o altrimente credenti non àvverserebbero il re nel . l . papa, non ne diffidérebbero almeno?· Il suo • 1 ' suffragio e~lllerebD'egli per uno? S~rebb'ègli . . . ' un principe al pari dèl Duca di Modena 'l E · ~ 't l ' • che significa la· sua presidenza? In che consiste , : ' la . presidenz~ d'onora?. Non sarebb'egli ono~ · l Irato senz' es~a?' o il presidente onorario s~rebbe ·· forse ~otne un accademico ònorario , u~ so-· l prappiù.? .In t.ernpo di sede·lvac·ante, i~ .collegio de' Cardinali sedereb·b' egli alla Dieta?· E .chi ' · del COllegio? L'anziano? Il più sant~)'? Il più e~perto di faccende politiche ? Il più dotto di . . diritto . canonico? ~\ se nelle. questioni di di - . . .. ritto canoni~o il .presidente non 'Consentisse ai . l l voleri e non riconoscesse l'autorità de' col- • o leghi? Potfebper essi disputare alla pari con o • l iui sopra le · Decretali, o egl'i ·con .. loro non sopra i precetti Evangelici ma sopra quelli di ~ ,polizia? E se l' uri d' essi , per fargli adottare l, f • , certe leggi e istituzi?Qi tra di jus , civile e c ca- , nonieo, all'egasse . altre simili già a·pprovate o tollerate d~ Rorria? Se , per ese'~pio, il Pie- , l • • l

l l ' l ., l '. \ ' . ,:.._ ( 1 'l ) - monte recasse in .·mezzo · certe consuetudini e l ' ' ' ·~ . leggi Toscane ·e Napolitane; il presidente che · potrebbe rispòndere.? E s'egli , come pad~e, ~o.n ·volesse glierra · con : alçuno· ·q e' propri· fi- • - ' i .gliuoli di qqalsivoglia lingua . ~ · tribù'· non. la . (· . , . - ~o lesse se · non co' .Turchi e co' Perugirii , ~h e · farci? Cedere? ~t\llora- e' potrebbe appropriare . l . a sè il motto: I~ a eonfederazione· son io.. . Egli . • • • ' .... # . cedere agli . altr.i ~? .Cedere · senza dimettersi, 1 • • l ' '\ -t- ... ' '· . . senza che ·la . confederazione sia sciolta. , · ~he . l , : ' .) ' non si muti in' guerra di can~oni o di ana- . l ) l .• c \ \." l l ~ l 4 temi? E di questi .rinforzati .da· quelli '? ~ '. J .·. Condizioni ·al trattato di pace non·sono forse _· ' . ' ]e · riforme ·da ·farsi in, ciascun de' governi? Ri- ., forme ·liberali ·o illiberali?. Se andiamo a voti di · ' ~ ' . ' l principi, non ·prevaigono ·le s,ecànde? E chi ,irn- ~ ·pone le prime'? çon quale ·autorità, della forza o , , , della ragione,.o d~ enira·rnbe 1niste ?__ :E eo~e ·ne , l l . ·guarentisce a sè e ad altri l'esecuzione? Chi i m- .. l . ' ' non~ ·riforme al ·Pontefic·e, .al presidente della confederazione futura ? .Chi prima d'esaltarlo ' l l l. lo umilia ; gli toglie il s~o seggi~ prima di darglielo? Chi sarà tuiore e vindice de' patti ch'egli avesse anco liberamente assentiti? E \. • l • r l

- ( 12) - tra questi patti non sarebbero da numerare le antiche condizioni obliterate, alle quali egli • l regna? Qual è il congresso dal cui seno dovrà J. essere partorita la confederazione; qual è il r ., congresso che rianderà tutte le storie muni~ · ' cipali delle città domjnate. dal ~successore di ~ . ' . · ·pietro, e peserà ad uno ad uno non sulla bi- · ' l. l , lancia. di Brenno que' docun1enfi cpe il tempo l ha corrosi ma non prescrjtti? Chi trarrà di corpo alla potestà que' diritti ·che ella ha di~ vorati ma non di~ eri ti? E se questo è diffi- · l · cile. delle altre proyilncie d'Italia, or che sarà , l ' de' do1ni~ii papali? Ma quando un 1789 rifonda , l'Italia; quand' anco e sudditi e governanti se ·ne dimostrino paghi; coq;te prevenire e come riparare agli 'abusi '? O· con la diploma- · l ' . zia o con la guerra , o prima o d~po, non sarà egli forzfl a qualcuno intervenire? Ma chi .. è che dovrà?. Francia sola? E glielo pertnet~ teranno? Europa tutta? ·Ma se· Europa, per~ eh è non America? Se potentati acattolici o principi poco devoti alla Chiesa , perchè non \ Turchia? Pereh è debole e soggetta anch'essa a tutela, e a stranieri in1perii d'interne ri ~ ...

' . - ( 13 ) - forme. . Nella forza è dunque il diritto e la provvidenza ! A t ti la che altro diceva? E per ' piantare questa massirna nnova, sarà egli ·necessario creare una nuova confederazione, e • farne il Pontefice più coda ehe capo, men sacrificatore che vittin1a? E non si grida egli vittima ·del dover comportare che le provincie l già state sue, e che gli si .guarentiscono sue ' ·nel futuro, siano amministrate. da un governo ) l eh' e' sente nemico? \ . l • Ili. ' t ' l . \ . . . ) È egli, uel p·resente ~lato di cose, sincero amico? Può egli sentirsi atnico, essere a un tratto creduto tale, chi ieri, oggi .stesso, un' ora fa era accusato d'insidie e di fellonia ? Coloro . che obbliquatnente, ma apertamente accusano t~ Fra~cia protettrice nell'atto d'es~ sere protetti," risparn1ieranno il Piemonte confederato futuro, dubitando in presente di lui? Non si fiderebbero essi piuttosto al Portogallo .e alla Spagna devotamente occupanti, o agli 2 ' l

. .... - ( 14 ) - Svizzeri piamente saccheggianti, o all'Austria unica confederata leale? E il Piemonte non è egli un \ospite in l{omagna più straniero e più s~rano di tutti? Ma quanto tuttavia l'amministrazione sua durerà? .A chi ne renderà egli conto, se accusato d'abusarne; a chi se ne- scolperà? Chi il suo giudice? E iJ sospettario sempre in via di cospirazione non è forse tentazione a cospirare contro esso? Se il Governo non lo fa di per sè ·, non incita egli colle sue parole i .zelanti di fuori · e di dentro? E il Piemonte non è egli tentato di opporre contrammine :Jlle n1ine? E ciascheduno de'futuri confederati dal sospetto stesso ch'altri covasse di patil"'lo usurpatore non sarebbe tentato a farsi usurpatore davvero; e tutti · offendere tutti sotto specie di .difendersi? Non è egli la più sospetta delle cospirazioni un' istituzione, una consuetudine, un decreto alquanto . · più liberale in un pae.se che in altro? Per' sopire i. timori , dovrebbero forse tutti prendere a nortna il Governo ch' è il più) illìberale ·tra · essi, e fondare l'uguaglianza ~el vuoto .e della negazione? E se a un Papa che volesse imitare le mosse di ·Pio IX nel quaransei; venisse . '

