Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

J - ( 7)- sette Stati fosse il maggior nu1nero delle anime • italiane, fosse la coscienza di tutte le nazioni civili? E le forme e le norn1e de' ,governi vari , rimarrann' elleno così dissimili come sono? Chi potrà uni formarle? I principi lo vorranno? Se in altre confederazioni trovan&i genti di schiatta diversa e governi d'indole diversa, dov'è que1la che abbia subitan1ente congiunte due . nazioni \ poco fa guerreggianti? Tra quelli che imperavano e que' che servivano, tra que' che volevano dilatare un jrnpero e quelli che distendere un regno, è egli possibile parità ed ar- J monia? E per venire a questioni di sec,onda mano, . ma importanti anch' esse e non meno diffieili ·· ; quanti eserciti avrerno noi , quante flotte , \ quante polizie? Oltre all', eserci~o c alla flotta · e alla polizia (dimenticavo la diplomazia) di ciascuno Stato, avre"ino noi una polizia, una flotta, un esercito federali? In che proporzione ( composti? Dove co1locati; e come tramutati'! Le città Pontificie avranno guarnigione Sarda, le Sarde Tedesca ? E la eonfcderazione avrà ella, come se fosse una sola persona , presso . ,

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