Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

\ . . ' - ( 68 ) - non ci pone riparo, la Russia che sa il fatto suo ; Io dice la Grecia visitata dai vascelli in- : glesi e francesi , n o n so se coIle ·intenzioni me- · . , . desime ehe alla giornata di Navarino, ma certo con apparenze alquanto differe~ti; lo dice il· l Portogallo, in · grazia del quale converrà va- ; riare ii proverbio, soccorso br·itannico per soc-. · corso di Pisa; lo dice Napoli altamente miJ nacciata da anni come perturbatrice d'Italia, . ) l e tuttavia imperturbata; lo dice il principato ' ' di Monaco, i cui destini non sono ancora di- , plomaticamente accertati. Io \~o' credere che , l ' le speranze fondate nella diplomazia s'appog- · gino a tt~attati conchiusi, non a parole di bel nigno conforto , o di mutui desideri o quere~e, parole da potet~si o .rivocare, ·o coll' ingegn·o ~ che ·ai n1eno ingegnosi non manca, spiegare a.ltrimenti. Ma dico che . n è le esperienze recenti nè gli esempi. della storia dimostrano verun ( . potentato d' Europa , n~n che Europa tutta, · tanto tenero della libertà e della unità ita..~ liana, da voler coll'oro proprio e col sangue · conq~istarla e poi farne donò, come i Greci · · · sognavano che volesse la Russia .dell'impero l' , . ,

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