- ( f5 ) - l'ispirazione di dare a' suoi .'Stati le leggi . più liberali, e il Re di Napoli e il Duca di Modena e il .Piemonte stesso rimanessero addietro-; chi ' ricomporrà nella confederazione la turbata arrnonia? L'Imperatore · d~ t\ustria, o quel delle Russie? · ' l~ • , -- - . Che se l'Austria passasse· il Rubicone., , non dovrebbe il P;lpa col Duca d.i Modena accorrere sul Mincio a respingerla? Il confine in· difeso al P.iemonte , non è egli un impaccio dato al .Papa e al Duca di·· l\lodena? Se Italia è perlorrieno un nome geografico.; questa pace non dà ella noia alla geografi~ . trasportando fuori di Lotnbardia la fortezrza di Mantova ?· Forse perchè ~Iantova, a detta di Virgili·o, è · cosa Etrusca ? Ma allora non toccherebbe a Toscana? O forse le quattro fortezze sarau tutte 1 tolte ai ~ispendii dell' .t\ustria, e le terranno · in buona amicizia le milizie éonfederate ? ' l Con quali proporzioni ? Per difenderle contro' chi ? Contro sè stesse'! Perché non edifi(~are allora altre fortezze nel bel 1nezzo della nazione, a ospizio ~e' vivi , eotne le piran1idi Egizie de' n1ortì? ~la intanto eh e si provvede

) . ' - ( 16 ) - all'uso di cotesti non più pericolosi ma inu- . tili arnesi di guerra , che fanno i militi da. tante parti d' lta li a' raceolti in Piemonte, · e ' con invito solenne convoeati? Non è egli vero che ì cinquemila Ungheresi Austrla li stringerà al seno come sudditi fidi? Così.vvero, come il ·presidente onorario si farà fo~te · delle armi che·ora diee raceolte a' suoi danni? E fra tante ' cose inc1'edibili, che costa oramai il .credere che. ' ' gl' , Italiani l' altr' ieri fuorusciti o disertori l dall'Austria nemica al Piernonte, n1eritino è gradi rnilitari\ e uffizi civili dall'Austria italia·- nata ? Che · se, non per infedele·'memoria de' , principi patteggianti ma per importuno zelo di servi troppo tnemori del passato; l'amnistia ) JJOn avesse in tutti i luoghi e i tempi e·le persone il suo pieno effetto (e la parola amnistia è ~Ila poi eonveniente qui ,dove trattasi di con- , . t ' ' l federazione imposta çalla vittoria, c non ~iamo già ricaduti nel vec'chio?); se a qual9he ·gio- , vane infeliee ,, a qualche povero padre di fa- l miglia, non dico toccasse la careere o la sorveglianza della polizia, n1a fossero pur negati, pure · ritardati gli .avanzamenti debìti ai servigi l ' l

- ( 17)- , resi e alla sua idon.eità ; chi è che intercederebbe per e~si '! l\ che tribunale appellarsi ? La confederazione siederà ella in perpetuo custode dei diritti, de' singoli , sinclacatrice òe' principi e di tutti i servitori de' principi ? · ,, l. . ·~ . ' ... , . - IV. ' . . c ' ' ... ' '. ,. .. ' ~~a quando ci ·si dice che tra cotesti prin- · cip i siede anehe l'Austria, dobbian1o noi in- · ' tendere l'Austria davvero , quale si è sernpre ..J • intesa, o un austriaco? Un principe austriaco diviso da lei per la nuova confe~_erazione , corne per nuove Alpi politiche, ·trien supe.rabili delle geografiche, A,lpi che il ·cenno di Villafranc.a innalzò? Divise austriache si rivedranno in ~filano, non di bastonatori ma di difensori fratelli? Austriaci confederati in Alessandria della P.aglia e in Palermo? Che· potrà giovare al Piemonte difendere alla rrteglio il \ . - Mincio, e dispendiosatnente tuttavia munirsi al Ticino, come suo vero confine militare , se l'obbligo suo co~seguente ai suoi diritti ·' l l

. . . ., • l . ( f 8 ) --- . è di ricevere in casa 'le arrni, de1le quali e' diffida, c che dureranno lungamente a diftì- · dare di lui'! · I.Je provincie di Nlaria Teresa sa- . ranno dunque eredità Jcl i)ien1onte, i succes-. sori di ~Iaria 1~eresa ne avranno compenso il · paese dov'è Carnpoforn1i0? ~1a se il fortunato . e accorto nepotc non vuoJe e non può in . \ tutto itnitare ' lo zio, se Pio IX non è. a I?~- ' nestrelle, perchè gli Austriaci in Marghera ~ Se non che io credo calunnia al senno del- -· l , l' Imperatore il voler interpretare la sua parola così, calunnia aneo alla cauta previdenza , dell' Austt~ia ; e intendendo che trattisi del fare il Veneto provincia stante da sè con un principe ·austriaco, cotne il Belgio con un re di stirpe tedesca , don1ando : I T'edeschi che fìn qui avevano uffi~i nel Veneto, sarann' eglino ' sfrattati tutti 'l Chi è che deve pagare i loro riposi? I Tirolesi sarann'eglino Lombardi o Veneti, o Austriaci ·puri ? La geografia e la li~­ gua non farà distinzione tra il Tirolo proprio e il 1',rentino ? Quanti consiglieri della sua , gente potrà avere il principe? Ma questo principe spiantato dalla sua patria, per generosa~

