Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

J l. - ( 81 ) - ,t senza àubbietà diplotnatiehc, non la sincera · c disperata volontà di regnanti imperiosi b~­ stano a mutare \' il destino de' popoli; e che dopo torrenti di sangue , dopo generazioni agonizzate nel patirnento, le cose possono ritornare nella condizione medesima, e in peggiore di prima. Quand' anco si vogliano in- · tendere per pre~~au. zioni di n1e~a prudenza le parole dall'Itnpera'tore pronunziate intorno al~ l'alleanza inglese da non pur conservare ma l quasi eon cemento assodare, al qual fine egli dice d'essersi 1nessi sotto i piedi ·i ]Jtegiudizi della nrtzione francese, In essesi sotto i ]Jiedi le Ì1-ritanti memorie del passato; tali parole hanno • ., l l ., un .senso, anz1 tanto p1u grave, quanto . p1u eredonsi una tnera pr-ecauzione tra diplo1natica · c rettorica, il che non credo io, che ci leggo , una gran verità. Con qual inten_zione sia detta, ' non cerco; dico ch'è verità. E soggiungo che la cu1~a n1ed,esi1na di quel ·cemento sitfattò, 111i par di diseerherla nell'opuscolo intitolato l\rapoleone III e l'Italia, là dove giunge a dire che uel -18 .~~ 8 1' Inghilterra , per arno re degli Italiani , tenne all'Austria linguaggio severo. ' . ~ ...

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