Niccolò Tommaseo - La pace e la confederazione italiana

' ' .. . ' - ( 67 ) - } ~ · impeto guerreggiata. Quanto possa l'Italia spe- , rare dalla provvidenza . diplomatica, .e dalle guerr'e diplotpaticatnente condotte; lo dice la - Turchia da tre eserciti difesa c'antro un ne- ~ mico che adess.o si ~pera a~ leato, la Turchia ' / non rinforzata da vittorie non sue, e non corretta da' suoi umilianti trionfi sì che astenga ' le mani dal sangue cristiano , dal sàngu~ dei - . ' .suoi collegati; lo dicono i Principati, dove ." messuno nè degli amici nè dei nemici può dir.si che abbia vittoria; lo dieono i Ducati danesi, · istigati , abbandonati, repre$si, poi ripresi a difendere con un misto d'ostinazione e di ca- , ' scaggine che-manifesta la fiacchezza -de' ten1pi; : l lo dice la .Serbia, che dovrebbe essere da' po- ,. l tentati 'riguardata eorne il eentro politico del,Ia Siavia del mezzodì , da servire , be.n meglio che nella santa Alleanza non venisse fatto, ad un vero bilanciamento delle forze europee , · r la Serbia che . -risica di ricadere .sotto la do- ~ minazione d'un vecchio ·corrotto e .eorruttore, . ligio alle cupidigie straniere; lo dice il 1\tlontenegro, a cui fu data soverchia importanza per poi più civilmente schernirio, se la Russia , .

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