~ ( 19 ) - . l l mente italiano che sia ? non dovrà egli ripassare c<>n l'affetto dell'anima le .Alpi'? Non è quest'~ffetto una condizio.ne della sua ·probità?: Potre.tnmo noi fidarci a un principe snaturato? E se tra la confederazione ger1~1anica e l' italiana sorgesse lite , vorrernmo noi o degneremmo far-e di lui un Eteocle? _ ~la , com·unque le cose s' accomodino ; quanto te.tnpo avremo noi d'aspettazione oscu- . ' ra, di rna rea tra terrori e speranze ? E chi . ·intanto governa? L' Austrià. pura? E gli esuli intanto; e le lorD famiglie desolate? E i -mi~ .~ . liti, che più non ~anno lo scarso onorato stipendio della guerra; e che se ripatriano un . ., giorno innanzi the la confederazione sia fatta, possono aspettarsi ]a pena dei disertori, colla consolazione che, morti, la ~onfederazione li piangerà? Un n1inuto ~rima, di~ertori, e sul- ... l'orlo del supplizio; un n1inuto poi, cittadini di libera patria? Acciò che questi e tanti altri . pericoli siano , evitati, i pochi patti di pace abbozzati su un foglio, che due imperatori ~ sottoscrivono di buon~ fede, non bastano; non bastano tutti gli articoli e tutte le elausole r

- ( 20 ) - de' protocolli, qhe un agiato congresso de' potentati d'Europa andrà, nella paeata serenità della mente, con sedati colloqui discutendo, cornponendo, litnando: n1a intanto? E poi. richieggonsi nprn1e applicabili a ciascuno Stato, richieggonsi nuove leggi: le faranno i . confederati d'accordo 'l Chi cre~rà la eonsulta? Qual parte avranno nelle nuove istitt1zioni i consigli stranieri, quale i desideri de' popoli? E gli . 1 stranieri , il cui con~iglio ognun sente inevi- ( tabile~ anc0 quelli che non lo .c,redono ne- · · cessario' posson eglino andare tutti d'accordo, · se gli Stati loro stessi si 'trovano governati · in maniere tanto diverse e contrarie'! E di tante discordanze non potrebbe tal uno fare suo pro? Non lo spera forse? .Perchè 1.,orino e Niilano si dolgono, ~i militi di Francia si sdegnano, Vienna l gioisce? Chi è il vinto? E con Venezia divelta da Milano , con le armi di Francia per incanto fermate sotto P'eschiera , come sperererno noi d'ora innanzi che nazioni ed eserciti ·. si lascino muovere a sacrifizii generosi? ' • l l \

""-* ( 21 ) - ' ? i • l l- , j; , l \ l ~ v. ' • l .... .. 'Y. , l ' . o. ' ' l • . !. l • ' , ., l Non trionferebb' egli di queste cose, se vi- , v esse, il rBorborie di Napol~ ~ E che ' ne dir~ il suo figliuolo? Co1ne poteva si richiedere che · egli prestasse l'esercito senz' averne profitto. • o n è per Sè, nè pe' SUOI popoli, ne r per il r.est9< d'Italia '! Che Napòletani e Siciliani muoiano · . a tnigliaia , vivano n1utilati a migliaia, of-. · ferti in sacrifizio all'altare non ancora rizzato,- . ' d'una confederazione non ancora ideata? Non. o ebbe· egli ragione suo padre di n-on curare , Inghilterra e .~ .Francia · minaccianìi? o Or con.. quali minacce, con quali preghiere indurranno - lui a sottornettersi a pno statuto, ~l .,quale .Austria non ~i sottotr1ise, ·e Rotna ·e .Tosocana lo scossero ,~ ja da se? ~{a questo sarà d'altra sorte statuto'? Or di che sorte? I.lo compilerà il .Cavaliere Bozzelli o il Generale . Benedek- o il. • 1 • Cardinale Antonelli? Se lo statuto è giogo a.l t pr·incipe, perchè vorrà egli accettarlo così su · ' due piedi ; per · c.agione d'una guerra e d'una : ' o ' . ' ' l l . (

\ . . - ( 22 ) ~ pace alle quali e~ non ha presa parte? E se giogo a i popoli , pereh è vorrann' essi rice1 veri o in collo ? Per questo forse ,fu fatta la guerra? Per questo la pace? Dovrà il . Re di · · Napoli, per il nuovo legan1e da stringersi col- .. l'Austria del Mincio, rompere i vincoli di pa- , . rentela e d'interessi che lo attaccano all'Austria ' del Danubio? E chi è che i1npon legge alla voce del sangue? Qual è la confederazione che possa vietare ·ai principi dell'Italia da farsi, che si stringano in matrimonio con famiglie ·alle quali non · garbano i nostri statuti? Per che causa e a che fine la bella flotta 'napoletana 'dovrà essere messa ai servigi di principi che norl hànno n fin qui ·dimostrata gran. tenerezza nè riverenza ' , . ' ai Borboni, che nulla hanno operato in favore de' popoli soprtt i quali · il Borbone regna? La eausa, il fin è ci sarebbero ~ . e sacri; ' ma son \,, essi additati da questa ·guerra e da quesia pace? Quale ·sarà, nel senso proprio e nel figurato , . l . "' l l ,. la bandiera della ·confederazìone; e quella dei singoli Stati sarà lacerata? Le buone leggi , civili del Regno di Napol~ sarann'esse modello allo Stato vicino ; o n·on piuttosto l'abuso ·delle ( '. ...... '\ ,.

• l - · ( 23 ) - leggi penali in quel regho sarà tolto a rrtodello? Se il Borbone si dice insidiato da cospi- , razioni interne ed esterne, .chi gli vieterà .ri- . pQpolare le carceri, o moralmente purificarle? Se un libro starnpato in Pietnonte a' ~uoi ma- • gistrati e a' suoi ·preti pare pericoloso alJa quiete . pubblica, alla religione- oltraggiosp, chi gli vieterà di vietarlo? E gli oltraggi ·alle persone de' prineipi e de' privati~ sia che vengano dagli :· amici dell'ordine, sia che da altri, avra.nn'ess.i la licenza di prima? Co·n che norma punirli uniformemente· in tutta ·la confederazione, se. / il giudizio d i tali cose dipende dal senso mo- , · rale, e se in questo, principalmente 1addove tratta.si di ·politica, ·gl'italiani e principi e ~~~ ', poli discordano? E le discordie di Sicilia , le comporrà forse il patto di Villafranca? Come unirla, e colne distinguerla ? L' isola (qual .~è, · e qual minaccia d'essere o di diventare) non è ella al continente una piaga, come quell'al- . tr'isola , in terraferma , dico il ducato di Be- . nevento , è un impaccio? I nostri impacci non · · sono forse, per certi stranieri , , comodità? Può- , ignorarlo la Francia?

l ; ' , - ( 24) - VI. l l ... J l l l ' ' ' \ . ( .. ·Perchè dunque Inghiltert~a, così favorevole l all'Austria quando Francia .le era avversa, og- , · gidì si duole che Francia per :l'Italia · faccia , · poco?. È egli cotesto il semplice ·effetto del , ministero mutato?.Non sappiamo noi quel che ' l fece nel qt1arant'otto il Visconte di Palmerston, ·e non fece; ·quello che il signor Russell disse ·dell'Italia e de] l'Austria ,anche poi? E nel negozio di Tosc,ana abbiatn noi avuti . da certi . ·stranieFi non dico 1nediazioni benefiche, ma , cònsigli ,provvidi a tempo, divieti ehiari? Non ' si potevano certi atti tnalaugurati ; ·certi mo- . . vimenti in1potenti che prendevano èmpito dall'altrui impotenza, evitare, impedire? ,Saremo noi lasciati liberi quando c'è risico di nuocerei colle nostre mani proprie ; e ratteQuti quando · ·potremmo giovare a noi stessi? E ora chi rientra Granduca? Escludere il padre, non è egli uno sperare e un comandare che il fi- . gliuolo sia tutt'altro da lui, e condanni co, l ·~

) ~ ~ ( 25 ) - l . . propri gli atti pnterni? s~ può egli sper~rlo' ~richiederlo? E l'esule dal soglio . vorrà egli l . essere ,sbandito dalla corte, profugo dallo Stato, ricorrere all'ospizio di Vienna? Ot: ehe augu- , rare di . figliuolo che regna lasciando il padre ' nell'esilio' regna p~r questo appunto che suo padre è in esilio?' Come fidarsi .a lui, se· eglj l'am.a tuttavia? ConTe, se non · lo · amasse? E r ,, la · suecessione di . queste ed altre case sirnili, chi .dovrà regolarla? I.Ja c.onfederàzione, cioè . l gl'interessati pro o contro; o un ·congresso ~ > de' potentati europei? Quale di grazia? E quanti ' ne avren1o di c'ositfatti congreslsi? E la· diplo· · · ,· 1 ma zia non sarà ella da u] ti1no stanca del voler ' ' farsi in Italia e altrove la vicaria della Provvidenza di Dio, e del dovere nei suoi studii .di politica inserire perfih gli elementi d'e m brio- , logia ? . \, .( · · , 4 \. l ' ~ ~ Ma poieh è i popoli , o almen.o tanta, parte del popolo, h·a, secondo il cenno impe:.. ) riale, manifestati i ~uoi voti per un mutal l mento di pe.rsone, necessario , second'essi, a ) mutare le cose; co In e reprimere o rigettare voti già provocati? ''ero è che gli avevano a ~ ~

. ' . . - ( 2f) ) - essere voti legittimi; ma come definirne la l legittimità? Come negarla con altri argomenti che 'quel della forza? .Chi guarentisce ai popoli dominazione giusta, chi guarentisce ai principi dominazione tranquilla? La forza: ma quale? Di proprie n1ili:zie? L\ l Granduca di Toscan.~ chi · · gliele agguerrisce, se egli non potè n è anco cogli aiuti stranieri ordinarie? E nella confe- • derazione novella la disciplin'a miHtare da chi . prenderà ispirazione e modello? Ma se Toscana . deve in certe cose da altre parti d'Italia preqdere esempio, non dovrebb'ella a troppa più . ' ragione fornirlo in fatto d'istituzioni economi- -- che e di penali? Dovrà ella , per vantaggiarsi del nuovo patto politico , perdere la libertà del con1mercio? Dovrà rizzare e rendere operoso il patibolo; come in altri degli Stati confederati conviene rizzare cattedre di ius naturale e di storia patria? · · ' . . l. .. • . . ' 'l l l . . l

- ( 27 ) l • l \. . VII. .. .{ l . . . La questione dello Stato, toscano~ e quella del modenese, s'avviluppano con quella di ~Iassa e Carrara, e muovono a do1nandare : allo Stato di che razza, apparterrà questa razza? Io SQ bene che questa confederazione abbozzata tra it fumo' non ancora dato giù' r \ - d' una grande battaglia che risuonerà nella · storia, non si arroga di fare di tutta Italia un rimpasto secondo la storia delle schiatte ;' giacchè la guerra e la diplomazia non hanno . \ agio d'essere, n è ambizione .di parere, erudite; ITia pure non· pOSSO a menO ch'io llOU \ domandi: di Carrara e di ~fassa ehe si farà? J Non sono già tanto ardito da interrogare intorno al principato di Monaco, i eui destini da più di dieci anni rirnangono sull~ ginoc.chia · degli J!ei: fila confesso che Parn1a_e la madre di colui che pareva averne. a essere Duca, non mi si possono levar dal pensiero , e mi sforzano a domandare se di thtti i principi d'Italia, ;· -sola questa donna, questa innocente erede di 'l r r

l l ' - ( 28 ) - tanti errori c di tante sventure, dovrà essere discacciata? Sarebbe dunque vero che l'esilio è un nobile pt~ivilegio, e che è premio il per.. d ere la corona? Ma ritornando a questioni 1iiù generali, in ~Iodena, in 'l'oscana , jn Rornagna , gli l atti politici e civili. che furono in questo frattempo, consun1ati, che vc;tlore avrann'essi '! :n~tificarli tutti, o tutti riprovarli? I~ se no , · con qual norn1a discernerli? ~= i riprovati pa · ·sterà egli l annullare; e .si potrà, senza traccia d' odio o di raneore o di diffìdenza? ~~ la djffidenza non è forse una pena? E coloro, che per zelo mostrato dei vecchi governi incorsero in pena o i ,n pericolo, sarann' eglino tutti generosi, riavendo l'arbitrio della ven-.. detta'! Vendetta contro chi 'l Contro gli ·apparenti autori. de'moti, contro cioè gl'istrurnenti, o contro gl' inarrivabili motori? Gli uomini ,, • • 1 nuovi entrati in uffiziq ne saran tutti sbalzati, benel1è meritevoli? Quelli di pri1na rirr1essi , quantunque non degni e sgraditi ai più? Quale indennità ai d~nneggiati per an1ore, e quale ai danneggiati per odio de' vecchi governi? . ~

- ( 20 ) - VIII. ... .Ma se le relazioni dell'Austria col Veneto, . o siano conservate dal veechio o create di fresco , diventano questioni intricatissitne all' Austria stessa ; or che pensare di quel che saranno le relazioni dell'Austria con l\fodena e con Toscana , volute tenere o sospette di voler essere te-nute come feudi di famiglia '? Che pensare delle relazioni d' Austria con ~ Napoli, il più potente stato d'Italia per numero d'abitanti e di milizie, e destinato ad acquistare co'tempi sempre maggiore importanza? -che pensare delle relazioni con Roma, dove risiede un' autqrità che l_e mis~rie presenti . d' Italia ben provano quanto sia tenace , e come del suo -impero sulle anime lontane essa si serva per pun~ellare la caducità del dominio sui corpi vicini ? Quand' .anco per antichi o per nu-ovi suoi fini, Austria volesse mutare in Italia lo spirito del suo governo , glielo permetterebbero forse gli antichi suoi . ..

~ ( 30 ) - vassalli, i suoi nuovi confederati? Sarebber eglino così ligi ad ' essa nel seguire gli esempi suoi benevoli e generosi, come sono nell'oh- . bedire a'suoi cenni tra di padrona e netnica? E ·]e relazioni dell'Austria con la Germania , dell' Austria con l' Europa , non si farebbero forse per il nuovo patto più difficili, mantenendo continui sospetti , fomiti perpetui di guerra? Quand' anco sugli Stati italiani nulla potèsse l'Austria, e nulla volesse potere; l'Europa se lo crederebbe? E pensando pure alla possibilità del suo soverchiare, non tendereb ... bero gli altri potentati dal canto loro a acquistare influenze sopra gli Stati minori, e amicarsi i più forti o aizzarli? Se nella confederazione germanica le gelosie tra Austria e Prussia covano tanti perieoli a entrambe, e impedì· scono la prosperità dell'intera nazione, tenendola divisa in due campi , per dimostrarci c.on questo esempio come certe confederazioni servano a scomporre lanzichè formare le nazioni ; e che sarebbe se in due di siffatte colleganze venisse a trovarsi non dico il potere e l' ~utorità dell' ltnpero austriaco , ma p·ur

- ( 31 ) - · l'ombra e l'apparenza , pur la persona d'un principe della famiglia? L'Impero ch'ebbe fin L qui per insegna un'aquila da due · teste, non apparrebbe egli un animale nuovo di sola una testa con . corpo doppio , raddoppiategli le ale e gli artigli? Se tanto fuor d'Italia si dolsero di pa.tti segreti che co' minori Stati italiani l'Austria stringeva ( e non li avesse anche stretti in parole, gli er-a tutt'uno); che sarebbe ora che i trattati segreti .dovrebbero avere sanzione solenne da cqloro ~tessi che già ne mostravano tin1ore o sdegno; se·nza che però potesse essere tolta e all'Austria e agli , altri confederati la possibilità di stringere, oltre ai palesi, altri nuovi patti segreti e -dentro e . fuori ; tolta la libertà del cospirare e del congiurare, la quale i governi tennero sempre lecita a se, gastigandola paternamente ne'sudditi? Non già ch'io prenda sul serio le nuove doglianze che muove Prussia di questa pace; eh' anzi domanderei volentieri se Austria sul serio si dolga dell' essere stata crudelmente ~ abbandonata da Prussia ; mi farei lecito di domandarlo allo stesso Luigi Napoleone. E ' <.

- ( 32) - . eonfesso .ch'io ho setnpre dotnandato e a mé medesitno e agli esperti defle cose di Stato , s.e . Russia sia davvero ne1nica "ad Austria ,. e a·ccesa d' odio irreconciliabile per quella che chiamano la sua ingratitudine. Non si potrebb' egli , riguardando all' intimo de' fatti e agli effetti pa1pabili, pensare che nella Prussia sono due spiriti, insieme confusi e pugnanti, che fanno l' apparente ·sua forza, e la. sua debolezza vera ; lo spirito politico , per il quale essa è rivale dell' Austria , e lo spirito gern1anico, per il quale Prussia si · sente so'- rella , e da ultimo austriaca anch'essa ? E ~ quando le ambizioni del gabinetto vengono alle prese cogl'istinti delJa nazione , chi può dubitare da qual parte sarà la vittoria ? Po~ niamo guer~a di Prussia con Francia e gli alleati di Francia; credete voi che una confederazione italiana dov' .A.ustria avesse parte, sebbene indiretta, potrebbe entrarvi con tutta l la libertà del suo movimento ? Poniamo che le .influenze austriache, aiutate dai rancori di Rotna (non troppo riconoscente alla protezione francese ) ~ e .le influenze d' altri potentati

' \ l ..,. ' l ·' ~ ( 33 ) _ ,. sovr'altri Stati .d'Italia facessero sorgere. nella.· · . Dieta italiana la questione, se conveng~ o no · ~ opporsi a Francia, se convenga o no abb:au-, donarla: è egli .cotesto un in1possibile assurdo'? Assurdo, se così piace; impossi_bile, no. ~o.n · leggia'mo no·i ·Napoleone· I amico d'Alessandro · di Russia; ~ e al recitarsi in ~ teatro · quel verso « L'a1nitié d'un grand hon1n1e est un bienfait i des Dieux )) , Alessandro saltargl i al collo e 1 abbracciarlo? Non vediarno noi i:lalle ruine di ( \ . ' . .. ,·' • # Sebastopoli rifiorire l' amicizia di R~ssia con Francia e· Piemonte'? E i giornali, con accor- ~ tissirrla semplicità' non l ci annunziano una nuova colleganza :d'Austria e di Francia contro non so chi e non so qNanti'!. Che se a tnag- ' . gioranza ~i voti la Confederazi,one deliberasse l• dar guerra, o noia come che sia , a un po:-- tentato già amico, a· nn ·popolo benefattore; l ' l ' lo Stato il qual volesse conservarsi leale , e conciliare la politica colla pro~ità, e i protocolli colle memorie del' cuore, ·non si tr~.o- , verebb' egli dall'autore stesso della confedera- ' zione obbligato a tnuovergli contro? Basterebbe ~ forse non sottoscrive·re l'ìntimazione di guerra ,. l . J J

. . . - ( 34 ) -- · o·' l'atto ostile qual che si sia, in nome proprio; come dicesi che sogliano i Papi · Re quan'do condannano a morte, che alla sentenza sottoscrivano non il nome sacerdotale, n1a quello del proprio casato ? Che resterebb' altro a fare se non di levarsi dalla Confederazione , e disobbedire a chi la creò per obbedienza a ' ·Iui stesso? · · " .. , . . ,. . IX.. f.. •• • l. '); • J ; ' Chi potrebbe numerare le caus~ che tol- . gono a questo patto la speranza di vivere, e · la possibilità p.ur di nascere non abortivo? Chi - nutnerare le cause di dissoluzi~ne ch'esso por- ' . l ' tereb.be an co a vincoli più possibili, e le occasioni che porgerebbe ai potentati d'Europa di discordare tra se, d'accordarsi contro l'Italia e la Francia? Non siamo noi testimoni delle · contraddizioni, inaudite nella storia, che s'acl cumulano in questi pochi mesi di guerra?. Coloro che dianzi si dolevano della guerra , com'è che adesso si dolgono della pace'! Com'è · che Inghilterra di subito è fatta sì tenera 9ella '

' _r ( 35 .) - \ libertà italiana, e la vuole cornpita? N o n si direbbe ch'ella è già pronta di cedere all'an- , tica signora dell' .L\driatico le isole , lonie, di . ' <:. ' l l • cedere un'altr' isola dove la lingua del governo , è pur tuttavia italiana? E s'ella assume la ,. · difesa dell'onore itRli~no, abbandonata, a de~ta ' sua, dall'ltnperatore de' Fr~ncesi; perchè clic~ dunque di volersi astene~e da questo negozio . che lei non r~guarda? Non si è ella n1ai in1J · mischiata in faccende che non riguardavano lei propriamente? Non le dà punto noia il vedere alle navi russe aperto l'adito ai po1:ti italjani? ~la noi forse abbiarr10 , sper~nzc più prossime dall' ospitalità della Russia, della ·.\ :Russia che ritenendo a se un brano délla Polonia, non può non volere alla nazione italiana rivendicati i diritti che l'altra posseditrice d'un altro brano di Polonia fin qui .le · negava? Sarebb'egli calunnia il sospettare eh e la Russia vieterà ad altri il .fare Austria in . , brani in . fin a tanto eh' ella non .possa . farne sua la parte piìt pingue? E la terza posseditrice del terzo brano di Polonia sarà ella più pi3 verso noi per il semplice odio dell'Austria l

J l - ( 36 ) - .. da noi immaginato? Son eglino così semplici . e incauti . gli odii de' gabin~etti? ' . Ma insomn1a se tutta l'Europa, o la parte più liberale ola più illiberale di quella, ha a prendere la tutela della confederazione ita1iana; che cosa diventiamo noi, e che diventa l'autorità della Franc.ia? La nuova indipendenza della nuova nazione, non ci fa ella dipend.enti da tutti, senza , ·che abbiamo della dipendenza i ·vantaggi? Non . rimanghiamo noi deboli per lo meno eome pri- , ' ' ma', e più sospetti d1 prhna? Non adombreranno gli altri del nuovo nostro nome vano , intanto che noi tremeremmo dell'ombra nostra, e delle altrui gelosie e degli atnori? Se la confederazione non è ancella ai potentati, i potentati non debbono forse temere di dover farsi 1ninistri ) ' di lei; dico ministri ne' trattati di commercio l e di alleanza, e fin nelle interne sue istituzioni? Potrà ella a maggioranza di voti mu- , tarl è, o dovrà rimanere in eterno quale la pace di Villafranca e il seguente congresso la fa'? O cotesta pace e cotesto congresso non tur- . ' bano il presente equilibrio europeo; e allora la . confederazione non ha peso, non è che una . (

' ... ' - ( 37 ) - . .. t • · diplomatica ceritnonia di più: o lo turba; e chi è che rifà l'equilibrio europeo? La Francia? Ma con quest'atto di amnistia , . .~ , che si chiama la pace di Yillafranea, non ha ella con indulgenza spa-ntanea scetnata a sè ' stessa la potestà di giovare, ·la potestà di dj- · ,. fendersi, non alleviando punto i sospetti che -- essa pur tenda a offendere? , Perdoneranno. a lei forse certi potentati la ,paura che n'ebbero? . N on è egli più facile perdonare i' danni e le ingiurie ricevute che gli spaventi patiti? Sarà per questo da dire che la .Francia più non .' , abbia nè libertà di ben fare nè fqrza da rendere rispettàb.ile il suo benefizio? No certamente: ma la coscienza della propria forza è l .. ella ragione, perchè debbansi prolungare a noi , \ · le utniliazioni d'ella nostra debolezza? Queste umiliazioni son elleno gloria alla Francia? Era egl~ questo il primo concetto della guerra? E qualunque ne fosse il primo conce'tto o i so- !t \ . ' (

'J - ( 38 ) - · praggiuntisi poi, come possono le cose rimaner·e così; quando nè principi n è popoli, nè italiani nè esteri, n è francesi devoti all'impero nè avversi, ne sono .rassicurati o paghi, non che lieti e superbi? Vero è che le cose grandi e giuste non possono appagare ·pienamente partito nessuno; 1na nel presente · (, . caso trattasi egli di soli part~ti? Riguardiamo alla storia: potrà ella, nel suo tranquillo giudizio , affermare che i fatti qui corrisposero alle parole, . gli effétti alle ,intenzioni, il fine conseguito aj mezzi adoprati? Non è egli pericoloso a un governo il pro1nettere, più pericoloso talvolta del ffiinacciare? Non è egli pericoloso il laseiare j che ·una felice eoncòrdia tra principe e nazione riesca da ultirno a de- ' L .. plorabile differenza? . · Se non s'interpreta in modo più fausto l'incerto trattato', può ella 't a I?rancia ispi'rare e nutrire fiducia di sè? Non le giova egli af- . M frettarsi a cogliere il frutto dell'oro e del sangue versato, acciocchè non lo colgano amici che possono domani diventare nemici? Se non si determinano precisamente le nuove rel:tzioni . \

• 1 - ( 39 ) - '\ · volute degli Stati d'Italia tra ·se, ogni più ,tarda decisione non apparrà ella un arbitrio della Francia, un atto di debolezza o di prepotenza; . ,. o le due cose ·insietne? A ehi crederà essa, e chi a lei? Per mantenere i patti imposti ' o per vendi carne la violazione, dovrà elJa accamparsi in Italia, o a ogni tratto far scendere dalle alpi il torrep. ~e di guerra? Del- , l'esecuzione de' suoi desideri se ne vorrà ella rirnettere ai congressi e· alle soldatesche eu- · ( ' ropee? Non vediam noi già fin d'ora Toscana rivolgersi disperata a Irnghil'terra, e anco da , lei accattare un · principe; suppli~hevolmente l gridando.: datemi una testa, invece di quella · che mi è caduta di eollo ~ datemi .una · testa qualunque, foss'anco peggio, pu~chè non' sia quella? A chi toccherà la nuova . operazione meloplastica, o la saldatura della testa vecchia? S·ul serio, ch'i sarà in Italia il tutore; chi, sotto , , specie di tutore, potrà diventare o dovrà parere satellite.? E· i destini d'Italia , ·alla quale l ora per primo è promessa dignità di nazione, l' dovranno pendere più ehe mai, non dico dal buon volere, rna dalla possibilità della Francia? . '

• -(40)- J Il lastrico smosso a Parigi non sarebb'egli più che 1nai in tutta Italia terremoto·? E chi poteva di qui legittimamente sperare una forz~ e una gloria , non ne riscuoterebbe, in m)ercede d i tanti sacrifizi e di tanti rischi, altro che disistima e pericolo? " .. .; •• f l . \" . . ..... '· l J .. • l • • l ' ' ' , . r• '. , '*M \! l • l ' t '· . l ' • r ,.. .J ( \ l ) f .,· . ·' l • l • • l • l • '• . . . .. • l l l ~ .

.. - l ' \ ' . . . ... .. CONCLUSIONE - ' ! . ' - . ' · Le interrogazioni qui addensate, ehe, paiono rizzarsi quasi selva di pruni, potrebbero , sé . non ·recise da · risposta di fatto , volgersi in aste netniche e a Italia e a Francia; a q"ual più , non saprei. Altre rnolte io soppressi , e perchè comprese quasi sotto l' ombra di · queste , e perchè ten1o che i punti interro- · gativi che a me .fanno di bisogno, alla statnperia f!lanchino. Ho presa la forma dell' interrogare sì perchè . più spedita , sì perchè meno affermante, e sottintende preghiera. Io che non ho partecipato a certe speranze esul- * \.

. ' ( 42 ) - tanti e invocanti , non posso non veder con dolore e con vergogna certe subite disperazioni insultatri~i e provocatrici. Se il troppo credere e adorare in sul pritno era semplicità, il rinnegare c il bestemmiare sarebbe adesso sen1plicità .. più mal cauta e pericolosa. Chiunque accetta (c molto piLl se Jo ehiatna c richiama) l'aiuto altrui , fosse aiuto di fratello , di figlio , di madre , dev~ tosto o tardi scontarlo ; non · perché così sempre richieda l'un1ana cupidigia o vanità, ma perchè così vuole la provvida . necessità delle cose, per insegnarci a eserei- ·, r ' tare le forze proprie e la non vile pazienza. I deboli, segnatamente se voluti illudersi a forza e taluni illudere, nort hanno diritto di gridarsi delusi : i deboli devono saper contenere l'indegnazione e le lagrime. ~fa se non prudente imputare la nostra . sventura al più forte di noi, è egli poi giusto imputarla a lui solo? lJn uo1no solo, o un . . governo, è egli tanto forte da fare una na- . ii one; e f]Uesta frase del fare la nazione non è ella un impossibile politico, simile all'altro, del creare il Papa, sia Gregorio o Pio, Calisto / . - l

' -(43) ~ o Leone, presidente della confederazione de' principi italiani nel secolo che viviamo? E se due Italiani hanno coniate queste due ~onete ·a uso nostro, per~hè adontarsi che altri, come di buona lega, le aceetti, e le voglia far cor- · ~ . rere in mezzo a noi? .. Quando colpa ci fosse (d~ che non i spetta rispondere a me interrogante), è egli mai possibile che sia co] pa di un . solo ? No n è forse cosa crudele a noi stessi più che · ad altrui, concedere a un principe)l'onoipotenza. del be;ne per poi largirgli l' onnipotenza del ~_\ male , e della nostra credulità far titolo a pretensioni premature e a querele tarde? Non è. egli giusto ricercare le ragioni del . fatto che giunge a noi inaspettatamente trem~ndo? Ragioni ci hann' a essere : e noi · non le possiamo con.oscere ancora, tutte non le conosceremo mai forse, eerto .mai le più intime. Ma una delle .Più intime e insieme dellè _piò · , manifeste, che l'incolpato tacerà ~empre per~ cb è non degna scolparsi e nella sua condi.: zione non può, che gl'incolpatori non dicono ò pere h~ non in grado di conoscerla o .per / J .; . , ' . \ ... . . ..... - l

• . - ... - ( 44 ) - loro fini, io la dirò schiettamente. Napoleone III è uomo ·di volontà ; e alla volontà sua deve quello ch'egli è: se fortuna o sventura, -- la storia sentenzierà. Ora parte della volontà, così come della potènza nell' opinione degli uomini , è il parer di volere , o piuttosto il non soffrire ch' altri sia creduto volere per esso ; che a lui lasci i pericoli e l' odio~ità delle cose ardue , ne prenda i meriti e i vantaggi per sè. Senza affermare o imaginare ch'altri a·bbia voluto fare di lui strumento o . zimbello ; io so e dico eh' egli ha potuto sospettare (a torto o no) che nel modo c nel tempo del condurre le cose altri vol~sse preoc~ cupare i suoi segreti pensieri. Sia pregio o difetto, io non cerco ; ma la natura umana è fatta c.osi: che i forti assai volte comportano d'essere rattenuti, d'essere ~ospinti non soffrono mai senza sdegno. Napoleone III si temette sospinto, aggirato : e tagliò corto. Io non ac- .cuso, non giudico; spiego. Non fu paura la sua di guerra più grossa nè di moti intestini; non fu disamore dell'Italia , nè smania crudele · d· precipitosamente sgannarla: fu sdegno ecci.- . ~t.a * .$1 C%> ·- ( f"-,~ w . t~o ( ., .• r -~ (: lf tO'. · .::__--- .

\ ( 45)- tato nell'animo suo da un sospetto, sospetto di co1p~, della quale io non dico che alcuno sia rèo. .La nazione italiana no certo; nè sopra • l lei Napoleone vorrà vendiearsi. Egli può solo oramai con interpretazioni· favorevoli il più possibile all' Italia , e però , p~ù sicure all'Austria stessa, emendare il fallo che non è di nessuno in proprio , 1na è la sequela f~tale de' nostri antichissimi errori e dolori. Esercitare la sua autorità in benefizio nostro sarà un confermarla a se stesso; sarà conquistare un suffragio universale ben più ' legittirno e ben più intelligente di quello che gli. donò la corona. Imponga egli, se vuole, ai popoli moderazione; 1na la itnponga anco · ai pri~cipi, ,fqmentatori perpetui delle inquie- ' ., tudini, le quali poi P.uniscono tanto dural ' · mente ne'popoli. Quel ch'egli può e deve farr , . come 'Io deva, non tocc.a a me dirglielo. Egli già sente ehe i nostri perieoli sono suoi. Il sangue francese che con l'italiano si confuse frater- · namente sulla terra d' Italia, lo ha fatto più italiano che n1ai. Non dica che se l'Italia non saprà essere nazione, sarà oramai tutta di lei l ~ l ·.

' ' . . l .. l , \ ~ ( 46 ) sola la colpa. Le condizioni nostre dal principio del 1859 sono peggiorate di 1nolto. E se l' infermo si tiene peggiorato per la cura del n1edico in cui tìdava, quanto più cotesto è un errore, tanto più piarnente bisogna , c per l'onore proprio e per un1anità, dileguarlo. ... f • ' ' ' l l , ' ' 'f . ' , \ ,. ~ J \ l " . \ . \ ' l . IJ • ~ 1 ~ ' r ' . . - . ' J ' ~ .. , •' .. t l .. ) ~ ... ... . , J' . ( . • ' l ., ~ ' . ( l r •,l • "" ' ( (. . l . ' l l l ' t ') l .. ' ... . . ) ,c. . ' • J J .. l l 1.. .

• l , \ ' ~ ) . . \, . . , ,. ~ .. • l r ' l .. ., ~· l . , " , l ' .. ., • t' . l . . ' l ~ ( ' ' \ i: . . ' . \ All'annunzio della pace parecchi esuli veneti richiesero me che d.ettassi le ·.parole della comune doglianza. Io che vedevo tra loro e uomini autorevoli e scrittori valenti, e so per · prova quanto difficile sia trovare espressioni che in tutto corrispondano al ·proprio, non che al ' sentimento altrui, e al sentimento di molti, in .cosa per sè tanto grave; volevo al non · ~mbito onore sottrarn1i: tna perchè non fosse franteso il rifiuto, cessi, lasciando però ad altri l'arbitrio e di correggere e di rifare. Dall0 scritto proposto da n1e, furon tolte alcune cose le quali io credevo e credo da dirsi; tolte per ragioni che, tenute valide da altri io dovevo rispettare, .. non parf;sse vanità d'aut_ore la mia. l\f a perchè

. ì . ' l , . - ( 48 ) - . . ,. coll'assumere l' uffizio, di segretario degli altri non fa di bisogno che io rinunzii alla facoltà d'essere segretario dj rne stesso, creqo non r • tanto del diritto quanto dell'obbligo rnio dare i'ntero lo scritto' dove le parti recise compi- r l • l ..scono il pensiero, ed esporre il 1nio intendi- · ' ' ·. . m.en to. . ·. · . l • •• l • ' . Mi parve che la doglianza av:esse a aste- _ ' J nersi ·da ·ogni parola d'irritazione, pe·rchè se l . \ la necessjtà ci faceva · interpreti del dolore de' Veneti, non ci faceya arbitri delle sorti 19rO, alle qual.i l'indegnazione provocatrice poteva , 'nuocere, giovare no. Mi parve· . però , che ·le l • ragioni del dolore dovessero l modestamente , . . , ( accennarsi, e quindi essere -ranlQ1entati i titoli _, '. j ' • antiehi i quali, anco in faccia alla diploma- , "·. zia, Venezia col 'r eneto conse,rva alla ·propria ,. ' ' ' indipendenza ; ·giacché l' .A.ustria · occupand0 quegli Stati in . gra~ia del trattato di Campo- . ·_formio, e a~·endo ·eua stessa pr'omesso di .liberarli e rendere alla nazione i proprii dj- : ~ ' ( l • ritti , la legittima origine di questi non è : ~ . l • ) • dubitabile. All' Imperator de' Francesi che riconobbe i diritti delle nazioni, che per · difen... .· · · ' • J ) ' .. " ' ) . r . ' . ) l

- ( 49) - derli mosse la guerra, che dall'altro canto si fece tutore dell'ordine, che invitò i popoli a esprimere i loro legittimi voti, .che vanta di dovere al suffragio universale la propria potestà, ca_deva di dover rammentare che Venezia col Veneto nelle sue r\Jsistenze sepp-e osservare più religiosamente l'ordine che non facessero e non facciano parecchi di quei governi i' quali ne arrogano a sè la privilegiata tutela e proprietà; rammentare. che Venezia col Veneto ha, col fare e coll' astenersi, con le parole e co' silenzii eloquenti , dimostrato i suoi voti, stampati i suffragi suoi, meglio che in fogli di carla, nella coscienza del ~ genere umano; e che in mercede de'suòi patimenti, in risposta a'suoi desideri temperati, alle sue preghiere supplichevoli, ella si vedeva a un tratto condotta in condizioni più dure di quelle · che fece a lei la sconfitta dello Zio , condottavi per le vittorie del Nepote. Che le condizioni presenti siano per farsi più dure , lo sentirà dolorosamente chi pensi come tra il primo Campo formio e il secondo sian corsi degli anni più di , cinquanta ; e come in 5

-(50)- questo spazio di tempo, i vanti e le querele dell'Europa, i dolori patiti e da principi e da popoli, le concessioni fatte da molti di quelli o le loro inutili e rovinose resistenze, dimostrino che dei diritti del debole la prudenza stessa dovrebbe oramai consigliare il rispetto :· onde il rinfrescarne e con nuovi trattati sancirne la violazione sarebbe non solo dolore più cocente e più inaspettato a più· milioni d'uomini, ma a tutte I.e genti incivilite offesa e minaccia. .E ancora più dure si fanno ai Venèti le condizioni da questo, che non per irnpeto di leggerezza sconsigliata o. di furore ribellante, si n1ossero a esprimere la propria volontà, non da tacite e dubbie connivenze furono inanimiti a dimostrarsi memori del proprio diritto; ma da espressi conforti, che li chian1arono alle armi; ai quali dar retta era un provocare sopra sè nuove calamità , calamità tutte accolte in quel nembo che, non addensato da loro , sopra loro si levava ·' di guerra. Queste sono le cose accennate con la temperanza che si conveniva a scritto dettato in notne di tutti, nella parte stampata di quello.

- ( 5l ) - Nella recisa aggiungevasi come-taluni avessero preso inganno nell'interpretazione della promessa che Italia dalle Alpi all'Adriatico sarebbe ]ibera . Dalla quale promessa io , quanto a me, non intesi mai ~ssicurata la creazione d'uno Stato che si stendess"e dall'Alp i all'Adriatico , n è escl usa la possibilità d i conciliare in modo meno conforme alle speranze di molti le parole e le cose. M~ dalla difficoltà dell'intendere i detti fausti dell' Imperatore, io deducevo speranza che se altri si è ingannato nell'intendere gl'infausti, egli stesso l' Imperatore potrebbe con l' ingegno che dà la potenza, trovare di que' suoi detti una spiegazione meno terribile a noi. E questa io chiamavo senso più ragionevole; parola che ad altri parve di consentimento alle cose delle quali movevasi doglianza, ma, chi ben riguardi , era la parola forse di tutto lo scritto più ardita e severa. F~tto è ch'egli può più efficacemente interpretare degli altri, e in meglio , e anche in peggio. E se questo pensiero deve rattenere noi , non ci deve però togliere il coraggio di farlo avvertit~ dei nostri co1nuni

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